AS Monaco-Olimpia: Mirotic principesco nel Principato | EuroLeague GamePlan

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top flop

Larga e sorprendente vittoria dell’Olimpia Milano in casa dell’AS Monaco. 80-98 finale figlio di una grande prestazione collettiva che ha visto la squadra di Messina condurre la partita fin dai primi possessi. Mirotic uomo partita con una prestazione da 21 punti, ben spalleggiato da Lo, Tonut, Shields e Melli. Nelle file del Monaco serata normale per James che si ferma a 10 punti e a un deludente 1/10 dal campo, vanificando l’ottima partita di Diallo. Ci provano Loyd e Walker, ma nel complesso non è proprio la serata dei padroni di casa.

Mirotic

MVP della partita. 21 punti in 29 minuti di gioco. 22 di valutazione. 1.5 ppp. Basterebbero i numeri per descrivere la partita di Mirotic e il suo peso nella vittoria dell’Olimpia. Se Milano sbanca il campo dei monegaschi, buona parte del merito è del giocatore montenegrino. La chiave tattica della sua partita è nella sua capacità di sfruttare i cm di vantaggio contro tutti i difensori che Obradovic ha messo sulle sue piste. Monaco è una squadra che nello spot di di ala ha tutti giocatori mobili, atletici ma non estremamente alti. Brown, Diallo e Blossomgame hanno pagato dazio contro le lunghe leve di Mirotic e Milano ha lucrato tantissimo su questo aspetto.

Sia nelle situazioni di post-up, sia nelle situazioni di blocchi dove la squadra di casa tende a cambiare, sia nelle situazioni di pick and pop, il fuoriclasse di Milano ha potuto prendere un tiro sopra la testa del suo diretto avversario in ogni singola azione.

Cercasi Monaco

Prima della partita l’idea che Milano potesse vincere una partita ai 100 contro la squadra di James, Loyd e Walker era abbastanza remota. Due squadre con PACE e defensive ratings simili, ma ben distanziati a livello di offensive ratings. Come era lecito attendersi, l’attacco del Monaco ha ben altra efficacia numerica rispetto a quello milanese, eppure la partita ha detto l’esatto opposto.

Inevitabilmente quando una squadra più forte e più in palla perde in maniera così netta con una squadra decisamente meno forte e meno in forma, c’è un grosso demerito dei favoriti. I padroni di casa fin dalle battute iniziale non hanno mai messo quel focus offensivi che gli ha portati a essere in top 10 (settimi con 112 punti concessi su 100 possessi).

Contro una squadra che ha grosse difficoltà a muovere il pallone nei primi secondi, ma che ha ottimi giocatori in situazioni di spot-up, fermare la palla il prima possibile deve essere un ordine categorico. Facendo così, Monaco ha dato ritmo a una squadra che aspettava solo quello. Milano ha prodotto 1,364 ppp nelle situazioni di spot-up.

Milano e scelte difensive

Quando si prepara una partita contro il Monaco inevitabilmente la maggiori attenzioni vanno verso il pericolo pubblico n°1, ossia Mike James. Fresco del record di migliore marcatore di Eurolega All Time, ha sicuramente occupato gran parte dei pensieri dello staff tecnico milanese nei giorni precedenti alla partita, tanto da costringere i suoi avversari a preparare un piano partita quasi totalmente concentrato su di lui.

Messina ha ruotato i suoi due migliori difensori sugli esterni: Tonut e Hall. Due difensori forti fisicamente che non potessero essere spazzati via quando l’ex di giornata attaccava il ferro. Provare a limitare la sua esuberanza fisicamente per permettere alla difesa di squadra di ruotare dopo aver tenuto i primi palleggi.

Milano ha scommesso molto sulle percentuali al tiro degli avversari per mantenere sempre l’area piena contro le sue incursioni al ferro, staccando spesso e volentieri uomini dal lato debole per aiutare il difensore diretto di James.

