Se la stagione regolare di Euroleague si fosse conclusa ai primi di dicembre, Olympiacos-Fenerbahce sarebbe stata la cosiddetta “finale anticipata”: due squadre solide, profonde, con principi chiari e ben espressi sul parquet. La stagione regolare, tuttavia, si conclude ad aprile: il confronto tra la squadra di Bartzokas e quella di Itoudis, di conseguenza, è sulla carta il più sbilanciato tra quelli proposti dai Playoffs 2023. I greci hanno continuato a veleggiare a una velocità di crociera insostenibile per il resto dei naviganti, mentre i turchi si sono ingarbugliati su sé stessi e sulle proprie certezze. Grazie a InStat, proviamo a immaginare come si configurerà la serie tra il seed #1 e il seed #8.
Precedenti stagionali in EuroLeague
Il 13 dicembre al Peace and Friendship Stadium e il 31 gennaio alla Ülker Sports Arena sono andate in scena due masterclass dell’Olympiacos di Bartzokas. 94-67 l’andata, 73-93 il ritorno: mai come in questo caso decidere se prendere come indicativi due risultati così netti o derubricarli a passaggi a vuoto episodici è complicato. In entrambi i casi il Fenerbahce ha incontrato la prima della classe con le rotazioni falcidiate da infortuni e assenze: rispetto a quella che si può immaginare possa essere la rotazione ideale di Itoudis, all’andata mancavano Wilbekin, Motley, Bjelica e Dorsey, mentre al ritorno la presenza di Wilbekin e Motley è stata solo parziale. In entrambi i casi, tuttavia, l’Olympiacos ha semplicemente annichilito sin dalla palla a 2 iniziale le velleità dei gialloneri: al Pireo Vezenkov e soci hanno registrato una serata corale al tiro celestiale (72,4% da 2, 45,8% da 3, 82,6% ai liberi), mentre a Istanbul il bulgaro e Canaan hanno scavato il solco già nel primo quarto, coadiuvati da un mortifero Larentzakis nel rintuzzare i tentativi di rimonta dei padroni di casa.
OLYMPIACOS
Probabile rotazione (compatibilmente con la situazione infortuni attuale, suscettibile di sviluppi nel corso della serie): Walkup-Canaan-Larentzakis-Sloukas-McKissic-Vezenkov-Papanikolaou-Peters-Fall-Bolomboy-Black.
Punti di forza e punti deboli
Tutti e nessuno sarebbe troppo semplice, ma non così lontano dalla realtà. Terzi per punti per possesso di media (1.04), primi per % dal campo (50,4%), da 2 (60,7%) e quinti da 3 (37,5%). In cima alla classifica degli assist (22.2, guidati dai 5.9 a testa di Sloukas e Walkup) e delle palle rubate (7.7). Prima squadra tra quelle qualificate ai Playoffs per falli commessi (solo 18.3 a gara). I freddi numeri spiegano tuttavia pochissimo della bontà della pallacanestro orchestrata da Bartzokas in questa Euroleague.
A esclusione di Vezenkov, nella clip estratta dal ritorno col Fener in campo ci sono elementi della panchina. Osservate la qualità dell’esecuzione e delle letture del quintetto di Bartzokas: Vezenkov indica a Bolomboy di sfruttare il mismatch con Calathes nel dunker spot, attirando l’aiuto di Melih. Sul lato debole si origina così un 3vs2 con Vezenkov e due “non tiratori”: solo una precisione svizzera nei tempi e nella traiettoria del passaggio permetterebbe a McKissic di prendere il tiro dall’angolo con lo spazio e la calma necessaria a un tiratore dal 28,1% su 2.8 tentativi di media nel 2022/2023. Se il passaggio a una mano (debole) direttamente dal palleggio lo fa Larentzakis, allora si intuisce come l’Olympiacos sia una macchina difficilmente arginabile. In più, soprattutto in ottica Final 4, Bartzokas ha ancora nella faretra una scarica offensiva degna del miglior Canaan, capace di far saltare il banco di qualsiasi difesa avversaria.
Il quintetto titolare (Canaan-Walkup-Vezenkov-Papanikolaou-Fall), in 461′ di gioco, ha fatto registrare un clamoroso +203 di +/-; la second unit al completo, ovvero il quarto quintetto per minutaggio (Larentzakis-Sloukas-Peters-McKissic-Bolomboy, campione di 86′), si attesta su un altrettanto straordinario +47.
Esiste una dimostrazione empirica più chiara di questa rimessa per rappresentare il concetto di “dominio”?
L’efficienza offensiva, qualora servisse un’ulteriore segno tangibile, è dimostrata anche dalla conclusione principale delle azioni dell’Olympiacos. La visione di Sloukas dal pick&roll, il movimento senza palla di Vezenkov e il rilascio di Peters contribuiscono a creare un’infinità di tiri aperti. 16.7 tiri per partita (il 23.2% del totale) sono presi in catch and shoot: convertirli con la costanza dell’Olympiacos non è replicabile da nessun altro attacco di EuroLeague (1.24 PPP).
