Bentornati su Hack a Stat! Ci siamo, è quasi tempo di Final 4: CSKA Mosca, Fenerbahce, Real Madrid e Zalgiris si affronteranno nella fase finale di Eurolega alla caccia del titolo. Nell’attesa che ci separa dal 18 maggio ributtiamoci nei numeri e nelle statistiche alla ricerca di quale spunto interessante. In questa prima parte analizziamo Fenerbahce e Zalgiris.
Di queste squadre si è già detto tanto, non solo su Backdoor, dove si possono trovare diverse analisi e commenti su giochi e tattiche delle finaliste di Eurolega. Ho quindi pensato d’impostare questi due post confrontando i numeri mediati nelle vittorie e nelle sconfitte, focalizzandoci poi sulle variazioni maggiori. Partiamo dalla sponda turca.
FENERBAHCE
L’armata di Obradovic è la squadra che media il Pace più basso di tutta l’Eurolega: i ritmi blandi del Fener permettono ai giocatori di impostare al meglio le azioni offensive e al contempo di limitare i contropiedi avversari, facendoli poi sbattere contro la loro temuta difesa. Difatti avevo indicato come possibile chiave di vittoria per il Baskonia l’alzare il ritmo, proprio per cercare di produrre punti in transizione ed evitare di dover giocare ogni azione contro la difesa schierata. Comunque tra i giallo-blu ci sono giocatori che anche ad alto ritmo mantengono la loro efficacia: infatti ero comunque conscio che prima di ogni altra cosa la squadra spagnola avrebbe dovuto fare il salto di qualità in difesa. Già, ma come si ferma quell’armata in cui quando Wanamaker è stanco entra Sloukas? Come si ferma una squadra che schiera sotto canestro Vesely, Melli e Thompson?
Osserviamo i numeri:
A parte l’ovvia variazione nel Rating offensivo, le altre statistiche non evidenziano particolari cambiamenti da far intuire un punto critico nell’attacco del Fenerbahce che possa comprometterne la sua efficacia: i tiri presi su 100 possessi rimangono molto simili, così come i rimbalzi catturati e gli assist distribuiti. Si nota un aumento nelle palle perse, ma è un incremento di bassa entità. Spostiamoci dunque alle percentuali realizzative:
Tra tutte, la prima che salta all’occhio è quella da 2 punti: un decremento del 5%. Il Fenerbahce ha ottimi giocatori vicino a canestro, così come guardie e ali che sanno attaccare il ferro. Non è la squadra che prende più tiri all’interno dell’arco, ma è 5° in questa classifica: il tiro da 2 punti ha quindi una certa importanza nell’economia del suo gioco offensivo. Cosa è successo dunque nelle sconfitte per far sì che i turchi tirassero peggio del solito? Basta avere dei buoni rim protector o lunghi con buone doti difensive per limitare l’efficacia al ferro dei giocatori di Obradovic? No, ci vuol ben altro.
Osserviamo le percentuali da 2 punti dei giocatori del Fenerbahce nelle vittorie e nelle sconfitte (nel grafico non sono presenti quei giocatori con pochi minuti o presenze in stagione regolare):
Ciò che si nota è che i lunghi (Thompson, Melli, Vesely e Duverioglu) non hanno evidenti cali nelle loro percentuali: Duverioglu addirittura la migliora, ma bisogna considerare anche il suo basso utilizzo medio (attorno ai 10 minuti). I giocatori che invece subiscono un vistoso calo sono Wanamaker e Sloukas, i quali si vedono abbassare le loro medie fino ad un mediocre 35%. Sono quindi le guardie che più condizionano quel calo dal 55% al 50% di squadra; anche Nunnally e Guduric (seppur i suoi pochi tentativi a partita creino un gap fin troppo evidente) subiscono un calo.
Questa evidenza non fornisce però alcuna indicazione difensiva importante se non consideriamo anche i prossimi dati:
Il grafico soprastante mostra le differenze nello Usage Percentage dei vari giocatori. Ancora una volta, focalizziamoci su lunghi e guardie: Thompson, Melli, Vesely e Duverioglu vedono i loro possessi calare, a favore delle guardie come Wanamaker o Sloukas.
Infine confrontiamo i tiri da 2 punti tentati ogni 100 possessi dai vari giocatori:
Stessa situazione del grafico precedente: i lunghi subiscono un calo, mentre i piccoli un aumento.
Analizzando quindi queste tre variazioni insieme si capisce che le difese avversarie sono uscite vittoriose contro il Fener limitando il gioco dei lunghi: lo Usg% evidenzia questo aspetto, così come il numero di tiri da 2 punti tentati. Gli schemi e le tattiche offensive della squadra turca si basano molto sull’utilizzo dei lunghi, non solo tramite pick and roll (grazie ad Eurolega sappiamo che solo il 42% dei possessi offensivi della truppa di Obradovic si concludono con questa opzione di gioco, tra le più basse della competizione), ma anche in semplice appoggio per giochi dentro-fuori (ne avevo accennato qua a proposito dell’importanza di Vesely nell’aprire gli spazi sull’arco) e passaggi da post basso a post alto o viceversa. Insomma, se i lunghi non ricevono palla adeguatamente, i possibili vantaggi vengono meno.
