Tra tutte le infinite qualità che siamo soliti associare a Facundo Campazzo, quella oratoria non è di certo in cima alla lista. Ai microfoni – o tramite la penna digitale – di Basketnews, tuttavia, il play argentino del Real Madrid si è aperto per la prima volta dal ritorno in Spagna sull’attualità, sul recente passato e sui possibili scenari futuri. Riportiamo in seguito la traduzione italiana, mentre qui trovate la versione integrale e originale (in inglese, per abbonati).
Penso che i cestisti tendano a ricevere molte più critiche che elogi di base. Accade anche a me. Ormai ho smesso persino di guardare le mie statistiche personali. Penso solo all’ultimo errore, alla palla persa nell’ultimo quarto della partita precedente. Quasi lo faccio per autoinfliggermi una punizione. Ovviamente non sono deluso. So che la sconfitta col Fener è stata figlia di tante cose: eravamo avanti di 14, non è stata solo l’ultima giocata a decidere la gara. Ma mi piace essere estremamente esigente con le mie gare, e so che avrei potuto fare meglio. Visto dall’esterno, avrei potuto fare molte cose in maniera diversa.
Devi sempre guardare il lato positivo delle sconfitte, solo così puoi continuare a lavorare affinché non succeda più. Stiamo continuando a giocare sempre meglio: venivamo da 10 vittorie consecutive, quella a Istanbul è stata la prima sconfitta in EuroLeague. Forse questo aspetto ne aumenta la percezione.