Hack a Stat: il basket secondo Itoudis e il CSKA

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Bentornati su Hack a Stat! Continua il nostro viaggio alla scoperta dei numeri delle squadre di Eurolega: per questo nuovo post restiamo a Mosca e analizziamo il CSKA di Itoudis. Andiamo!

Con la vittoria di martedì scorso ai danni dell’Olympiacos, il CSKA si è matematicamente aggiudicato il primo posto in regular season e in un campionato così duro aggiudicarselo con quattro giornate di anticipo non è cosa da poco. Questo fatto è ancora più notevole se pensate a cosa ha perso la squadra russa tra maggio e giugno dello scorso anno: non solo le semifinali di Eurolega contro l’Olympiacos (sconfitta difficilissima da digerire), ma anche Teodosic, il loro leader e faro offensivo. Molte società avrebbero probabilmente subito questo uno-due devastante, eppure il CSKA si è rimesso subito in carreggiata cambiando parte del roster e alcune impostazioni di gioco.

Il sostituto del serbo è stato identificato in Sergio Rodriguez, mentre tra i volti nuovi troviamo Westermann, Clyburn, Hunter e la recente aggiunta di Victor Rudd. La società ha fatto il suo, se così si può dire, ma da quel punto in avanti era compito di Itoudis ritrovare la chimica di squadra. Compito non semplice perché l’assenza di Milos ha di fatto privato il coach del suo giocatore cardine, sul quale aveva costruito la fase offensiva delle ultime stagioni.
Alla luce dei risultati sembra proprio che l’allenatore greco sia riuscito a ricostruire un gioco efficace: (di gran lunga) miglior attacco e seconda miglior difesa dell’Eurolega.

Stiamo parlando di numeri, ma vedendo il CSKA giocare ci si accorge di come queste statistiche, ancora più del solito, dicano la verità. Partiamo con l’analizzare la fase offensiva.
L’idea di Dimitris è molto semplice: sfruttare l’atleticità e abilità tecnica del suo intero roster per creare situazioni di vantaggio, fin dai primi secondi dell’azione; non è raro infatti vedere un giocatore della squadra russa prendere un tiro già nei primi 10/12 secondi dell’azione (tenendo conto degli 8″ per superare la metà campo). Questa impostazione di gioco fa ovviamente lievitare il numero di possessi e difatti troviamo il CSKA tra le squadre con i Pace più alti dell’Eurolega.

Il Pace è anche condizionato da un’altra impostazione di gioco di Itoudis: sfruttare al massimo delle possibilità il contropiede. Una buona fetta dei punti segnati dal CSKA è infatti realizzata a seguito di una rubata o di un’apertura veloce dopo un rimbalzo difensivo. Purtroppo questo aspetto è riscontrabile solo se si guardano i moscoviti giocare, dato che l’Eurolega non fornisce dati a riguardo (lo so che li ha, ma non li rende pubblici, mah…). Avendoli, avrei più che volentieri approfondito questo aspetto di gioco, ma il fato ci è avverso. Torneremo in qualche modo su questo aspetto più avanti, durante l’analisi della fase difensiva.

In ogni caso, se non si trovano soluzioni in contropiede o in semi-transizione, il CSKA è comunque dotato di diversi giochi offensivi che puntano ad attaccare il mismatch in campo: tra le varie opzioni troviamo i giochi in post per De Colo se marcato da un difensore più basso, l’utilizzo del terzo uomo sul PNR, i giochi dentro-fuori (in alcuni casi con l’utilizzo dei piccoli in post basso che scaricano sul lato opposto), i giochi alto-basso e gli isolamenti per Clyburn e Higgins se marcati da giocatori più lenti. Il tutto senza dimenticare il pick and roll con Hines o Hunter, entrambi grandi interpreti di questo tipo di gioco. Insomma, un arsenale molto vario che sfrutta appieno le potenzialità del roster e non si focalizza sull’accentramento ai soli giocatori con più talento, ma piuttosto sul compagno che in quel momento è più avvantaggiato rispetto al proprio difensore.

In tutte le situazioni, comunque siano presi i tiri, una costante nell’attacco dei russi è l’alto tasso di realizzazione.

De Colo e compagni sono primi per percentuale da 2 e da 3 punti. Mandarli in lunetta non aiuta a inceppare i loro meccanismi: infatti anche dalla linea dalla carità tirano alquanto bene, 81% di media, secondi dietro al Valencia (84%).

