Virtus che dopo le dimissioni di Luca Banchi si ritrova già nuovamente in campo ad ospitare lo Stella Rossa, reduce dalla sconfitta in quel di Milano.
L’arrivo del nuovo coach Dusko Ivanovic, a bordo campo perché non tesserato in tempo, però non cambia la morale che sta flagellando da inizio anno i bianconeri, cioè un finale al cardiopalma che ancora una volta sorride agli avversari.
Gara che pareva potersi concludere in maniera diversa, con la Virtus che si era ritrovata anche sulla doppia cifra di lunghezza nell’ultima frazione, nonostante il 3/17 da oltre l’arco, per poi sciogliersi come neve al sole subendo un incredibile parziale di 29 a 12 in meno di 7 minuti, con Belgrado capace di chiudere addirittura sul più 7, 87 a 94.
Andando nel dettaglio, vediamo un primo quarto dove già dalla palla due si percepisce il back to back nelle gambe dei giocatori, con le percentuali di entrambe le squadre decisamente deficitarie. Gara in equilibrio in quasi tutti gli aspetti del gioco, che infatti portano la frazione a concludersi sul 19 a 18 per la Virtus, con la tripla di Miller-McIntyre allo scadere.
Secondo quarto che si apre con una Virtus ancora in difficoltà a costruire buoni attacchi con continuità e che così fatica a trovare punti oltre a quelli forniti da Clyburn nella frazione precedente, con lo Stella Rossa che prova così una mini fuga appoggiandosi ai 13 punti in soli 10 minuti di un caldo Mitrovic, portandosi sul 24 a 32 alla metà del tempo. Serbi che potrebbero toccare anche la doppia cifra, ma Giedraitis sbaglia un facile canestro da sotto lasciato completamente libero dalla difesa virtussina ancora disattenta. Bologna, quindi rientra anche fino al meno 3, con il quarto che poi termina sul 38 a 44 per gli ospiti, che hanno alzato decisamente le percentuali al tiro. Padroni di casa, invece che come nella partita precedente contro l’Alba rimangono bloccati ad un misero 1/9 da oltre l’arco, anche se l’impressione è che il problema sia proprio la mancanza di intensità dovuta a disattenzioni banali difensive che tolgono ritmo e la possibilità di volare in contropiede, e con attacchi da fermo decisamente lenti e prevedibili.
Terza e quarta frazione in pratica descrivibili contemporaneamente perché speculari nella sostanza. Prima con lo Stella Rossa che tenta un nuovo allungo che si stampa però sul ferro, e con la gara che torna nuovamente in equilibrio con la risposta virtussina che finalmente stringe in difesa e riesce a punire i brutti rientri serbi in transizione difensiva, riuscendo a raggiungere il 63 a 57 in chiusura partendo da un meno otto. Poi viceversa vediamo la Virtus, che dopo essersi ritrovata sulle dieci lunghezze di vantaggio a meno di 7 minuti dalla fine, subisce l’allucinante parziale di 29 a 12 descritto in precedenza, con Canaan e Dos Santos sugli scudi, e con Kalinic che a un minuto e mezzo dal termine segna unatripla ad altissimo tasso di difficoltà per l’85 a 88, schiaffo dal quale Bologna non riesce a rialzarsi.
Virtus Segafredo Bologna
Cordinier 5: Dopo un inizio non proprio incoraggiante, era riuscito a entrare in partita e a rendersi pericoloso regalando anche diversi canestri e assist di qualità, ma nel finale sciupa completamente quanto di buono fatto in precedenza sbagliando in particolare prima un facile canestro, poi facendo un fallo di reazione che regala due punti e il + 5 agli avversari a meno di un minuto dalla fine, sostanzialmente consegnandoli la partita.
Belinelli 4,5: Come con l’Alba se segna solo 3 punti diventa complesso per lui incidere in positivamente in una partita contro avversari tra l’altro con un primo passo così importante. Inoltre, è pure suo il fallo per il 2+1 di Dos Santos che cambia l’inerzia della gara dando fiducia ai serbi riportandogli a meno 5 a 6 minuti dalla fine
Pajola 7,5: La solita prestazione di Pajola a 360° condita da rimbalzi, assist splenditi e canestri importanti, prima per portare il massimo vantaggio virtussino, poi da tre per regalare l’ultima speranza di vittoria per il più cinque. Purtroppo, i compagni non lo seguono e nel finale la gestione del pallone non finisce nelle sue mani.
