Nel corso di una lunga chiacchierata concessa a SKWEEK, Fabien Causeur ha toccato diversi temi molto importanti. Ovviamente, non poteva mancare un capitolo dedicato alla sua nuova avventura in maglia Olimpia Milano.
Ecco cosa ha detto Fabien Causeur della sua esperienza italiana con coach Ettore Messina
Sul suo arrivo a Milano
“L’arrivo a Milano è andato molto bene, mi sono adattato benissimo con la mia famiglia. È stato un cambiamento importante dopo tanti anni a Madrid, ma Milano è una città meravigliosa e l’Italia un paese fantastico. È stata una decisione obbligata, non una scelta, ma ho trovato una situazione stabile qui. Milan è stato un ottimo compromesso, sia per EuroLeague che per la qualità della vita”.
Sulla trattativa
“Il mercato è stato molto lento per me l’estate scorsa. Le squadre di EuroLeague si sono mosse tardi e io ho iniziato a ricevere proposte solo a fine luglio. È stata una fase lunga e difficile, non sapevo dove sarei finito. Poi il mio agente ha incontrato Ettore Messina alla Summer League di Las Vegas e gli ha parlato di me. Lui si è convinto molto in fretta e da lì tutto è andato veloce. È stata una coincidenza, ma forse era destino. Alla fine, ho scelto Milano”.
Sull’arrivo di Nico Mannion
“Abbiamo avuto un inizio di stagione complicatissimo. Se non sbaglio, eravamo 1-5 dopo sei partite (in EuroLeague, ndr). Eravamo nel baratro, si parlava solo di video analisi su videoanalisi. Poi è arrivata la firma di Nico Mannion a novembre e ci ha dato grande equilibrio. Prima di lui avevamo due playmaker molto giovani, Dimitrijevic e Bolmaro, senza esperienza in EuroLeague. L’arrivo di Nico ci ha fatto fare un salto di qualità. Poi Mirotic e LeDay hanno alzato il loro livello e la squadra ha cominciato a vincere”.
Sul rapporto con coach Ettore Messina
“Con Messina ho un ottimo rapporto, ha grande rispetto per i veterani. È molto duro con i giovani, e qui io e gli altri più esperti cerchiamo di fare da ponte tra lui e la squadra. Vuole disciplina e rigore assoluti, è un martello, ogni giorno ti mette alla prova. Alcuni giocatori faticano ad accettarlo, soprattutto nei momenti difficili, ma il suo obiettivo è sempre migliorare la squadra. A volte i metodi possono sembrare duri, ma il fine è sempre positivo”.