Un Larentzakis in the zone, purtroppo per l’Eurolega, quest’anno non è stato un’eccezione.
Nell’altra metà campo il discorso non si discosta molto: i quintetti di Bartzokas sono in grado di imporre così come di adeguarsi a ritmi diversi a seconda degli avversari. Possono prediligere la protezione del ferro così come affidarsi a puntuali rotazioni. Possono raddoppiare in post così come zonarsi sulla ricezione spalle a canestro o asfissiare il portatore di palla. Il tutto grazie a un personale di primissimo livello sia sugli esterni (Walkup, Larentzakis, Papanikolaou) sia tra i lunghi (Fall).
FENERBAHCE
Probabile rotazione (compatibilmente con la situazione infortuni attuale, suscettibile di sviluppi nel corso della serie): Calathes-Dorsey-Guduric-Melih-Edwards-Bjelica-Hayes-Motley-Jekiri-Booker(?)-Wilbekin(?)-Antetokounmpo
Punti di forza e punti deboli
Spesso si abusa del termine “spartiacque” nel riferirsi a una singola partita rispetto alla quale, a posteriori, è possibile individuare un prima e un dopo nella stagione di una squadra. Difficile, tuttavia, allontanarsi da questo sostantivo se si ripensa al 71-85 del 2 dicembre con cui il Fenerbahce, complice l’assenza di Wilbekin e una serata infausta al tiro da 3 punti contro il Real Madrid, ha inaugurato una serie inaspettatamente negativa di risultati e prestazioni, protrattasi sino a oggi.
Sino a quel momento 9-1, da quella sera 10-14: da candidata al fattore campo, il Fenerbahce ha dovuto ringraziare la vittoria dello Zalgiris per strappare l’ultimo biglietto del treno Playoffs. A parte il 71,2% stagionale ai liberi (peggior dato di EuroLeague), le cifre non sono terribili ma nemmeno trascendentali. Complici gli infortuni, il quintetto più utilizzato è anche quello mediamente più efficiente (Calathes-Wilbekin-Pierre-Motley-Hayes, 152′, +82 +/-), ma di questi Pierre sarà sicuramente escluso dalla contesa e sul recupero di Wilbekin aleggia ancora un punto di domanda. Gran parte delle fortune del Fenerbahce passeranno dalla transizione difensiva: gli 1.24 PPP sono un dato da tenere d’occhio, ma alcuni sprazzi della difesa di Itoudis si sono intravisti anche nella sconfitta casalinga contro l’Olympiacos. Notate come Hayes neghi a Papanikolaou il veloce scarico in ala a Canaan, rallentando il contropiede greco. Notate come l’attenzione di Wilbekin e Booker sia fondamentale per garantire la protezione del pitturato, così come la corretta postura di Antetokounmpo. Il risultato è l’interruzione del flusso offensivo e un blocco irregolare di Fall.
CHIAVE DELLA SERIE
Quando la discrepanza in sede di preview è così netta, è inevitabile ricercare qualche spiraglio nella squadra sfavorita per coltivare la speranza di una serie più combattuta del previsto. Ago della bilancia per un (im)possibile upset dei gialloneri è Johnathan Motley: il lungo ex Kuban ha impattato magnificamente con l’EuroLeague, fornendo la proverbiale “pera di energia” ai quintetti di Itoudis. Oltre al dinamismo e all’energia sotto canestro, Motley ha dimostrato anche letture tutt’altro che banali: il prodotto di Baylor si è rivelato come uno dei migliori interpreti dello short roll (1.5 assist a gara derivanti dagli scarichi sulle sue ricezioni da rollante, primo in EuroLeague), ma nella serie con l’Olympiacos sarà chiamato a essere soprattutto un fattore positivo in difesa. All’andata non è stato tra i 12 a referto, mentre al ritorno è stato perno dell’unico quintetto sostanzialmente positivo della partita dei turchi. Complici problemi di falli e situazione di punteggio ormai compromessa, il matchup con Fall si è visto per soli 5 minuti e 18 secondi. Troppo pochi per intuire come possa svilupparsi nel corso della serie, ma questo sarà probabilmente il duello che determinerà la lunghezza della serie. Anche quando non incrocerà le armi col lungo francese, il rendimento di Motley sarà comunque decisivo.
Se Motley non sarà in grado di modificare tempi e spazi della difesa sul pick&roll (prima clip), le conseguenze nel pitturato e nel perimetro saranno fatali al Fenerbahce. Se invece saprà effettuare la difesa trap coi tempi giusti e senza farsi ingolosire dal pallone accumulando falli (clip 2), allora la musica difensiva dell’orchestra di Itoudis potrebbe reggere il confronto con la circolazione dell’Olympiacos.
PRONOSTICO BDP
Olympiacos-Fenerbahce 3-0, con la speranza da appassionati neutrali che il Fenerbahce possa offrire un contraddittorio degno di un playoff di EuroLeague.