Poco dopo la causa mossa dall’ex impiegato dei Los Angeles Clippers verso la franchigia del miliardario Steve Ballmer, ecco che in NBA sorge un altro caso legale: questa volta è una ex dipendente dei Suns a intraprendere le vie legali nei confronti del proprio vecchio club di appartenenza. L’accusa è di licenziamento illegittimo, arrivato ad appena due anni dallo scandalo che aveva colpito la franchigia dell’Arizona e che aveva portato al cambio di proprietà nel 2022.
Il caso
Andrea Trischan, ex dipendente dei Phoenix Suns, ha citato in giudizio la franchigia per discriminazione e ritorsione, sostenendo di essere stata licenziata per aver provato a portare dei cambiamenti nella cultura dell’ambiente di lavoro della società, sulla scia dello scandalo che ha portato Robert Sarver a vendere la squadra nel 2022: all’epoca, l’ormai ex proprietario della squadra era stato accusato di usare un linguaggio razzista, di sminuire le donne, di maltrattare i dipendenti e di mantenere un ambiente di lavoro ostile oltre che discriminatorio.
Lo scorso mercoledì l’organizzazione dei Suns è quindi tornata sotto i riflettori, di nuovo per ragioni insperate: Trischan ha presentato una denuncia contro l’organizzazione presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti in Arizona, chiedendo un risarcimento danni non specificato(secondo i Suns, la cifra richiesta ammonterebbe a 60 milioni).
Per ironia della sorte, Trischan era entrata a far parte dell’organizzazione dei Suns proprio nell’autunno 2022 in seguito allo scandalo “Sarver”, in qualità di responsabile per la diversità, l’equità e l’inclusione.
Già da quando è stata assunta però, la Trischan ha affermato di essersi trovata in un’ambiente in cui divampano comportamenti razzisti e discriminatori da parte di alcuni esponenti chiave della dirigenza dei Suns.
L’ex impiegata ha quindi affermato di essere stat licenziata per aver intrapreso delle azioni nei confronti dei comportamenti di questo tipo.
Le parole dei Suns
Non si è fatta attendere troppo l’ovvia risposta della franchigia, la quale ha voluto portare subito all’attenzione il fatto che Trischan avesse già tentato una causa con le suddette accuse, ma che il caso fosse già stato archiviato dal procuratore generale dell’Arizona:
“Il caso della signora Trischan è stato archiviato dall’ufficio del procuratore generale dell’Arizona all’inizio di questa settimana. […] Le sue affermazioni sono state prive di fondamento fin dal primo giorno e ora questa causa, in cui chiede 60 milioni di dollari, si basa sulle stesse affermazioni che sono state appena archiviate.
Queste le parole con cui Stacey Mitch, vicepresidente della comunicazione dei Phoenix Suns e dei Phoenix Mercury, si è detto fiducioso che i tribunali riconosceranno la natura fittizia delle accuse di Trischan.
Un caso più frequente
Per scoprire come si evolverà il caso non resta altro che essere pazienti, ma dopo l’uscita della notizia una riflessione sorge spontanea, ovvero che sono sempre di più i casi di ex dipendenti che intraprendono le vie legali nei confronti della propria vecchia società di appartenenza. Come accaduto anche nell’organizzazione dei Clippers, dove l’ex allenatore Randy Shelton ha citato in giudizio la franchigia per licenziamento illegittimo, tra le altre cose, dopo aver denunciato che Kawhi Leonard era stato sottoposto a trattamenti non sicuri e illegali per recuperare più rapidamente dagli infortuni.
Former Los Angeles Clippers trainer Randy Shelton is suing the franchise for wrongful termination, among other things, after he claims he was fired after complaining that Kawhi Leonard was being subjected to unsafe and illegal treatment for injuries. pic.twitter.com/qv1vOwhO7l
— Chris Haynes (@ChrisBHaynes) October 24, 2024