Hack a stat: L’analisi statistica dell’Olimpia Milano in Eurolega

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Bentornati su Hack a Stat! È tempo di affrontare un argomento spinoso, ovvero quello dell’Olimpia Milano e del suo cammino europeo. In questa stagione si è ripartiti da zero: nuovo coach, nuovo roster, nuovo tutto (dirigenza a parte). Eppure si è in una situazione molto simile a quella dello scorso anno. I motivi sono i più disparati: per alcuni versi sono gli stessi della stagione passata, ma il cambiamento radicale di roster e allenatore ne ha creati anche di nuovi. Scopriamoli assieme.

Il record attuale dell’Olimpia Milano recita 7 vittorie e 15 sconfitte, a pari merito con Barcellona e avanti di una sola vittoria sull’Efes. Il rischio di un secondo ultimo posto è quindi reale. Cosa ci stanno dicendo le statistiche? Che la difesa di Milano è orribile e l’attacco accettabile, come si evince dal grafico sottostante.

Lo scorso anno feci un post in cui parlai anche in quel caso del cammino europeo di Milano: decisi di tralasciare completamente la fase difensiva, affermando che i giocatori non volevano/sapevano difendere e non c’era un sistema in grado di aiutarli. In questo post faremo l’opposto: la fase offensiva è quella che è, mentre la fase difensiva sta mostrando molte più falle. Ci concentreremo perciò su quest’ultima. Per completezza d’informazione qui sotto trovate il grafico dell’Offensive Rating dell’Olimpia nelle 22 partite disputate. In verde sono evidenziate le vittorie, in rosso le sconfitte, mentre la linea blu indica la media stagionale.

Si può notare che nelle vittorie il più delle volte l’Offensive Rating sia superiore alla media stagionale, senza discostarsi troppo. In generale il rendimento offensivo di Milano si è mantenuto costante durante la stagione.

La difesa invece dovrebbe essere il punto forte di Pianigiani: qua sotto trovate il medesimo grafico che mostra però l’andamento del Defensive Rating:

Se per quanto riguarda l’Offensive Rating troviamo partite vinte sia sopra che sotto la media stagionale, per il Defensive Rating troviamo invece tutte le vittorie al di sotto della media: in termini matematici si potrebbe dire che per Milano mettere in campo una difesa quantomeno decente è una condizione necessaria ma non sufficiente per la vittoria, dato che anche altre partite hanno Def Rtg inferiori alla media, pur concludendosi con una sconfitta.

Mi sono chiesto se ci sia un problema di controllo del ritmo: un diktat di Pianigiani da inizio anno è quello di limitare le transizioni avversarie, che in termini numerici si tramuta in Pace medio-bassi. Milano in questa stagione ha un Pace di quasi 68, ovvero poco superiore alla media di Lega. Osservando però il grafico dei Pace partita per partita non si notano sbalzi che indichino problemi in questo aspetto di gioco.

Quindi non è un problema di ritmo. Potrebbe essere un problema di dominio sotto le plance? Sembrerebbe di sì.

Il grafico sottostante mostra l’andamento della percentuale di rimbalzi offensivi catturati dall’avversario di turno. Nelle vittorie si nota come Milano abbia saputo quasi sempre controllare i rimbalzi sotto il proprio tabellone; nelle sconfitte no. L’eloquente 52% di rimbalzi lasciati alla Stella Rossa parla da solo. Ed in effetti Milano è ultima per TR% medio con un 47% (cattura meno della metà dei rimbalzi totali!). 

Eppure l’EA7 sotto i tabelloni può vantare due più che discreti rimbalzisti come Gudaitis e Tarczewski; andando ad osservare il grafico qua sotto, si nota come entrambi i giovani lunghi siano tra i migliori rimbalzisti di Eurolega. Il problema sono i giocatori in spot 4:

Solo Pascolo (che però ha giocato poco per avere numeri davvero affidabili) ha un valore di Offensive e Defensive Rebound Percentage decente. M’BayeMicov, il fu Jefferson e ora Kuzminskas sono al di sotto delle medie di Lega, al pari di Theodore o Jerrells, mentre Cinciarini ne cattura tendenzialmente di più. Questa mancanza a rimbalzo è data da due fattori: poca predisposizione al rimbalzo per i quattro milanesi (M’Baye su tutti) e un secondo fattore che condiziona anche i due centri: gli aiuti difensivi.

