L’unica finestra stagionale per le nazionali ci ha restituito una bella Italbasket, che ha già ipotecato la qualificazione ad Eurobasket 2025. Non che ci fossero grandi dubbi sull’accesso alla rassegna continentale, visto che ne passano tre su quattro di un girone non certo impossibile, però l’autorità con cui gli azzurri hanno sconfitto Turchia e Ungheria fanno ben sperare. Non solamente per queste qualificazioni, ma soprattutto per l’attesissimo prossimo appuntamento: il preolimpico di luglio.
Tutto parte dalla difesa
Gli uomini di Pozzecco hanno segnato 85 punti di media in queste due uscite, ma tutto è nato dalla difesa. L’ingresso di Alessandro Pajola contro la Turchia, dopo l’avvio favorevole alla formazione di Ataman, ha ribaltato l’inerzia del confronto, permettendo agli azzurri di conquistare quel break poi tenuto nella ripresa. E lo stesso è accaduto ieri in Ungheria, questa volta con John Petrucelli come protagonista principale, con gli avversari tenuti a nove punti nel terzo quarto.
La pressione difensiva ha mandato gli avversari in difficoltà, con una marea di palle perse (17 della Turchia e 21 dell’Ungheria), permettendo anche agli azzurri di giocare in transizione, segnando anche canestri facili, senza dipendere dal tiro da tre punti. L’abuso delle conclusioni dall’arco, viceversa, è stato un po’ il punto negativo di queste due gare. Come sottolineato anche dal CT Gianmarco Pozzecco, nel corso di un timeout nel primo tempo in Ungheria.
Un gruppo che sorride
L’Italia ha giocato due buone partite, in cui ha mostrato un bell’atteggiamento, la voglia di divertirsi giocando in azzurro e giocando assieme, sorridendo spesso e volentieri. Ad immagine del proprio commissario tecnico. La squadra di Pozzecco non è sicuramente quella di maggior talento a livello internazionale e nemmeno europeo, però con la forza del gruppo può mettere tutte le avversarie in difficoltà. Come ha già mostrato negli ultimi anni. E come dovrà fare anche a San Juan di Portorico, se vorrà guadagnarsi il sogno olimpico di Parigi 2024. Perché il mirino dell’ambiente Italbasket è già puntato su quell’obiettivo.