Hack a Stat: i migliori Impact di Eurolega

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hack a stat

Bentornati su Hack a Stat! Poco tempo fa, Nick vi ha presentato i migliori giocatori del campionato italiano per Impact, vale a dire la differenza dei Net Rating di squadra mentre il giocatore è in campo e mentre è fuori. Io farò lo stesso per i giocatori di Eurolega.

Come Nick, anche io sono da sempre un amante di questa particolare statistica. Gli Impact possono invero essere sudboli, ma se osservati con attenzione, danno interessanti indicazioni sull’impatto in campo dei giocatori.
A corollario di questa premessa, è importante ricordare che gli Impact sono calcolati a partire dai dati delle line-up: è quindi facile intuire come, a volte, l’influenza di uno o più giocatori con cui quello in analisi divide (o non divide) il campo, può trarre in inganno. Detto ciò, partiamo con l’osservare gli Offensive Rating, per poi passare a Defensive e Net Rating.

1OFFENSIVE IMPACT

Nella tabella soprastante trovate i primi 20 giocatori con almeno 150 minuti giocati, ordinati per differenza ON-OFF dell’Offensive Rating. In prima posizione troviamo uno dei migliori playmaker d’Europa, Nick Calathes. Il suo +21,5 mostra come le sue letture trasformino il gioco offensivo del Barcellona. Sicuramente la mancanza di una vera alternativa a Calathes ha aiutato a gonfiare quel numero: la squadra di coach Jasi ha infatti aggiunto solo di recente Westermann, il quale ha preso il posto di uno smarrito Heurtel. La mancanza di un back-up solido ed efficiente ha quindi acuito le difficoltà offensive del Barca nel momento in cui Calathes non era in campo. Ciò non toglie comunque nulla alla bravura del play greco.

Poco sotto troviamo due giocatori del CSKA: Mike James e Nikola Milutinov. La squadra moscovita è attualmente priva di entrambi i giocatori: si prospetta quindi un periodo difficile per Itoudis, il quale dovrà porre rimedio a queste assenze. James è infatti il leader offensivo del CSKA e gestiva una grande quantità di possessi. Ad Itoudis non mancano le alternative, ma chiaramente si dovranno rivedere la distribuzione dei possessi e i giochi più comuni. Il centro invece, come abbiamo constatato nell’ultimo Hack a Stat, era, tra le varie cose, un fattore a rimbalzo offensivo; generava un alto numero di secondi possessi che ora, con buone probabilità, non saranno più disponibili per il CSKA.

Al quinto posto troviamo invece Guduric: l’ala serba è tornata con l’obiettivo di far svoltare la stagione del Fenerbahce. Si può dire che ci sia riuscito. Ricordo che nei minuti OFF sono comprese tutte le partite precedenti l’arrivo di Marko: quella differenza mostra quindi come il suo impact sia stato fondamentale per il gioco offensivo della squadra turca. Oltre ad essere un realizzatore affidabilissimo sia oltre l’arco che in penetrazione, Guduric sta aiutando l’attacco del Fenerbahce creando anche per gli altri: le sue penetrazioni al ferro, così come la sua pericolosità da oltre l’arco, attirano la difesa avversaria (il concetto di gravità) permettendo a Marko di poter trovare compagni smarcati (85° percentile in Ast%). È quindi un creatore di gioco che sfrutta quanto basta il PNR (63° percentile in tutta la competizione, ovvero 2/3 pick and roll a partita), ma sfrutta piuttosto la sua gravità.

L’ultimo nome che voglio sottolineare è al ventesimo posto: Ponitka si sta rivelando essere un giocatore fondamentale per lo Zenit. La squadra russa è infatti priva di una vera seconda pointguard dopo Pangos; tale difetto sarebbe potuto risultare critico per Pasqual, il quale ha quindi adattato Ponitka come aiuto in cabina di regia. L’Advanced Role di Ponitka, Secondary Shot Creator, conferma questo ruolo all’interno del gioco offensivo dello Zenit.

Ponitka rimane comunque un adattato a questo ruolo: i percentili di PNR e ISO giocati rimangono bassi, ma risultano in ogni caso fondamentali per equilibrare le line-up. L’Ast% è invece indubbiamente alto, a conferma del fatto che l’ala polacca stia cercando di coinvolgere i propri compagni. Tali assist provengono per lo più da penetrazioni al ferro non finalizzate con una conclusione ma con uno scarico, solitamente al compagno in angolo rimasto libero per le rotazioni difensive.

Se dalla tabella precedente filtriamo solamente i giocatori con più minuti in campo rispetto che in panchina, otteniamo invece questa situazione:

offensive impact

Tra i “nuovi entrati”, spiccano sicuramente Hines, Bryant, Abalde e Peters. Questi giocatori sono tutti fondamentali per le proprie squadre, ognuno per via delle proprie caratteristiche. Hines è il play aggiunto di Milano; Bryant è una solida spalla (nonché unica vera alternativa in creazione) di Wilbekin; Abalde, dalla partenza di Campazzo, si sta prendendo più responsabilità di quanto mi sarei aspettato ad inizio stagione; Peters è infine il primo terminale offensivo del Baskonia. Grazie alle sue abilità al tiro da oltre l’arco e in post basso, che sfrutta soprattutto nei momenti in cui è schierato da tre, risulta essere fondamentale in una squadra dove il talento offensivo non è tra i più alti d’Europa.

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Cappe
Baskettaro a tempo perso, nerd a tempo pieno. Così malato di numeri che se non trovo la statistica che mi aggrada, me la creo da solo [cit.].

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