Luka Samanic dopo essere stato scelto al primo giro da San Antonio ed aver speso le ultime 5 stagioni in USA, farà ritorno in Europa. Decisione dettata da motivi contrattuali (ovvero accettare un non-garantito in free agency rispetto ad un lucroso e garantito in Turchia) e non solo: possibilità di avere minuti ad alto livello, in una pallacanestro dove potranno avere spazio quelle caratteristiche meno utilizzate nel contesto NBA/G-League.
Perché un giocatore intrigante per skills fisiche e tecniche non ha sfondato oltre oceano?
Efficienza o meglio, inefficienza. Il 24.7% in carriera dalla lunga distanza non è un numero accettabile nell’era delle statistiche avanzate, nonostante una shooting form apparentemente bella da vedere.
Se le statistiche non mentono, i video ci raccontano di flash di talento, pochi, alternati a momenti di titubanza ed incomprensione del gioco. Usando la terminologia anglosassone, a tentative player. Non un caso che in un’intervista di Marzo Will Hardy, argomento Luka, parlasse di consistency.