Smith
Passata forse un filo sotto traccia la partita di Smith ma il suo apporto è stato fondamentale per la vittoria. Tecnicamente rappresenta tutto quello che è mancato la passata stagione alla Virtus. Un giocatore in grado di crearsi il tiro dal palleggio fuori dai giochi e dal GamePlan immaginato. Capace di mettersi insieme ottime percentuali da tre, anche tirando dal palleggio.
Nella partita con Milano è stato fondamentale con la second unit per dare il primo momento positivo della partita. Ha letto molto bene una difesa che lo ha sempre spinto dentro per togliere il tiro, punendola con palleggio-arresto e tiro dalla media.
A tempo perso ha mantenuto alta la pressione sulla palla, diminuendo di molto il gap fisico che Bologna l’anno scorso aveva in certi momenti. Il suo innesto ha ridotto di molto i mismatch difensivi dalle squadra bianconera. Ora la Virtus ha molti meno giocatori attaccabili sugli esterni, soprattutto in ottica EL, più fisicamente e atleticamente pronta per battagliare a livello fisico in giro per l’Europa.
Pangos
Dopo un anno siamo ancora qui. Pangos al momento è il vero punto interrogativo di Milano e nella partita di supercoppa ha lasciato intravedere più ombre che luci. Giusto concedere il beneficio del dubbio visto il bruttissimo cliente che è Daniel Hacket (abbiamo visto come lo stesso Napier lo soffrì moltissimo nell’ultima serie finale), ma allo stesso tempo gli è richiesta una maggiore intraprendenza offensiva.
Nel primo tempo, pur non brillando, da comunque ritmo alla squadra leggendo in diversi momenti molto bene dal P&R, senza però mai andare oltre il compitino. Molte delle palle perse erano figlie di un tentativo di giocare con la squadra (cosa positiva), soprattutto nei tentativi di collaborazione con Poythress. Segno che comunque si stia provando a inserirlo al meglio nei giochi.
Il punto di base rimane però il medesimo: deve tornare a generare vantaggio dal P&R. Dopo il pick spesso allarga troppo l’angolo del palleggio non riuscendo a sfruttare a pieno il blocco e non costringendo mai la difesa a dover coprire molti metri.
Molto della stagione milanese, più del suo ritorno a livello dello Zenit o dello Zalgiris, passa dalla sua capacità di creare e leggere vantaggi dalle situazioni di P&R. Un Pangos sano e coinvolto in certe situazioni può essere sufficiente con la gran quantità di attaccanti su vantaggi secondari che ha Milano, ma il “se” al momento rimane.
Tutti consci che si tratti di precampionato e che ci sia tutto il tempo di recuperare, appuntamento ai prossimi GamePlan!