L’Olimpia torna al successo in Eurolega, battendo l’Avel per 66-75, al termine di una dura battaglia fisica che ha visto le difese prevalere sugli attacchi. Ancora una volta è la coppia LeDay-Mirotic a trascinare la squadra di Messina, ben spalleggiata dalle ottime prove di Brooks, Ricci e Bolmaro.
Nelle file francesi grande serata di De Colo, autore di 22 punti e 18 del solito Maledon (anche se con un 2/6 da due).
Che fatica su Maledon
Come era prevedibile, Theo Maledon era il nemico pubblico N.1 prima della partita e il limitare le sua prestazione offensiva era uno dei pochi modi per uscire vincenti dalla Ldlc Arena. Il talento francese ha messo si 18 punti ma è stato limitato nel numero di tiri dall’arco (soli 3 tiri nonostante il 100%) e costretto a un eloquente 2/5 da due. Nonostante il 5/5 ai liberi.
Nella clip video abbiamo estratto tre situazioni in cui si vede chiaramente l’ottimo lavoro della difesa di Milano per provare ad arginare Maledon. Parte tutto dall’ottimo lavoro fatto sulla palla dal Bolmaro (e Shields in alcune occasioni). L’Asvel lo mette sulla riga di fondo e gioca un’uscita per lui per dargli una ricezione dinamica e sfruttare il suo cambio di passo.
La difesa di Milano è encomiabile nel passare con lui sul blocco per toglierlo dal perimetro e costringerlo ad andare dentro. Ottimo lavoro nell’indirizzarlo verso l’aiuto e seconda linea della difesa milanese perfetta per il timing degli aiuto. Sempre un corpo nei pressi del ferro e nelle situazioni di angolo pieno stunt del difensore del terzo uomo.
Inoltre, la scelta di Messina di mettere Bolmaro su di lui si è rivelata ottima grazie alla grande apertura di braccia del giocatore argentino che ha disturbato in più di un’occasione le sue incursioni al ferro.
Luci e ombre del post-up
La difesa dell’Asvel è solita cambiare molto spesso sui blocchi per mantenere alta la pressione sulla palla e non concedere mai soluzioni semplici all’attacco. La partita con Milano non è stata diversa e lo staff milanese ha provato a lucrare su questa scelta, cercando dei mismatch in post senza grosse fortune. Abbiamo estrapolato tre situazioni per illustrare come la difesa francese abbia reagito benissimo ai vari tentativi di Milano di andare in post e sfruttare il vantaggio fisico.
Si parte con una normale situazione di flex offense per l’Olimpia con Mirotic che gioca un pick and roll dopo il blocco orizzontale di Shields. L’Asvel cambia mandando Lee sul montenegrino e Roberson su Mannion. Ed è proprio Lee a fare un gran lavoro riuscendo a rimanere sempre davanti a Mirotic, costringendo Milano a un passaggio lob e permettendo la rotazione tempestiva di Ajinca.
Milano non muove il pallone e prova ad andare in post statico da Mirotic, isolandolo sul lato. Il montenegrino decide di fronteggiare il difensore e attaccarlo lateralmente. Roberson rimane con lui e la stella dell’Olimpia non trova spazio per la chiusura di potenza nei pressi del ferro.
Milano recupera palla e prova a sfruttare la transizione per attaccare il mismatch. Pick and roll tra Dimitrijevic e Mirotic con il montenegrino che prova a forzare il cambio e portare in post De Colo. Cambio a tre della difesa dell’Asvel che manda Sako in post contro Mirotic e De Colo su LeDay ma in posizione perimetrale.
L’ala milanese riconosce il mismatch ma attacca in post partendo da molto lontano e con poco ritmo. De Colo legge, lo fa girare verso il fondo per provare la rubata e allo stesso tempo fa arrivare l’aiuto di Harrison.
Nonostante i tanti mismatch in post-up, Milano ha raccolto solo 0,615 ppp.
ISO che ti passa
In una partita offensivamente molto complessa per entrambe le squadra gli 1.364 ppp in isolamento sono stata manna dal cielo per l’Olimpia.
Un giocatore come LeDay ha permesso a Milano di avere sempre un uomo in più che potesse isolarsi e attaccare dal palleggio, o fronteggiare in 1 vs 1 il diretto avversario, anche quando la difesa riusciva a rompere molto bene i set offensivi. Ancora prima della sfuriata finale, l’ex-Partizan ha permesso ai suoi di rimanere davanti nel corso della partita.