Legabasket: Venezia e i liberi di Daye piegano Sassari, le pagelle

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Venezia

Al Taliercio va in scena il primo atto di una Classica, con protagoniste le due compagini sfidatesi nelle ultime Finals LBA. La partenza è targata Sassari: Bendzius e Gentile affettano la difesa di Venezia sfruttando il gran lavoro di Bilan in post basso, che grava presto Watt di due falli. Il primo quarto Dinamo è uno spettacolo difensivo: il 14-24 al primo intervallo è frutto di aggressività e dell’alternanza zona-uomo gestita magistralmente dagli uomini di Casalone, che imbriglia le idee offensive dell’Umana, limitata dalle condizioni deficitarie di alcuni dei suoi uomini migliori. L’andamento del secondo quarto è ondivago, così come il talento di Daye: Chappell beneficia di una miglior circolazione perimetrale mentre il Banco, dopo un parziale riavvicinamento firmato Stone, conclude il quarto con la grandissima intensità dei suoi lunghi nelle due metà campo (35-43 all’intervallo lungo).

Un parziale di 7-0 a inizio terzo quarto consegna alla Reyer il primo vantaggio della partita, foraggiato dalla prestazione balistica di Stone e dalla ritrovata verve di Watt e Tonut. Dopo alcuni minuti in apnea, Sassari ritorna a galla grazie all’apporto di Burnell. L’adrenalina scaturita dall’atmosfera dei Playoff porta a continui cambi di leadership dell’incontro (62-63 al 30′). Il quarto parziale viaggia sui binari dell’equilibrio, guidato da protagonisti inaspettati. Kruslin da una parte e Chappell dall’altra conducono le squadre all’81 pari all’ultimo possesso, dove Bilan stoppa due volte Watt. Se mai servissero 5 minuti di pallacanestro per spiegare il termine “paradosso”, mostrate pure il supplementare del Taliercio: De Nicolao, silente sino al momento, guida la Reyer al + 5 ma commette fallo sulla tripla finale di Spissu, che porta Sassari sul 90-91. Finita? Neanche per sogno: rimessa Reyer e fallo di pura foga agonistica di Gentile sulla preghiera disperata di Daye. 2/3 dalla lunetta e +1 Reyer, confermato dall’ottima difesa su Bilan sulla rimessa conclusiva. Finale dal Taliercio: 92-91. L’augurio è che tra 48 ore lo spettacolo possa confermarsi su questi livelli.

REYER VENEZIA

A. DAYE 6,5: il rubinetto che potrebbe far sgorgare dai polpastrelli l’infinito talento funziona a singhiozzo, ma i liberi finali potrebbero avere il peso specifico del piombo sull’andamento della serie.

M. WATT 5,5: acciacco lo ha tenuto fermo contro l’UnaHotels lo condiziona, così come i due falli spesi nei primi minuti sul parquet. Il terzo quarto suona un’altra musica, ma appare in continuo affanno nel confronto col #2 croato.

I. FOTU 5: il paragone con Watt è meno impietoso che in altre occasioni, ma il neozelandese è tutt’altro che un fattore (-11 per Venezia quando lui è in campo).

S. TONUT 5,5: non al meglio fisicamente, e si vede. Le penetrazioni si scontrano inizialmente contro la granitica difesa dei lunghi sassaresi, che lo limitano di meno con l’andare dei minuti. Per non parlare del tiro da 3: 0/7! Dei top lagunari, è quello apparentemente più in ritardo di condizione.

D. CASARIN 6,5: centellinato da coach De Raffaele, è protagonista di un grandissimo ingresso nel terzo quarto.

J. STONE 8: battezzato costantemente dall’arco dalla zona sassarese, risponde come un comandante saprebbe fare (5/10 dalla lunga distanza). Le due triple consecutive in apertura di secondo quarto svegliano la Reyer dal torpore offensivo, così come le giocate appena rientrati dagli spogliatoi. Decisivo anche sotto le plance, catturando 8 rimbalzi.

A. DE NICOLAO 7: ordinato, l’impressione è che difensivamente possa essere più aggressivo. Poi inizia il supplementare e, nel benissimo e nel malissimo, diventa attore protagonista.

V. MAZZOLA 4,5: chiamato agli straordinari dai problemi di falli di Watt e Fotu e dall’assenza di Vidmar? I minuti in campo sono pochi, i segnali positivi ancora meno.

W. CLARK 6: inizio sornione, ai limiti del rilassato. Rivitalizzato nel secondo tempo, non riesce però a incidere a tal punto da regalarsi gli ultimi concitati attimi sul parquet.

J. CHAPPELL 8,5: il più in palla della confusionaria Venezia del primo tempo, arma silenziosa e costante a disposizione dell’arsenale veneziano. Glue guy se mai ce ne fosse uno, prestazione all around di pregevole fattura. 19-6-5 e +13 di +/-: in una partita conclusasi al supplementare è cosa rarissima.

B. CERELLA n.e.

L. CAMPOGRANDE 6: troppo poco per incidere sulla partita ma non risulta particolarmente dannoso.

 

DINAMO SASSARI

M. SPISSU 5: meno protagonista del solito offensivamente (1/5 da 3 punti), consueto leader emotivo e vocale. Stavolta non riesce a trascinarsi i Giganti sulle spalle, sbagliando anche la traiettoria dell’ultima rimesse del supplementare.

M. BILAN 7,5: vederlo tuffarsi per salvare un pallone in difesa avrà fatto commuovere anche i più apatici tra i tifosi della Dinamo. Solita maestria in post basso, costante spina nel fianco del pitturato reyerino. Una gioia per gli occhi. Miglior realizzatore della Dinamo.

K. TREIER 5,5: -6 di plus minus in 5 minuti e spiccioli. Bene ma non benissimo.

M. CHESSA n.e.

F. KRUSLIN 6: intensità in difesa e mortifero in attacco, soprattutto nel finale di partita. Un fattore nel quarto quarto, dove però sbaglia due triple aperte sul +5 che avrebbero potuto ammazzare la partita. 29% da 3 punti è percentuale quanto mai significativa.

E. HAPP 7: compensa gli evidenti limiti difensivi con un’aggressività inconsueta. Le doti da roller sono come al solito di primissimo livello, alcune visioni sono celestiali. Se questo è il cambio del centro titolare, Sassari ha speranze credibili di allungare la serie.

T. KATIC 5,5: assai meno decisivo del gemello balcanico di frontcourt. Buone letture nella prima linea della zona ma poco più. Troppo poco.

M.A. RE n.e.

J. BURNELL5,5: non ancora in grado di inserire le marce alte per sfruttare a pieno l’enorme atletismo, apporta comunque ottime letture difensive. Nel finale è evidentemente in riserva: il back to back non lo agevola sicuramente.

S. GENTILE 6: in attacco fa le veci del capitano. Le sue zingarate affettano le maglie orogranata per tutti i 45 minuti, ma il pathos agonistico lo porta a commettere una sciocchezza che rischia di segnare in negativo la serie. Peccato.

E. BENDZIUS 6,5:impiegato più internamente rispetto alla consueta sparatoria perimetrale (1/3 dall’arco ma 15 punti totali). In difesa i limiti sono mascherati dalla zona, mentre i tagli nel pitturato avversario sono precisi e puntuali.

L. GANDINI n.e.

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