Fenerbahce-Virtus, Fiato corto | EuroLeague GamePlan

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1Q

  • Accoppiamenti iniziali: lato Fenerbahce: Calathes-Hackett, Wilbekin-Lundberg, Guduric-Abass, Papagiannis-Mickey, Motley-Dunston; lato Virtus: Lundberg-Wilbekin, Hackett-Calathes, Abass-Guduric, Mickey-Papagiannis, Dunston-Motley.
  • Rinnovato l’esperimento – forzato – di Papagiannis da 4 al fianco di Motley dall’inizio. Inedito l’esperimento – forzato – non tanto di iniziare con Mickey da 4 quanto inserire si da subito Abass da 3 dalla palla a due, nella prima occasione da quando siede Banchi sulla panchina della Virtus in cui Marco Belinelli non è a disposizione.
  • Prime scelte del Fener: coinvolgere Mickey e non Dunston nei pick&roll, lavorando prima sullo show dell’ex Khimki sul primo blocco e liberando l’angolo per giocare un secondo P&R con maggior spazio alle spalle di Mickey e sfruttare piedi sì veloci ma disordinati e privi dell’aiuto da lato debole.
  • Due ribaltamenti per iniziare la partita offensiva della Virtus: far circolare il pallone, banalmente, limita le possibili lacune in self creation e in palleggio di 3/5 del quintetto iniziale, permettendo anche ad Abass di risultare un fattore off ball. Un mantra da ripetere, a patto che le gambe tengano per tutti i 40′.
  • Mismatch da subito evidenziato nell’attacco virtussino: Abass a rimbalzo offensivo su Guduric. Impatto di enorme quantità di Abi, soprattutto lontano dalla palla.
  • Sullo Spain P&R della Virtus il Fenerbahce decide di droppare profondo col marcatore del primo bloccante e lasciare spazio alle guardie di seguire il proprio uomo sul perimetro. Stesso trattamento, anche a parti invertite, con la differenza di avere un lungo più pericoloso al ferro (Motley) invece di uno più predisposto a creare vantaggio col blocco (Dunston).
  • Circolazione sì, scelte rapide da prendere lungo il perimetro anche: blitz di Motley sul P&R significa palla tolta dalle mani del palleggiatore e scaricata alla sponda per trovare il rollante, ancora senza marcatura sulla rotazione della seconda linea. La sponda è Mickey, non esattamente il miglior passatore della Virtus, e la palla ritorna a Lundberg per il secondo P&R. Sul 2° P&R il Fener cambia e Iffe guadagna un fischio, ma le quick decisions di Mickey oltre l’arco potrebbe costituire un fattore.
  • Difesa sul P&R centrale di Guduric? Weak, ossia Abass che si posiziona perpendicolarmente alla linea del tiro libero per impedire al serbo di andare a sinistra. Guduric va a destra, brucia Dunston col cambio di direzione e deposita il +4. Scelte legittime, esecuzione non immacolata della difesa delle Vu Nere. Seconda opzione: under e concedere la tripla dal palleggio con meno ritmo possibile. Scelta altrettanto legittima, vittoria sul primo possesso (tripla corta) per la Virtus.
  • Prima serie di set Iverson per la Virtus. Scelta difensiva, inserita senza ombra di dubbio nel GamePlan della partita, del Fener: difesa deny sulla guardia che riceve i due blocchi orizzontali e l’entry pass sul lato, anche a costo di sguarnire la linea di fondo e coprirla con la rotazione dell’uomo in angolo che si stacca dal tiratore. Scopo: rallentare l’entrata nel gioco. Obiettivo, almeno inizialmente, raggiunto.
  • Particolarmente interessante è il campionario dei blocchi del Fener per Wilbekin: raramente si vedono nell’EuroLeague odierna tanti flare screen, blocchi in allontanamento, per un tiratore sottodimensionato come Scottie. Almeno all’inizio, la Virtus non cambia né ruota ma segue.
  • Sul 2° P&R il Fener, in particolare con Papagiannis, insiste nel cambiare sistematicamente. Sul 1° il Fener fa show. Bravissima la Virtus nel riconoscere quando rollare e quando servire il mismatch in post.
  • Piccoli accenni di transizione quando Lundberg recupera il rimbalzo difensivo: 2° fallo di Ppagiannis a metà 1Q provocato proprio dalla fatica di gestire una transizione difensiva non come ultimo rimorchio ma come penultimo.
  • Awudu Mani Veloci Abass.
  • 10 dei primi 15 del Fener portano la firma di Motley: se all’andata erano i possessi in Post Up ad aver terrorizzato la difesa della Virtus, a Istanbul sono i roll profondi del lungo del Fenerbahce a non trovare i tempi giusti della rotazione bolognese.
  • Accoppiamenti della second unit: Mdar-Pajola, Dorsey-Lundberg, Noua-Polonara, Mahmutoglu-Cordinier, Motley-Zizic; Pajola-Madar, Lundberg-Mahmutoglu, Cordinier-Dorsey, Polonara-Noua, Zizic-Motley.
  • La capacità di Lundberg di leggere la posizione del difensore del bloccante su P&R, giocare il reject e chiudere al ferro senza contatti da gestire.
  • Difesa sul P&R di Dorsey: forzare il passaggio spra la linea del blocco con Cordinier e aggressive drop del difensore del bloccante. No spazio per una penetrazione, no opportunità al greco di innescare un attacco alla rotazione della Virtus.
  • Scelta deliberata del Fenerbahce sul P&R di Cordinier: drop profonda, a costo di concedere tutti i jumper dal palleggio che il francese vuole prendersi. Counter della Virtus: innescare Isaia non con un single pin down ma con uno stagger, per coinvolgere 3 difensori e non permettere una difesa così conservativa. Pena, come nel primo possesso, il sigillo di Zizic contro un lungo undersized come Motley e un appoggio a tabellone relativamente facile.
  • Un po’ dell’energia di Johnathan Motley, per favore.
  • E anche un pizzico del talento in 1vs1 di Lundberg, per cortesia.

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