Scelta di fare edge sui pick and roll laterali con tutti i difensori dei bloccanti. Voigtmann, Mirotic, Melli e Hines per allargare la corsa.  Sui pick and roll centrale show forte con cambio in caso di necessità, o aiuto e recupero per permettere al difensore di rientrare e in contemporanea uomo di lato debole staccato per mettere un altro corpo sulla penetrazione. Milano ha accettato i suoi 1 vs 1 a patto di non mettere in ritmo i compagni. Il 29% da tre dei monegaschi ha dato ragione allo staff Olimpia. Rischio che ha pagato.

Diallo

Anche in una serata non brillantissima della sua squadra, Diallo ha risposto presente dando continuità alla sua ottima stagione. Di gran lunga il migliore della sua compagine, ha perfettamente giocato contro le scelte difensive di Milano, facendosi trovare pronto e mettendo a referto 17 punti. 3/4 da tre e 3/4 da due.

Come abbiamo detto in precedenza, l’Olimpia ha scelto di staccare sempre un uomo dal lato debole per avere più difensori possibili da mandare contro le iniziative di Mike James e spesso il difensore designato era proprio quello incaricato di marcare Diallo. Il giocatore americano, forte del suo 43.6% da tre, ha risposto presente punendo prima con il tiro da fuori, attaccando poi dal palleggio le rotazioni di Milano. Tiri, penetrazione e grande pressione al ferro. Come ogni sera il suo lavoro è arrivato puntuale, ma sono mancati i compagni.

Loyd, Walker e le scelte di Milano

Il primo tempo della partita è segnato dalle difficoltà di James, ma anche dal buonissimo impatto di Loyd e Walker. Le scelte difensive molto estreme su James portano a scelte un filo più conservative contro gli altri due handler monegaschi. Sia per avere sempre uomini da mettere sulle corsie di penetrazione, sia per avere sempre corpi da mandare a rimbalzo.

Milano è una delle squadre che va molto bene a rimbalzo difensivo (seconda dietro solo al Bayern con 72% dei rimbalzi catturati su quelli disponibili), ma doveva fronteggiare una squadra molto efficace a livello di rimbalzo offensivo (quarta con 33.1% dei rimbalzi catturati) e non poteva esimersi dal controllare le carambole per non dare troppe seconde possibilità a una squadra con tanto talento.

Queste due necessità hanno spinto l’Olimpia a essere molto conservativa sui pick and roll del duo Loyd-Walker, facendo spesso drop o in alcuni casi un show non molto aggressivo per evitare di sguarnire troppo l’area. Nei primi minuti i due esterni monegaschi sono stati abili nel punire questa scelta e dopo il blocco spesso hanno punito in quella zona di campo che necessariamente la difesa deve concedere con questo tipo di difesa.

14 punti Loyd, 10 Walker, nel complesso il loro apporto è arrivato anche se si sono gradualmente spenti con l’andare dei minuti. Sarebbe servita una partita di ben altro tenore da parte loro per colmare la serata no di James.

Transizione

L’altro dato significativo nella vittoria di Milano sono i 1,167 ppp nelle situazioni di transizione. Dato insolito per l’Olimpia, cronicamente poco capace di sfruttare questo aspetto del gioco, che le ha permesso di scavare quel solco deciso per la vittoria.

Come spesso accade la transizione nasce da una buona difesa e la retroguardia di Milano, come abbiamo già detto, ha lavorato molto bene nel corso della partita. Il tutto è stato fortemente aiutato dalla mancata transizione difensiva dei padroni di casa, unita alla loro tendenza ad andare molto forte a rimbalzo offensivo.

Quando una squadra che tende a mettere molta pressione al ferro non riesce a imporre questo aspetto, espone il fianco a cattivi rientri difensivi. Soprattutto dopo tiri fuori ritmo e con poco bilanciamento.

 

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