L’Italia s’illude e lotta, ma la corrida dice Spagna: addio Mondiale

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Rubio e Biligha in un momento del match (Foto Italbasket)

Niente da fare. L’Italia si illude in avvio, risponde colpo su colpo, ma perde energie e lucidità nella decisiva volata finale (67-60), dove la Spagna fa valere tutta la sua esperienza e si qualifica per i quarti di finale, dove la squadra di Sacchetti non può più arrivare, indipendentemente dalla gara di domenica mattina contro Portorico. Un peccato, perché la partita era apparsa alla portata degli azzurri, ma il 3/16 di Belinelli, i soli 9 tiri di Gallinari ed il 35% dal campo ci condannano. Tra i nostri avversari un grande Juancho Hernangomez, fondamentale anche la prova di Llull.

L’avvio del match è tutto di marca azzurra: attacco equilibrato, tanti recuperi e, oltre ai ‘soliti’ big, c’è anche un gran Biligha. Il +10 dei primi sei minuti, però, dura pochissimo, cioè il tempo dell’ingresso in campo di Llull. Il playmaker del Real Madrid cambia il ritmo della partita e la pareggia già al primo intervallo, approfittando anche di un apporto (ancora una volta) poco efficace della panchina italiana. La Spagna sorpassa anche con Fernandez e Ribas (24-28 al 15’), ma la difesa c’è ed il finale di Gallinari riporta avanti gli uomini di Sacchetti, mentre la gara diventa anche un po’ più sporca.

Difficoltà azzurre in avvio di ripresa, dove sono Juancho Hernangomez e Claver i protagonisti iberici e ci sono molti problemi a trovare un buon tiro per noi. È anche -8 (38-46 al 25’), però l’Italia non molla e trova un paio di canestri fondamentali con Della Valle e Hackett, ritornando sotto e rimandando ogni decisione all’ultimo periodo. Quando non segna praticamente più nessuno, prima della tripla di Gallinari e la squadra di Sacchetti va a +4 (56-52) a 4’20” dalla fine. La Spagna risponde immediatamente con un 6-0, approfittando di brutti attacchi azzurri con Belinelli. L’Italia non segna più, va in confusione e la coppia Rubio-Gasol mette la parola fine. Addio quarti di finale. E fa davvero male.

QUI il tabellino della gara

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Fabio Cavagnera
Lo sport ed il basket sono da sempre la mia passione, diventati poi il mio lavoro, da ormai il lontano 1998 (eh già, sono quasi tra gli 'anziani'). E Backdoor Podcast lo ritengo un mix tra passione e qualità.

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