Vezenkov: l’uomo che non palleggia mai, ma segna sempre

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VEZENKOV

Un infortunio al quadricipite femorale l’ha fermato nell’ultima sfida, il derby greco contro il Pana, ma Sasha Vezenkov è sicuramente uno dei candidati al premio di MVP di Eurolega dopo un girone d’andata semplicemente pazzesco.

Numeri in crescita per il bulgaro dell’Olympiacos: nella massima competizione il minutaggio è simile rispetto alla scorsa stagione, già di per sé positiva sia sul piano personale che soprattutto per i risultati del team. Vezenkov è cresciuto in ogni singola voce statistica significativa. Per i punti segnati è passato dai 13.7 ai 19.2 punti a partita, con percentuali cresciute ulteriormente. Dal campo sfiora il 60%, da tre è una sentenza passando dal già buonissimo 37 al quasi 45% di questa prima parte di Euroleague.

Il gioco dell’ala ex Barcellona è incredibilmente efficiente e paradossalmente semplice. Blocchi, movimento senza palla, letture della difesa, approfittando di un’orchestra che suona per lui, da Sloukas a Canaan, da McKissic a Walkup. Nella squadra di Bartzokas, attualmente terza in graduatoria, solo lui e Sloukas vanno in doppia cifra.

A impressionare è la statistica relativa ai palleggi: sui 288 punti segnati, l’ala bulgara ha utilizzato meno di 30 palleggi (oltre 10 punti a palleggio). Una sorta di Klay Thompson, con le dovute differenze.

La incredibile shooting chart di Vezenkov: forse bisogna farlo tirare solo dall’angolo destro…

Tra le capacità emerse in questa prima parte di stagione, la doppia finta è diventato marchio di fabbrica. Nella clip sottostante si può apprezzare prima il finto pick and roll trasformato in uno slip, poi la finta di tagliare dentro, quindi l’aprirsi sull’arco dove, come dicevamo, è una sentenza.

Sul lato sinistro dell’attacco, sugli scarichi, tira ben oltre il 65% dalla linea dei 6,75 (cui fa da contraltare un curioso 0/4 dall’angolo destro).
Molto buone sono anche le letture sui tagli e sui raddoppi dei piccoli, ma anche con partenze in palleggio: Vezenkov conclude prevalentemente con la mano sinistra al ferro proteggendosi con il corpo, come si apprezza dai video seguenti.

Lo stato di grazia si manifesta anche in situazioni oggettivamente difficili: al mancino bulgaro non mancano le soluzioni estemporanee, che finora stanno dando risultati ben sopra le aspettative.

La domanda che ci si pone oltreoceano è se queste caratteristiche possano portarlo in Nba: l’ex Barcellona ha firmato con l’Olympiacos un contratto a salire fino ai due milioni del 2025 appena qualche giorno fa. Ma a fine stagione un’uscita non è da escludere, specie a 28 anni da compiere, e un giocatore del genere farebbe comodo a diverse franchigie, con i Kings che detengono i suoi diritti. Nel ruolo i californiani sarebbero pure scoperti, ma le dinamiche del basket americano si prestano a rapidi e inattesi stravolgimenti. Con i dovuti dubbi su difesa e atletismo, le sue letture potrebbero farlo diventare un ottimo role player, un po’ come fu Teletovic qualche anno fa. Ai posteri l’ardua sentenza.

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