L’Olimpia torna al successo in Eurolega e tiene aperta una porticina per la qualificazione ai playoff. Gioca una partita di grande sostanza per 40 minuti, comanda per tutta la durata il match e alla fine ha la meglio su un Fenerbahce molto confusionario e “scarico”. 75-82 il finale.
Napier
Inevitabile passare da lui quando si devono elencare le motivazioni che hanno portato alla vittoria dell’Olimpia. 26 punti, la maggior parte nel secondo tempo, che hanno permesso alla sua squadra di resistere all’assalto del Fenerbahce.
Le sue percentuali al tiro hanno reso vani tutti i tipi di difesa che Itoudis ha provato ad adottare nel corso della partita. Sia quando hanno optato per uno show forte seguito da aiuto e recupero, sia quando hanno provato a cambiare e lui ha approfittato del mismatch in 1 vs 1. Quelle percentuali hanno reso impossibile per la difesa prendergli le misure.
Si passa sempre da lì: in Eurolega non puoi fare a meno di un esterno che segni a giochi rotti.
Luwawu-Cabarrot e Tonut
Uno degli aspetti migliori dell’attacco di Milano è stata la capacità dei due esterni milanesi di attaccare l’ 1 vs 1 sul ribaltamento di lato. Una difesa turca insolitamente pigra è stata costantemente bucata dalle incursioni dei giocatori dell’Olimpia.
Il Fenerbahce ha provato a mandare gli handler milanesi sul fondo, palla che usciva sul ribaltamento e Tonut e Luwawu-Cabarrot a punire gli accoppiamenti con gli esterni in maglia giallo-blu. Anche ottimi difensori come Biberovic e Guduric hanno faticato contro questo tipo di soluzioni.
Il francese chiude a 19 punti, Tonut 6 ma conditi da 3 assist e diverse scelte corrette per generare extra-pass. Uno più “finalizzatore”, l’altro molto più creatore di extra pass contro una difesa mossa.
Oops! I Did It Again
Ancora una volta Messina ha preparato un’ottima difesa contro un attacco molto bravo a ribaltare il lato. Così come qualche settimana fa nella vittoria sull’Olympiacos, difesa molto pronta nel togliere quel giro palla che spesso fa molto male agli avversari.
Sulle iniziative di Wilbekin e Guduric spingere dentro contro l’aiuto, passando sopra il blocco. Lungo in drop indirizzandolo verso il lato e non verso il centro, ruotando poi forte sulla linea di passaggio quando la palla viene fatta uscire. Ancora una volta la difesa di Milano ha lavorato molto bene su questo aspetto.
Le percentuali cattive al tiro hanno aiutato, ma grossi meriti alla difesa biancorossa nel aver tolto ritmo all’attacco.
Insolito Fenerbahce
La squadra di Itoudis è parsa insolitamente confusionaria in difesa. Ha dato l’impressione di non aver le idee chiare sul piano difensivo per la partita e non ha mai trovato delle contromosse adeguate all’attacco di Milano.
Sui pick and roll, sia quando hanno provato a fare aiuto e recupero, sia quando hanno cambiato con i quintetti mobili, hanno fatica a mettere pressione sulla palla. Troppo spesso Milano prendeva tanto vantaggio dopo il primo blocco e da li poteva muovere il pallone con estrema facilità.
Venuto meno il principio fondamentale che regolamenta tutte le difese (la pressione sulla palla), tutti gli accorgimenti di Itoudis hanno avuto poca efficacia. Sia quando ha provato ad andare con i quintetti big e “oscurare la vallata”, sia quando ha provato quintetti mobili per provare a togliere ritmo con gli switch difensivi.
Una squadra troppo sfilacciata per battere una squadra in fiducia.
La brutta serata di Nigel Hayes-Davies
La brutta serata dell’ex-Barcellona e Zalgiris ha impedito al Fenerbahce di prendere vantaggio da i suoi quintetti big. L’assenza di Pierre ha sicuramente influito e ha alleggerito il compito della difesa milanese, ma la conformazione del roster dei padroni di casa è di quelle che potrebbe mettere in seria difficoltà Milano da questo punto di vista.
Ovviamente perché un quintetto big funzioni deve essere in grado di portare almeno una cosa tra il “fare canestro da fuori” e “togliere ritmo all’attacco avversario”: Tutto questo non è avvenuto e in buona parte passa dalla serata no di Hayes-Davies.
Doveroso riconoscere come il quintetto con Thomas e Ricci da 3 abbiamo retto bene fisicamente, il Fenerbahce però non ha mai dato l’idea di voler provare a sfruttare quei mismatch.
Guduric e Motley
Gli unici due elementi positivi della serata dei padroni di casa, nonché i due elementi su cui Milano non ha mai trovato risposte: Guduric e Motley.
L’attacco batte in testa e Itoudis è costretto a chiedere gli straordinari a quello che attualmente è il suo migliore giocatore. 19 punti che permettono al Fenerbahce di non sprofondare mai, anche nei momenti peggiori. Sempre con la giocata importante ogni qual volta l’inerzia sembrava essere definitivamente nelle mani di Milano.
Complessivamente Tonut e Luwawu-Cabarrot fanno un buon lavoro nel mandarlo quasi sempre a destra, ma il giocatore serbo ha quella capacità di entrare, appoggiarsi sul difensore e trovare l’angolo giusto al tabellone che fa impazzire molte difese. E soprattutto nel secondo quarto, questa situazione tecnica ha pagato grossi dividendi a lui e alla sua squadra, soprattutto nei pick and roll che coinvolgevano l’uomo marcato da Voigtmann.
Motley e i suoi rimbalzi d’attacco sono l’altro aspetto che hanno permesso all’attacco turco di non sprofondare mai, rimanendo spesso in linea di galleggiamento.
Sempre in movimento, sempre nel posto giusto e un’innata capacità di muoversi molto bene in relazione allo sviluppo dell’azione. Da sempre una linea di passaggio e quando la difesa è mossa sai già che il rimbalzo è suo.
Oggi, solo nel finale Milano è riuscita a metterci una pezza con una grande prova finale di Hines. Ma tutta la front-line dell’Olimpia ha dovuto faticare le proverbiali sette camicie per provare a contenere l’ex Lokomotiv Kuban.