Troppe volte i piccoli milanesi si fanno battere (sia in 1vs1 che in situazioni di pick’n’roll) e creano quindi la rotazione difensiva dei lunghi in aiuto. È quindi probabile ritrovarsi poi con il piccolo che deve tagliar fuori il lungo avversario o peggio con l’avversario libero. Ciò comporta appunto i problemi a rimbalzo e il conseguente alto valore di OR% avversario.

Un secondo grosso problema per Milano sono le percentuali di tiro concesse:

L’Olimpia è tra le peggiori per quanto riguarda i tiri da 2 punti, mentre per quanto riguarda il tiro dalla lunga è la peggiore in assoluto. Queste alte concessioni dipendono sia dai problemi legati alle rotazioni difensive descritte poco fa, ma soprattutto sul sistema difensivo in caso di pick and roll.

Ritorniamo alle rotazioni difensive: non so quanto dipenda dalle indicazioni di Pianigiani e quanto dalle abilità dei giocatori, ma sembra che ci sia l’idea di limitare l’utilizzo del terzo e del quarto uomo sui pick’n’roll. Per negare queste opzioni si fa rimanere il difensore più vicino al proprio uomo sul lato debole e quindi l’aiuto è più probabile che arrivi in ritardo (o non arrivi proprio). Tutto questo e altre valutazioni sono spiegate molto bene da Luca Maghini in un suo post e questa impostazione dà credito al basso numero di tiri da 3 punti che Milano concede rispetto alle altre squadre di Eurolega (è la prima in questo aspetto). Xosì facendo si lasciano i buchi in area, che generano appoggi facili o situazioni di 2 vs 1 che portano comunque ad un canestro comodo, che sia da 2 o 3 punti. Questa imposizione dovrebbe essere poi coadiuvata da una difesa aggressiva sui pick’n’roll: ma ciò purtroppo non avviene spesso.

Appunto, passiamo alla difesa sui pick avversari: raramente i due centri eseguono uno show sul palleggiatore, mentre il più delle volte rimangono a protezione dell’area o, al massimo, fanno un timido accenno di show. In linea teorica è un’idea giusta: vista la stazza di Arturas e Kaleb eseguire un vero aiuto e recupero ad ogni pick’n’roll per giocatori del loro peso non è facile. Il problema è che il contenimento dei lunghi deve essere coperto da una difesa aggressiva del piccolo sul portatore di palla. Invece il più delle volte le guardie milanesi si stampano sul blocco o passano dietro (anche contro tiratori): a quel punto si generano spaziature e mismatch che facilitano le esecuzioni offensive (e quindi le percentuali concesse salgono).

In linea generale la difesa sui pick and roll avversari è ad oggi ancora un cubo di Rubik per lo staff tecnico e in un’era dove lo si esegue almeno 1/2 volte ad azione, diventa un problema di non poco conto. Oltretutto finché non se ne verrà a capo anche le rotazioni difensive comporteranno diversi grattacapi.

In ogni caso, anche se Milano riesce a celare questi problemi non è detto che la spunti:

Per quanto riguarda il tiro da 2 punti, in linea di tendenza quando Milano ha saputo difendere la propria area è arrivata la vittoria. Si torna al discorso iniziale:la protezione dell’area è una condizione necessaria, ma non sufficiente.

Fa specie vedere come per ben quattro volte l’Olimpia abbia concesso percentuali da 3 punti superiori al 50%. Fosse stata una, ci si poteva appellare ad una serata di grazia degli avversari, ma quattro volte non sono un caso. Per quanto Milano cerchi di limitare questa arma alle proprie avversarie, pecca comunque di un sistema che riesca a difendere decentemente i giocatori sul perimetro, oppure ha il sistema, ma non qualcos’altro?

Per rispondere a questa domanda si arriva al punto finale di questa analisi: Pianigiani può essere anche un valido allenatore difensivo, ma a Milano manca un elemento/degli elementi fondamentali: non ha difensori. O meglio, non ha validi difensori nel reparto guardie e ali.

