Gameplan Olimpia Milano – Virtus Bologna G2: Shengelia chiama, Shields risponde

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L’Olimpia batte la Virtus in gara 2 portandosi 2-0 nella serie. Il  79-76 finale ci racconta di una partita molto tirata, risolta solo nei secondi finali grazie alla maggiore precisione in lunette degli uomini in rosso. Altra partita decisa sui dettagli, altra partita che merita di essere analizzata tramite il nostro GamePlan.

Shields

Prima di tuffarci dell’analisi della partita è doveroso partire dalla buona prestazione di Shields che mette insieme 18 punti nonostante Scariolo gli mandi contro tutti i suoi difensori migliori nello spot di 3. E soprattutto, cosa ancora più rilevante, mette la tripla che rimette avanti Milano dopo che Shengelia aveva firmato il +1 dalla lunetta.

Nel primo tempo soffre di molto la difesa di Bologna. La squadra fa poco per aiutarlo e lui va a cozzare esponendo il fianco con ricezioni statiche poco costruttive. Nel secondo tempo la musica cambia grazie a una sua migliore lettura delle situazioni e a un aggiustamento tattico che arriva dalla panchina: niente più 1 vs 1 ma più azioni di pick and roll.

Il giocatore danese non è un grandissimo interprete della materia, ma Messina accetta comunque di giocare situazioni di pick and roll dinamico per sfruttare le abilità di bloccare di Melli e Hines e creargli un tiro. Lui è bravo a sfruttare e a punire dalla media. Molti dei punti arrivano da questa situazione, fatta volutamente per “aggirare” l’ottimo lavoro che la Virtus fa su di lui.

Shengelia move

Il principale motivo che permette alla Virtus di essere in partita fino alla fine è l’impatto di Shengelia. Rispetto a gara 1 il giocatore georgiano mostra una versione decisamente più intraprendente e meglio preparata sulle scelte difensive di Milano.

Messina approccia gara 2 con lo stesso tema di gara 1: su Shengelia ci si stacca e si zona dal lato debole per riempire l’area. Lui legge meglio la situazione e sfrutta lo spazio lasciato dai difensori di Milano per prendere velocità e attaccare la difesa. La sua abilità di muoversi e di cambiare posizione all’ultimo gli permettono di arrivare comunque al ferro e di mettere in grossa difficoltà gli avversari.
Inoltre, la sua ritrovata attività, lo rende un bersaglio migliore sui pick and roll dei compagni. Con una difesa decisamente concentrata su Belinelli e Teodosic, il suo lavoro off ball è stato importantissimo per dare ulteriori soluzioni all’attacco di Bologna.

Pericoli pubblici N.1

Messina e il suo staff hanno individuato in Teodosic e Belinelli i pericoli pubblici N.1. Sicuramente non è una rivelazione di quelle rivoluzionarie, ma ci permette di capire molte delle scelte offensive di Milano.
Di base Milano cerca sempre di avere in campo uno tra Shields e Hall per mantenere alta la fisicità sul perimetro e avere sempre un corpo da mandare contro questi due, attuando però scelte diverse a seconda dei giocatori.

Sui pick and roll di Teodosic Messina preferisce uscire forte, mandare dentro e riempire l’area per giocare molto sulle sulle linee di passaggio. Scelta di concedere qualcosa in 1 vs 1 ma con l’obiettivo di non fargli coinvolgere i compagni e stando ai risultati, nelle prime due partite Milano lo ha fatto benissimo.
Contro Belinelli si cambia sempre, accettando anche i mismatch con i lunghi. Switch difensivo, uscita aggressiva e tentativo di fargli mettere palla a terra e costringere l’ex-giocatore degli Spurs a uscire dalla sua comfort zone. In gara 2 la difesa di Milano compie un lavoro decisamente migliore di quanto visto in gara 1.

Visto le scelte difensive di Milano, l’impatto degli altri giocatori Virtus sarà fondamentale nel proseguo della serie.

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