La notizia della notte NBA è sicuramente un altro episodio, forse il più grave finora, della diatriba tra la guardia dei Golden State Warriors Chris Paul e l’arbitro Scott Foster. Il tutto è scaturito dopo che Chris Paul è stato espulso per doppio fallo tecnico durante la partita contro Phoenix (sua ex squadra), ma prima di uscire dal campo ha più volte urlato “sei uno st****o!” all’indirizzo di Foster.
Sui social si è provato a ricostruire, per quanto fosse possibile ovviamente, il colloquio tra i due prima e dopo l’espulsione, arrivata dopo che lo stesso Chris Paul ha detto a Foster “Ho qualcosa in serbo per te”.
Nella conferenza stampa post gara questo è stato inevitabilmente l’argomento principale. CP3 non ha fatto passi indietro:
È personale, abbiamo avuto un diverbio anni fa e da quel momento è diventata una cosa personale. Tutti lo sanno, anche la NBA. In questa faccenda c’entra anche mio figlio. Mi sta bene che un arbitro parli e dica anche cose esplicite, ma non che usi un fallo tecnico per esprimersi. La situazione con mio figlio? Lui lo sa, voi magari no. Anni fa ho avuto un incontro con lui, mio padre, Doc Rivers e Bob Delaney, quando ero ai Clippers. Ce la siamo trascinata dietro, ma non voglio dire altro per non ricevere una multa.
Dalle sue parole si evince come la guardia dei Golden State Warriors voglia mantenere in forma privata il motivo del suo alterco con Scott Foster, così come il ruolo che suo figlio ha avuto in tutto questo.