In questo grafico s’incrociano i Defensive Rating e i Defensive Box Plus Minus dei vari giocatori. I punti blu sono tutti i giocatori di Eurolega con un minutaggio superiore ai 10 minuti a partita. Ribadendo che Pascolo non ha ancora giocato a sufficienza per avere dati affidabili, gli unici due giocatori di Milano con Defensive Rating e DBPM decenti sono i due centri (ricordo che sulle due statistiche incidono anche i rimbalzi difensivi). Per il resto tutti i giocatori dell’Olimpia sono nella parte peggiore del grafico, e in alcuni casi sono i peggiori dei peggiori.

Discutevo pochi giorni fa su chi fosse il miglior difensore a disposizione nel reparto guardie-ali: la risposta è stata che il meno peggio è Cinciarini (e il grafico conferma l’impressione che si ha sul campo). C’è però una differenza nel dire “meno peggio” e “migliore”. Cinciarini non è un ottimo difensore, ma uno che con la voglia, l’energia e la grinta sopperisce ad alcune sue lacune: difatti le migliori prestazioni difensive di Andrea sono nei momenti di pressing a tutto campo oppure mentre si cerca di rientrare in partita. Nei frangenti di partita più “tranquilli”, dove vengono meno la foga e la garra, ecco che le sue lacune tornano a galla. È quindi il meno peggio, ma non il giocatore a cui affidare il leader offensivo avversario per mettergli la museruola.

Per molti questo ruolo dovrebbe ricoprirlo Abass (che non è presente nel grafico perché non gioca a sufficienza). Grazie al suo fisico ha la possibilità di diventare un ottimo difensore, ma, come mi ha fatto notare un mio buon amico, deve migliorare le letture lontano dalla palla, dove subisce ancora l’avversario.
Ci sarebbe Jerrells, tornato sui navigli proprio per dare quella dimensione difensiva che manca alla coppia Goudelock-Theodore, ma attualmente è l’ombra del giocare visto nelle prime uscite.
Appunto, GoudelockTheodore: spulciando i dati da Overbasket.com è possibile osservare i Rating di squadra mentre il singolo giocatore è in campo e mentre è in panchina. Ho riassunto i dati disponibili in questa ultima tabella, dove ho raggruppato le guardie dell’Olimpia:

Tenendo presente che si parla di impatto del singolo giocatore, si nota che quando Theodore e/o Goudelock sono seduti, il Rating difensivo migliora: certo, non tantissimo, ma la tendenza c’è e anche le percentuali al tiro avversario diminuiscono. Discorso inverso per Jerrells, Cinciarini, Bertans e Kalnietis. Bisogna tenere a mente che i primi due giocano sensibilmente di più rispetto ai loro back-up, ma il dato è abbastanza chiaro: i due americani non hanno grandi doti difensive e questo fatto, unito ai problemi difensivi elencati precedentemente, fanno sì che la difesa con loro in campo sia molto deficitaria. L’ostinazione nel volerli tenere molto tempo assieme in campo compromette ancora di più la tenuta difensiva di squadra.
Insomma, le statistiche della difesa milanese sono lampanti: purtroppo ci sono diversi problemi e in aggiunta sono dipendenti tra di loro, cosa che amplifica notevolmente il risultato. Ciò porta ad avere la peggior difesa del campionato europeo, che unita ad un attacco sterile, determinano una stagione grigia per la squadra milanese.

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3 Commenti

  1. Sempre un piacere leggerti. Statistiche spiegate alla perfezione che danno la misura numerica di quello che, dalla prima giornata di EL, vediamo sul parquet quando è impegnata Milano. A volte, però, non credi che l’aspetto numerico possa enfatizzare certi temi? Ad esempio, Gudaitis non è un cattivo difensore sulla palla ma il non-sistema milanese ovviamente fa precipitare anche buone statistiche magari di qualcuno. Cioè, non è una situazione di gatto che si morde continuamente la coda?

    • Grazie! In un sistema statistico NBA probabilmente Arturas e Kaleb avrebbero un Def Rtg migliore, mentre Goudelock o Theodore peggiore, ma ciò non toglie che le teorie dietro al Defensive Rating sono più che accettabili in mancanza di dati più accurati. Sicuramente i due centri hanno meno colpe di altri, ma in realtà la difesa è anche e soprattutto lavoro di squadra, quindi se altri difendono male avrai più gatte da pelare e in linea di principio farai più fatica a difendere ogni volta bene. In ogni caso, per completezza di informazione con Arturas in campo il Def Rtg di squadra è 103,6, mentre quando è in panca è 108: ciò conferma che con Arturas in campo si difende leggermente meglio.

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