Altra sconfitta per l’Olimpia Milano, questa volta per mano dell’Anadolu Efes Istanbul. Ancora una volta il terzo quarto si rivela fatale per gli uomini di Messina. Nelle file turche è il duo Larkin-Pleiss a guidare le operazioni con rispettivamente 19 e 17 punti, mentre nelle file Olimpia non bastano le buone prestazioni di Voigtmann, Shields e McGruder. Finisce 79-73 per i padroni di casa.
Il terzo quarto difensivo
L’eloquente 30-7 del terzo quarto può essere diviso in due aspetti: offensivo e difensivo. Nonostante l’Efes non sia una difesa irresistibile in stagione, gira la partita nella ripresa grazie a un approccio difensivo diverso e più spregiudicato. Se nel primo tempo la difesa turca aveva concesso 1,333 ppp all’attacco di Milano, nel terzo quarto ha tenuto gli avversari un 0,333 ppp.
Ovviamente c’è una forte collaborazione dell’attacco di Milano, ma allo stesso tempo il neo subentrato Mijatovic mischia le carte a livello difensivo, mettendo Clyburn su Napier, Larkin su Hall e Thompson su Shields. Scelta per togliere visione al play americano (tanto che verrà sempre più allontanato dal gioco) e avere due esterni molto rapidi sul doppio pick and roll di Milano.
L’Efes accetta di buona grado che sia Shields a giocare i pick and roll, provando a lucrare sulle difficoltà di quest’ultimo di leggere questa situazione. Nello specifico quando il giocatore danese gioca uno zipper pick and roll, prendo poi un doppio blocco prima con un esterno, successivamente con un lungo, l’Efes risponde con una difesa Edge molto aggressiva con l’esterno del primo blocco, seguita da un’altra difesa Edge del lungo del secondo blocco. Shields non legge e si ritrova a dover scaricare in emergenza.
Napier spinto lontano sempre di più dalla palla grazie alla difesa di Clyburn e Milano costretta a chiedere gli straordinari a Hall per provare a generare palla in mano. Risultato: attacco spuntato e soprattutto sbilanciato.
Il terzo quarto offensivo
L’apporto difensivo appena descritto ha avuto un enorme impatto anche sulla qualità dell’attacco dell’Efes. Dopo un primo tempo dove la difesa di Milano aveva ben contenuto il talento dei padroni di casa grazie a un lavoro certosino nel non concedere mai accoppiamenti favorevoli da attaccare e annullando di fatto la transizione, nel secondo tempo la situazione si è totalmente ribaltata.
L’attacco Olimpia ha iniziato a battere in testa, arrivando spesso a tiri fuori ritmo e a transizioni difensivi rivedibili. Accoppiamenti sbagliati o addirittura inesistenti. Questo scompenso difensivo ha permesso all’Efes di avere grande vantaggio sui pick and roll e sugli isolamenti.
Nelle situazioni di giochi a due spesso si sfruttava questo accoppiamento sospetto giocando un doppio pick and roll centrale per forzare il cambio e avere sempre uno tra Voigtmann e Mirotic accoppiato con un esterno come Larkin o Thompson. Milano in diverse situazioni ha provato a fare Edge, l’Efes ha però risposto di suo forzando il cambio e arrivando all’accoppiamento che voleva.
Inoltre, la cattiva transizione ha spesso permesso agli uomini di Mijatovic di andare a pescare nella transizione l’accoppiamento favorevole, senza dover necessariamente forzare un cambio. In diverse occasioni l’Olimpia si è trovata con una marcatura tra Shields e Willis da un lato e Voigtmann/Mirotic su uno tra Larkin e Thompson.
Pick and roll, letture e percentuali
Il buon primo tempo dell’Olimpia è passato dalla buona produzione offensiva dal pick and roll e dalla capacità di sfruttare i problemi che la difesa dell’Efes presenta da inizio anno nel difendere i giochi a due avversari. L’Olimpia chiude il primo tempo con un buonissimo 1,250 ppp da situazioni di pick and roll.
L’idea chiave è quella di attaccare sempre con l’uomo marcato da Larkin, il quale ha grossi problemi nel passare sopra il blocco e spesso concede un grosso vantaggio al palleggiatore. Difficoltà ingigantite dal fatto che se c’è in campo Pleiss necessariamente bisogna fare drop e Jones tende spesso a sbagliare l’angolo d’uscita a livello difensivo.
Lo scompenso difensivo ha spesso costretto la difesa dell’Efes a dover staccare un uomo dal tiratore in angolo per chiudere la rollata del lungo, lasciando però spazio a una squadra che ha tirato quasi al 50% nel corso del primo tempo.
Buona parte dell’ottima serata offensiva di McGruder passa dalla sua capacità di punire dagli angoli e di muoversi con il timing giusto sul pick and roll, grazie ai buchi difensivi concessi dalla difesa turca.
Effetto Pleiss
Ancora una volta il lungo tedesco da anni in forza all’Efes si è reso protagonista di una grande partita contro l’Olimpia Milano. Autore di 17 punti, non che di 1,545 ppp nati da diverse situazioni offensive.
Nel primo tempo l’Efes lo utilizza molto nei pick and roll con Larkin, provando a sfruttare la sua capacità di bloccare contro la difesa Edge dell’Olimpia. Lo staff biancorosso vuole uno show aggressivo sul play americano, il lungo tedesco risponde con ottime sequenze di cambio forzato per punire il mismatch, o situazioni di slip dove anticipa il blocco e taglia dopo aver fintato il pick.
Nel secondo tempo torna a essere il lungo tiratore che tanto male ha fatto ai colori biancorossi nella serie di play off del 2022. L’attacco sbilanciato del terzo quarto di Milano porta ad accoppiamenti sbilanciati anche in situazioni di post-up, in particolare con Clyburn, costringendo la difesa di Milano a dover sempre mandare un uomo in rotazione per coprire questo mismatch. Ribaltamento e Pleiss letale sullo scarico.
E su questa situazione il suo tiro si è rivelato una delle armi fondamentali che contribuiscono al parziale di 30-7 del terzo quarto.