Ataman su Vildoza e Mitoglou, Prigioni risponde: “Più rispetto dei giocatori”

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Ataman Panathinaikos

Non la replica di Luca Vildoza, diretto interessato, ma una presa di posizione forse ancora più forte nei confronti di Ergin Ataman è arrivata. In seguito alla vittoria “inaccettabile, una partita terribile” nel campionato greco contro il Kolossos Rodi nell’’ultimo fine settimana, il coach turco ha omaggiato la conferenza stampa di una delle dichiarazioni che l’hanno reso divisivo e celebre già negli anni all’Efes.

Voglio criticare i miei giocatori, in particolare Vildoza. Ha tirato 1/7 dal campo. Ogni partita tutti i giocatori devono giocare bene. Giocatori come Vildoza non possono prendere così tanti tiri. Non possono chiedere di giocare di più in EuroLeague. Inoltre sono calate le prestazioni offerte di Mitoglou.

  1. Ataman intendeva con “così tanti tiri” le conclusioni non concretizzate o in senso assoluto? Altrimenti significa non conoscere lo stile di gioco di un giocatore che allena quotidianamente e chiedergli di cambiarlo radicalmente.
  2. Il “non possono chiedere” è un maniavantismo retorico, anticipando qualsiasi motivazione per magari cercare un’altra squadra nel mercato, o è un riferimento a esplicite ed effettive richieste del giocatore?
  3. Vildoza e Mitoglou, criticati senza che la domanda coinvolgesse loro due in particolare ma menzionati appositamente da Ataman, non saranno gli ultimi soggetti a questo trattamento in pubblica piazza, solitamente riservato alle mura dello spogliatoio. Se per Mitoglou può valere lo stesso discorso dei Micic e dei Clyburn, assai criticati per prestazioni al di sotto delle aspettative ai tempi dell’Efes ma sostenuti senza dubbio dal rispetto e dalla stima nel lungo periodo da Ataman, questo può valere anche per Vildoza?

Proprio perché le garanzie che le frasi in conferenza fossero solo una facciata e non un’intera impalcatura dell’insoddisfazione di Ataman per Vildoza, a prendere parola – via social – è Pablo Prigioni, CT dell’Argentina.

Dovrebbe avere più rispetto dei giocatori e aiutarli a giocare meglio, invece che attaccarli di fronte ai giornalisti e dargli la colpa.

Che a difendere Vildoza sia un ex compagno di squadra (Baskonia 2017) e amico ancor prima che allenatore sia di club che ora in Nazionale viene abbastanza naturale. Come naturale dovrebbe essere il mantenimento di considerazioni interne alla squadra, appunto, interne. Non con Ergin Ataman, però. Nemmeno con Luca Vildoza.