Clyburn 8: Doppia doppia da 19+12 con 6 falli subiti, 3 palle recuperate e 2 assist per un totale di 38 di valutazione. A questo giro bastano i dati per far capire la sua partita, dove per buona parte del tempo era sostanzialmente il faro nella notte in attacco. Peccato che non sia stato coinvolto dai compagni in un finale che avrebbe potuto portare maggiore concretezza.
Shengelia 7: La media tra la prima e la seconda metà di gara. Inizia come aveva chiuso la precedente partita con l’Alba, accentrando il gioco ma costando palle perse e errori, impuntandosi nel cercare fortune da oltre l’arco costantemente finite sul ferro. Andando per di più in confusione in difesa. Nella seconda parte di gara, utilizzato da centro capisce, invece, come far male a Belgrado arrivando a segnare addirittura 25 punti, e cambiando totalmente l’inerzia a gara.
Hackett 5: Subisce la velocità dei pariruolo avversari e in attacco non riesce a sfruttare i mismatch dove fisicamente dovrebbe poter dire la sua.
Grazulis n.e.
Morgan 4: Come minuti giocati, nei quali non riesce a produrre nulla. A sua discolpa l’impressione è che non sia utilizzato nel suo ruolo, rendendosi decisamente più efficiente quando ha in mano la gestione della palla.
Polonara 5: Si limita a fare da sponda per tutti i 25 minuti in cui è in campo
Diouf 6: Come al solito raggiunge la sufficienza ed è uno dei più positivi. Avrebbe probabilmente meritato più dei 7 minuti concessigli
Zizic 6,5: I 4 falli che commette in poco tempo, soprattutto per colpe non sue, ne limitano l’utilizzo in una gara dove stava dominando sotto canestro nella metà campo offensiva.
Tucker n.e.
Stella Rossa Belgrado
Miller-Mcintyre 5,5: In una gara in cui si accorge di non essere in giornata al tiro si limita a gestire il gioco anche con una discreta concretezza, ma il parziale finale viene fatto con lui in panchina.
Canaan 8,5: Se Belgrado esce dalla trasferta bolognese coi due punti, quando sembrava ormai svanita la speranza di vittoria, lo deve principalmente alla sua prestazione magistrale con 15 punti nell’ultimo quarto, dei 26 totali. Quando gioca coi bianconeri come sempre vede rosso.
Teodosic 4: Il suo ingresso coincide con il primo allungo virtussino, commettendo pure un fallo antisportivo su Clyburn decisamente evitabile. Probabilmente non voleva far male agli ex tanto in difficoltà.
Davidovac 4,5: 15 minuti in campo nei quali rimane avulso dal gioco
Mitrovic 8: Mattatore nell’arco di tutta partita, segnando sempre nei momenti più importanti, tra cui anche l’85 a 83 che porta in vantaggio i suoi nel finale. Sostanzialmente fa per Belgrado quello che produce Clyburn per la Virtus
Plavisc n.e.
Kalinic 7,5: Partita tra alti e bassi, sia in attacco che in difesa, ma segna l’incredibile tripla per l’88 a 85 a 1 minuto e mezzo dal termine che porta gli avversari a sventolare bandiera bianca.
Dobric 5,5: Poco meno di dieci minuti in campo, qualche buona soluzione ma nella pratica fa poco per guadagnarselo.
Daum 5: La tripla iniziale dava idea di un’altra prestazione da parte sua, ma poi si spegne scontrandosi su un muro difensivo che in realtà non sarebbe stato così tosto.
Petrusev 8: Carta carbone con la partita di Mitrovic, simili sia nelle statistiche che nei fatti. Punisce ogni qualvolta che può la pigra difesa virtussina.
Giedraitis 5: Ancora una partita incolore per un giocatore in difficoltà
Dos Santos 7: Nella prima parte di gara non sembra in giornata, un po’ come Miller-McIntyre, ma a differenza sua nell’ultimo quarto si rifà con gli interessi, segnando 5 punti e distribendo 4 degli 8 assist totali, ma soprattutto dando il via con un canestro e fallo l’idea di poter portare a casa il risultato