Eurolega, Barcellona: dal Vangelo secondo Saras

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Dopo diverse stagioni mediocri e la delusione dell’ultima stagione sotto Pesic, conclusa con la delusione della sconfitta della Fase Final di Valencia e la deludente campagna in Eurolega, il Barcellona ha iniziato la nuova stagione in maniera sublime. Oltre alle varie conferme, l’acquisto più importante è arrivato in panchina: Sarunas Jasikevicius. Il coach lituano dopo aver portato in alto il suo Zalgiris, ha deciso di accettare la sfida dei catalani, con cui ha vinto l’Eurolega nel 2003 da giocatore. L’inizio è stato molto promettente con un record di 9-2 in ACB con 84 punti segnati e 73 subiti a partita. Inoltre, in Eurolega è capolista (8-1, sconfitta nel finale con lo Zenit), con la miglior difesa (69,4 punti subiti) ed il terzo miglior attacco (82,3).

Andiamo ad analizzare aspetti positivi e negativi di quest’inizio di stagione dei blaugrana.

ASPETTI POSITIVI

DIFESA, DIFESA E ANCORA DIFESA

Quando si parla del gioco di coach Jasi si può non partire che dalla metà campo difensiva. Il Barcellona è la miglior difesa dell’Eurolega con 69,4 punti subiti a partita. Questo è senz’altro merito del coach lituano che ha fatto un gran lavoro a livello psicologico sulla sua squadra. Tutti i giocatori, compreso il leader Mirotic, sono coinvolti per difendere e per aiutarsi a difendere il proprio canestro. In particolare si è rivisto il pressing a tutto campo che aveva fatto le fortune dello Zalgiris. Siamo solo all’inizio di questo grande lavoro di Saras, però, si vede già una grande differenza rispetto alla versione Barcellona di Pesic perchè l’anno scorso la squadra perdeva partite alla portata e a seguito di pesanti blackout.

CHI SI RIVEDE, ABRINES E KURIC

Altro gran merito di Jasikevicius è quello di aver recuperato due giocatori che avevano poca fiducia l’anno scorso, in particolare due cecchini: Alex Abrines e Kyle Kuric. Entrambi, tra infortuni e cattiva gestione da parte di Pesic, non hanno soddisfatto le aspettative. Ma quest’anno la musica è cambiata, lo spagnolo è tornato ad essere il giocatore ammirato al Palaublaugrana prima di partire per l’NBA e attualmente viaggia a 9.4 punti a partita con un 46% dall’arco. Il cecchino americano dalla storia particolare, invece, ha un gioco con e senza palla importante e coach Jasikevicius ha molta fiducia in lui; che sia per riaprire parziali o per ammazzare la partita (vedi vittoria contro Fenerbahce, 97-55, con 25 punti in soli 19 minuti). Attualmente l’americano viaggia a 11 punti a partita con un irreale 68% da 3 punti.

GOOD OLD BRANDON

Brandon Davies, centro americano visto anche a Varese, ha vissuto le sue migliori stagioni a Kaunas, proprio sotto coach Jasikevicius. E proprio lui ha tratto vantaggio dall’arrivo del lituano in panchina. Un giocatore che quest’anno tocca molti palloni e che grazie alla sua buona visione di gioco (dalla lunetta sa sempre cosa fare, che sia un tiro o un passaggio) permette di avere più soluzioni sia in attacco che in difesa. Inoltre, grazie al suo vasto repertorio tecnico può avere diverse soluzioni per punire le difese avversarie. Inoltre, con l’arrivo di Calathes si è creata una buona sintonia, in particolare nei pick’n’roll. Al momento viaggia a 11 punti a partita, 4 rimbalzi e quasi 1 stoppata con l’impatto difensivo di notevole importanza.

MIROTIC STELLA SENZA FORZARE

L’aspetto che si nota con l’arrivo di coach Jasikevicius è che la stella della squadra, Nikola Mirotic, sta rendendo quasi meglio della passata stagione (dominata con 19 punti a partita), senza forzare. La miglior circolazione di palla e l’avere un playmaker che facilita il gioco come Calathes permette al lungo di esprimere al meglio tutto il suo talento. L’ala naturalizzata spagnola segna 17.7 punti a partita con circa 6 rimbalzi, il tutto in poco più di 20 minuti d’impiego.

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LA CLASSE OPERAIA E I GIOVANI

Un aspetto importante del nuovo Barcellona è senz’altro quello di saper far rendere bene anche i cosiddetti “operai”. Parliamo di Rolands Smits e Pierre Oriola. L’ala lettone, da quando è stato chiamato in causa per sostituire l’infortunato Mirotic non è più uscito dalle rotazioni di coach Jasi (8.2 punti e 4 rimbalzi in soli 16 minuti d’impiego). Testimoni dell’efficacia del lungo sono state la partita perfetta di Valencia (15 punti con il 100% dal campo e 7 rimbalzi) e quella contro il Fener (20+5 in 16 minuti). Il capitano invece, chiamato a fare da vice Davies, porta grinta, lavoro sporco a rimbalzo e buona capacità come rollante.

Per quanto riguarda i giovani invece, ci riferiamo all’argentino Leandro Bolmaro e allo spagnolo Sergi Martínez. Il primo (scelto al draft da Minnesota) è stato preferito anche a Calathes in alcune occasioni e ha piena fiducia da parte del suo coach. Il secondo, con un fisico all’altezza dell’Eurolega, ha una storia simile a Smits. Quando è stato chiamato in causa per sostituire Mirotic, ha risposto presente (7+9 contro il Real). E questi hanno minuti importanti sia in ACB che in Eurolega.

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Federico Magnifico
Laureato in Scienze Linguistiche con una forte passione per la palla a spicchi sia praticata (giocatore amatoriale di basket e di baskin per il Pepo Team Vanoli) che guardata. Seguo la Vanoli per la LBA e il Valencia per ACB ed Eurolega. Attualmente scrivo per Backdoor Podcast e Dunkest.

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