Matt Morgan: “Un grande passo, ma amo le sfide”

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Credits IPA Agency

Questa mattina la Virtus Bologna ha presentato ai media il suo nuovo acquisto Matt Morgan. All’evento, andato in scena nella serie di Penske Cars, erano presenti il CEO Luca Baraldi e il DG Paolo Ronci.

Ecco le prime dichiarazioni di Matt Morgan da giocatore della Virtus Bologna.

Sugli obiettivi stagionali

“Venendo alla Virtus dai London Lions significa ovviamente fare un grande salto, ma l’organizzazione, i compagni e i tifosi hanno fatto di tutto per farmi sentire subito a mio agio. Abbiamo grandi aspettative, vogliamo vincere il più possibile e voglio fare di tutto a livello personale per aiutare la squadra a farlo. Non vedo l’ora di avere bellissimi ricordi qui a Bologna”.

Sulla sua ascesa

“Un percorso più rapido di quanto molti si aspettavano, ma sono un amante delle sfide e di scalare un nuovo gradino anno dopo anno. Questa volta dovrò fare degli aggiustamenti per la gestione fisica del mio gioco. Avrò a che fare con giocatori dalla grande esperienza in Eurolega, anche a livello di pace dovrò adeguarmi ai compagni e alla singola partita. Ogni stagione mi ci vuole qualche partita per adattarmi, ma una volta che troverò il ritmo sento di poter contribuire al massimo delle mie possibilità. Voglio che i miei compagni mi sfidino a migliorarmi, non li deluderò”.

Sulla coesistenza con Hackett e Pajola

“La chimica tra me, Danny e Pajo si sta creando pian piano. Mi stanno insegnando come essere una point guard di EuroLeague, visto che loro lo fanno da tanti anni. Si tratta di fare domande giuste. Mi vedo sia come un 1 che un 2, sia come play che come guardia tiratrice. Una delle cose che mi rende speciale è che non ho bisogno di aver sempre la palla in mano”.

Sul rapporto con coach Luca Banchi

“Non mi ha fatto dimenticare le sue vittorie contro di me in Francia (nel 2022/23 Banchi allenava a Strasburgo, mentre Morgan giocava a Le Mans, ndr… Giocando contro di lui si è sempre capito quanto fosse efficace il sistema di gioco: è pieno di creatività nell’utilizzare le sue guardie, penso che potremo riproporre le cose viste a Strasburgo ma a un livello superiore”.

Sul numero di maglia

“Steph Curry è il mio idolo. Ho iniziato a giocare come lui sin da giovanissimo, sia tirando anche da molto lontano che creando tantissime situazioni lontano dalla palla. Lui è uno dei motivi per cui ho scelto la #30. Un altro è che una delle mie migliori amiche in WNBA, Breanna Stewart, lo indossa: lei e Curry sono gli atleti a cui mi ispiro di più, per come giocano e come gestiscono il proprio corpo. Anche mio padre è ovviamente una figura importante: ho iniziato a giocare grazie a lui, ora si è trasformato da coach personale a una sorta di consigliere. Se ho qualsiasi problema o dubbio, è la prima persona che voglio sentire. Steph e Breanna sono i miei idoli, mio padre è il mio modello”.

Sull’atmosfera bolognese

Londra è sicuramente una città più appassionata al calcio, però sia con la squadra maschile che con la femminile (vincitrici dell’EuroCup, nda) abbiamo fatto stagioni che hanno attirato l’attenzione anche per la pallacanestro. A Bologna è stato diverso: sin dall’annuncio della firma ho ricevuto centinaia di messaggi con scritto “Benvenuto a Basket City”, senti un amore diverso nei tuoi confronti. Non vedo l’ora di scendere sul parquet e godermi il tifo, faremo di tutto per raggiungere tante vittorie perché questa tifoseria se le merita.

Stefano Sanaldi
Quello con la palla a spicchi è stato amore a prima vista. Una volta appese le scarpe al chiodo, ho deciso di allenare le nuove generazioni per rimanere in questo fantastico mondo. E poter scrivere di pallacanestro è un piacere e un onore.

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