Se la difesa quindi nega (o comunque rende difficile) il passaggio in area, ecco che il più delle volte saranno le guardie a dover concludere l’azione. Nel caso in cui però il ferro risulti ben presidiato, anche per giocatori con ottime abilità di conclusioni al ferro come Wanamaker e Sloukas le cose si fanno difficili, come mostrava il grafico relativo alle percentuali da 2 punti, dove i piccoli nelle sconfitte avevano percentuali bassissime.
Chiaro, tutto ciò non è facile da replicare in campo. I lunghi avversari non solo devono lavorare molto bene per impedire la ricezione ai big man del Fener, ma devono essere altrettanto bravi nello scegliere il giusto tempismo dell’aiuto sul piccolo in penetrazione. Anche le guardie in difesa devono essere attente a non concedere tiri da oltre l’arco, ma costringere i portatori di palla alla penetrazione per portarli verso la trappola difensiva. Difficile, certo, ma d’altronde si sta affrontando una delle più forti corazzate europee.
Assodato comunque che non basta solo questo per battere il Fenerbahce (ma ritengo che sia una chiave importante per scardinare i meccanismi offensivi dei turchi), la domanda è: lo Zalgiris ha i giocatori giusti per riuscirci? Per me, sì.
Brandon Davies, tra l’altro indicato da Luca Maghini nel suo ultimo post come un giocatore importante per le sorti dei lituani, è un lungo dai piedi rapidi e quindi ha la possibilità di effettuare il lavoro di negare le ricezioni e aiutare al ferro. Anche White può essere efficace, ma dovrà fare anche i conti con il corpaccione di Vesely. Forse è tra gli esterni che Sarunas ha meno giocatori in grado di portare pressione difensiva costante sui portatori di palla, ma arrivati a questo punto è anche vero che si cerca di dare quel di più per centrare la vittoria. In ogni caso tra le due semi-finali, Fenerbahce – Zalgiris è quella che mi intriga di più: passiamo dunque all’analisi dell’avversaria.
ZALGIRIS
Come per il caso precedente, cominciamo osservando le variazioni tra vittorie e sconfitte:
Il primo dato che balza all’occhio sono i rimbalzi offensivi: nelle sconfitte i lituani non sono riusciti a superare la loro media stagionale (32,4%). In generale, i ragazzi di Jasikevicius vanno molto bene a rimbalzo in attacco: quel 32,4% gli vale il terzo posto in questa speciale classifica. Quando però tirano male (ci arriviamo), si generano ovviamente più occasioni e oltre ad un fisiologico calo nel numero di rimbalzi offensivi catturati (occasioni e catture non sono ovviamente proporzionali), ci sono anche delle difficoltà in più nell’andare a rimbalzo con costanza quando si generano tante occasioni. In partite del genere quindi, non solo vengono parzialmente meno i tiri realizzati, ma anche i secondi tentativi a seguito di un rimbalzo; questo influenza negativamente l’attacco lituano.
Si accennava delle percentuali di tiro:
Le ottime percentuali dal campo dello Zalgiris nelle sconfitte calano vistosamente. Mediamente i lituani tirano poco e bene da 3 punti (ultimi per tentativi ogni 100 possessi e primi assieme al CSKA per percentuali). Nelle sconfitte però, a fronte di un numero simile di tentativi, i tiri da oltre l’arco calano del 6%, così come i tiri da 2 punti, sempre del 6%.
D’altronde quando si passa da un attacco da 124 punti su 100 possessi a 108, c’è qualcosa che non va.
Cos’è quel qualcosa? Sappiamo tutti che la mente dello Zalgiris è Pangos, la stella della squadra, checché ne dica qualcuno di mancanza di stelle nel roster. Ebbene, se osserviamo i numeri del play titolare nelle vittorie e nelle sconfitte notiamo alcuni dati interessanti:
L’Offensive Rating individuale ci dà già una prima indicazione delle diverse prestazioni del giocatore sloveno: ma è interessante notare che, mentre i tentativi di tiro da 2 punti aumentano, gli assist diminuiscono e le palle perse aumentano. In altre parole la gestione dei possessi di Pangos è influenzata dalla difesa che nega ricezioni ai tiratori e ai rollatori su pick and roll (Jankunas il più comune). In assenza di ricevitori Pangos rimedia con un tiro in area o con un arresto tiro dentro l’arco o, nel peggiore dei casi, perde il possesso.
È chiaro quindi che il primo step importante nell’affrontare lo Zalgiris è limitare la visione di gioco del play titolare. Per farlo non ci si deve concentrare unicamente su di lui, ma bisogna difendere altrettanto bene su Micic, Milaknis, Ulanovas e la loro pericolosità dall’arco. Il Fenerbahce ha le carte in regola per mettere in campo una difesa di questo tipo per tutto l’arco della partita e quindi sono ancora più convinto che questa semi-finale sarà davvero interessante ed entusiasmante.