Global NBA: sei anni di MVP stranieri, ecco perchè non è un caso…

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Nikola Jokic (Serbia National Team, Denver Nuggets in NBA), Joel Embiid (Team USA, Philadelphia 76ers in NBA); IPA Agency.
Nikola Jokic e Joel Embiid (ironicamente con la maglia del Team USA, ma questa è un'altra storia) agli ultimi Giochi Olimpici.

Non è certamente un segreto il fatto che l’NBA stia virando ormai da qualche anno verso nuove mete al di fuori dei propri confini attraverso l’espansione, tema sempre più centrale negli ultimi anni.
La lega di basket più famosa al mondo sta ampliando i propri orizzonti sia con l’apertura di nuove franchigie (con Seattle e Las Vegas come candidate principali), sia spostandosi verso altri continenti organizzando le ormai consolidate partite in suolo europeo, o anche il proprio torneo di pre-stagione ad Abu-Dhabi come fatto quest’anno.

In virtù di ciò ci siamo chiesti quali siano i canali preferenziali per l’arrivo in NBA di tutti quei giocatori stranieri che non frequentano un college negli stati uniti e che quindi non hanno un modo efficace quanto quello dei colleghi statunitensi per mettersi in mostra con le franchigie al momento del draft.

Il Draft NBA

Se per vedere il primo MVP non statunitense della lega abbiamo atteso fino alla stagione 2004-05 con Steve Nash, negli ultimi 6 anni invece sono stati solamente giocatori provenienti da paesi al di fuori degli USA a vincere il premio: Antetokounmpo, Embiid e Jokic.
É inutile rimarcare quanto sia vantaggioso il fatto di frequentare un college negli Stati Uniti per essere selezionati alle scelte migliori del draft, ma proprio questi tre giocatori ci aiutano a ricordarlo: mentre Embiid è stato selezionato alla terza scelta, Antetokounmpo è stato chiamato alla quindicesima scelta, mentre Jokic non prima della quarantunesima (oltretutto mentre in tv andava in onda uno spot della Taco Bell).

Lungi dalla nostra volontà voler confrontare il valore dei tre fenomeni che abbiamo elencato, ma sorge da sé la riflessione su quanto la provenienza di un giocatore possa influenzare le squadre al momento della selezione al Draft, proprio per una questione di pura esposizione.
Embiid e Jokic hanno preso parte allo stesso draft, a cui però sono arrivati con background molto differenti. Mentre Embiid ha frequentato la Kansas University prendendo parte per un solo anno al campionato di NCAA (chiudendo con delle cifre non irresistibili), Jokic si è dichiarato eleggibile al draft dopo una stagione da mvp della Lega Adriatica.
Due campionati con coefficienti di difficoltà sicuramente diversi, che sono valsi una differenza di 38 scelte al draft fra i due.

Nonostante ciò, il Draft rimane sempre il mezzo principale per tutti i giocatori stranieri per arrivare in NBA, anche se cambiano le modalità con cui ci si prepara per questo.

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Tommaso Busato
Laureato in Comunicazione all'Università di Padova. Grande appassionato di sport e dei valori che trasmette, specialmente di NBA, rugby e tutto ciò che ambisce alla grandezza. Afflitto da inguaribile curiosità, in particolare per le statistiche e i dettagli.

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