E rimanendo in tema di tiri presi, una cosa che mi fa impazzire dell’attacco del CSKA sono le triple, anche perchè in primo luogo non si abusa di questa tipologia di tiro. Ciò lo possiamo notare nel grafico sottostante, che mostra le conclusioni dei possessi delle squadre di Eurolega. Fatta 100 la base di riferimento per tutte le squadre, la squadra di Mosca ne prende in media 26 su 100 possessi (media di lega 28), quindi quintultima in questa classifica.

In secondo luogo, ed è questo aspetto che affascina in assoluto di più, raramente ho visto triple prese dal palleggio: i giocatori che si concedono un tiro oltre l’arco dei 6,75 metri lo prendono per la maggior parte dei casi piedi per terra; solo Rodriguez, De Colo, Westermann e Higgins si concedono qualche tiro dal palleggio da 3 punti, ma comunque, rispetto al numero totale, sono una quantità esigua. Quando si prende un tiro da 3 punti piedi per terra la realizzazione è più facile: si è in ritmo, (tendenzialmente) smarcati e senza la necessità di alterare la meccanica di tiro. Come visto, i moscoviti sono i migliori nelle percentuali di tiro da 3 punti e questa impostazione di gioco influenza enormemente la percentuale realizzativa.

L’attacco del CSKA è insomma un perfetto mix di gioco interno ed esterno che garantisce continuità di rendimento e punti facili: una macchina difficilmente arrestabile. E la difesa?
Anche la fase difensiva è ben organizzata: senza eccedere nel pressing asfissiante, la squadra russa cerca sempre di sporcare le linee di passaggio e di recuperare palloni che possano tramutarsi in contropiedi. Questa impostazione difensiva la possiamo notare nel grafico sottostante, dove ho incrociato la Steal Percentage e il TO Ratio avversario:

Come si può notare i moscoviti sono primi in entrambi i casi: chiaramente maggiori sono le palle rubate da una squadra, maggiori saranno le palle perse avversarie, ma bisogna tenere presente anche di quelle palle perse generate da una difesa che induce all’errore senza che la palla venga poi recuperata direttamente. Alcuni esempi possono essere un passaggio in tribuna o infrazioni di doppio palleggio, passi, ecc. La forza della difesa del CSKA risiede proprio qua: rubare palla o comunque generare una persa che si possa tramutare in contropiedesemi-transizione per segnare punti comodi. Ringraziamo l’Eurolega per nascondere i dati relativi ai fastbreak points e andiamo avanti.

È chiaro che per mettere in atto una difesa del genere bisogni anche avere i giusti interpreti: Itoudis può fare affidamento su diversi ottimi difensori nel suo roster.
Higgins è un buon difensore sulla palla con il vizio della rubata: quando marca il play avversario solitamente lo aspetta appena dietro la linea di metà campo per sfruttarla come sua alleata, “ingabbiando” così la point guard in un raddoppio fittizio. In quei frangenti cerca di rubare palla per andare 1 vs 0 e concludere per due punti facili.
Un altro ottimo elemento è Kurbanov: il russo è un’ala di 2 metri che può difendere tranquillamente anche sulle guardie avversarie. Questa caratteristica permette ad Itoudis di avere tra le proprie fila un giocatore in grado di cambiare sui blocchi e di limitare il campo visivo di guardie e play avversari.
Infine non ci dimentichiamo dei lunghi: Hines e Hunter sono sicuramente due dei migliori centri difensivi d’Europa. Gambe rapide, verticalità e più che buone caratteristiche difensive in post basso. Hanno inoltre un innato tempismo nelle rotazioni difensive, cosa che fa la differenza per una difesa che si voglia definire tale.

Il grafico sottostante ci conferma che questi giocatori siano nel riquadro migliore del grafico (Higgins è condizionato dai falli fatti, un suo difetto, conseguenza della ricerca continua alla rubata, ma tutto sommato è lì vicino), non è quindi un caso che la squadra di Mosca sia la seconda per punti concessi ogni 100 possessi. Nel grafico sono presenti tutti i giocatori di Eurolega con almeno 14 partite giocate e 10 minuti di utilizzo medio.

Insomma, che dire: il CSKA è di sicuro una delle squadre più attrezzate a livello economico e ciò permette di costruire roster lunghi e ben assortiti, ma il lavoro di Itoudis non è da sottovalutare: è riuscito a mettere nelle migliori condizioni tutti i suoi giocatori per dare risalto alle loro caratteristiche tecniche e fisiche e i risultati sono la riprova di ciò.

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Cappe
Baskettaro a tempo perso, nerd a tempo pieno. Così malato di numeri che se non trovo la statistica che mi aggrada, me la creo da solo [cit.].

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