Bentornati su Hack a Stat! Stiamo entrando nel vivo dei playoff di Eurolega e già le prime partite ci hanno donato grandi prestazioni individuali e di squadra, ma per adesso accantoniamo un attimo le partite e concentriamoci su tre giocatori che militano in diverse grandi realtà europee da diverse stagioni: Kyle Hines, Giorgos Printezis e Jan Vesely. Andiamo!
È indubbio che questi tre giocatori siano tra di loro molto differenti: Hines è rinomato per le sue doti difensive, Vesely per il suo impatto offensivo e Printezis per la atipicità che lo rende un giocatore unico. In realtà esiste però una caratteristica comune tra i tre, ovvero la loro importanza all’interno della squadra: ognuno, grazie alle proprie caratteristiche, risulta essere un tassello fondamentale per il sistema di gioco offensivo e/o difensivo. Tale importanza è riscontrabile in diverse statistiche: partiamo quindi con l’inquadrare i tre giocatori e la loro stagione.
Nel grafico soprastante, ottenuto intersecando PER e VORP della stagione regolare per i centri e le ali grandi con almeno dieci partite giocate, ritroviamo Hines e Vesely nella ristretta cerchia dei migliori lunghi di Eurolega, grazie ad un PER di circa 20 e un altrettanto ottimo VORP, oltre le 4 unità. Printezis è poco sotto, probabilmente condizionato da alcuni infortuni che lo hanno tenuto fuori cinque partite. Ciò detto, anche le cifre del greco sono di tutto rispetto.
Mediare un PER tra le 18 e le 20 unità è sinonimo di ottimi contributi in diversi aspetti di gioco (punti segnati, rimbalzi, stoppate, ecc.) che permettono alle loro squadre di ritrovarsi nelle prime tre posizioni della classifica di Eurolega.
Ma andiamo più nel dettaglio: nel prossimo grafico troviamo Offensive e Defensive Rating dei lunghi di tutta la competizione.
Sono consapevole che non sto scoperchiando il vaso di Pandora: ritrovare Hines tra i migliori in ambito difensivo e Vesely in ambito offensivo è abbastanza scontato. Ma com’è possibile che l’Offensive Rating di Kyle sia maggiore di quello di Jan?
È presto detto: dal ceco passano un grande quantità di possessi offensivi (22% di Usage) e quindi è più probabile che si ritrovi in mano palloni difficili da gestire, che si tramutino poi in contributi negativi (tiri sbagliati, palle perse). L’americano invece è uno che aiuta i suoi compagni a liberarsi e a creare le giuste spaziature offensive; tra le sue mani passano una quantità minore di palloni (15% di Usage) e, considerando anche che Hines non è né la prima, né la seconda arma offensiva del CSKA, è molto probabile che quei pochi possessi siano di comoda conclusione (o comunque non troppo difficile). In queste condizioni è più facile mediare un Offensive Rating del genere: ciò non toglie che Kyle sia comunque un elemento offensivo imprescindibile in alcuni momenti della partita per la squadra di Mosca, così come Vesely, seppur per ragioni differenti.
Appunto Vesely: il suo Offensive Rating di 127 rimane uno dei più alti tra i lunghi di Eurolega. Ci sono momenti in cui Obradovic pretende che la sua squadra cavalchi il lungo ceco, dato che poche squadre possono opporre al corpaccione di Jan un lungo che in single coverage possa impensierire i suoi movimenti offensivi. Difatti a quel punto scatta una difficile scelta per la difesa avversaria: lasciare il proprio lungo a vedersela con Vesely (accettando qualche punto subito in post) o raddoppiarlo una volta che ha ricevuto palla, cercando di limitargli visione e spazi di gioco. Chiaro che così facendo si lasciano liberi tiratori temibilissimi come Kalinic, Nunnally e Datome. E qua arriviamo alla prima statistica che ci mostra quanto questi giocatori siano importanti per le proprie squadre:
Le cifre riportate qua sopra mostrano le statistiche di squadra mentre il giocatore è in campo e mentre è seduto in panchina. È tutto fuorché un caso che ci sia una differenza nella percentuale realizzativa da 3 punti del Fenerbahce quando Vesely è in campo o meno: come abbiamo detto, la sola presenza del lungo costringe le difese il più delle volte a lasciare liberi sul lato debole i tiratori della squadra turca, che con quella libertà sono delle sentenze. Anche Hines dona alle proprie guardie praterie per tirare da 3 punti indisturbate e in questo caso la differenza è ancora più evidente. L’americano però non crea queste spaziature chiamando a sé raddoppi, ma piuttosto piazzando con tempismo giusto i blocchi sul tiratore o sul portatore di palla.
E il greco?
Printezis è un giocatore diverso rispetto ai due colleghi in analisi: dalle sue mani passano una quantità simile di possessi di quelli di Vesely (Usage 24%), ma tali possessi vengono giocati in maniera differente rispetto al centro ceco. Giorgos è uno dei migliori giocatori di post basso che ci siano in Europa: piuttosto che ricevere palla dopo aver portato blocco (azione in cui comunque eccelle), preferisce riceverla staticamente una volta presa posizione contro il lungo avversario. Ottenuto il pallone inizia un avvicinamento spalle a canestro e conseguente uso sul perno per trovare lo spiraglio giusto per scoccare il tiro: forse non pensa neanche, ma si affida completamente al suo istinto per concatenare quei movimenti e quei tiri sempre strani a vedersi, ma che ormai sono certificato di sicurezza. Sa eseguire ganci, semi-ganci e appoggi sia con la sinistra che con la destra senza perdere efficacia e cerca sempre di guadagnare il centro dell’area prima di rilasciare la palla, ma se deve scegliere un lato da cui partire preferisce il destro.
Questa mia convinzione sulla preferenza del lato destro è finalmente verificabile grazie a www.overbasket.com che fornisce una shooting info abbastanza dettagliata di ogni giocatore. A quei dati ci ho aggiunto un po’ del mio e ora sono davvero orgoglioso di presentarvi la mia prima versione di Heat Map e Shots Chart di ogni giocatore. Partiamo appunto con quella del greco.
Doverose premesse di questi grafici: sono entrambi qualitativi, ovvero non mostrano i numeri esatti dei tiri presi e delle percentuali realizzative, ma mostrano dove un giocatore tiri o segni di più o di meno. Rimangono quindi dei buoni strumenti per capire dove il giocatore sia più efficiente o più a suo agio, senza però fornire dati numerici reali. La scala di colore quindi è la rappresentazione grafica dei percentili di ogni punto del grafico: per ogni giocatore i valori minimi e massimi delle scale di colore sono differenti, ma, considerando che ho preso in considerazione i tiri fino ai 9m di distanza dal ferro, si può sempre considerare il percentile minore (blu nel primo, rosso nel secondo) corrispondente al valore 0 (ovvero nessun tiro preso nel primo grafico, nessun tiro segnato nel secondo); il massimo invece varia da giocatore a giocatore.
Detto ciò, si nota come nella heat map di Printezis la parte destra del canestro sia leggermente più rossa: ciò significa che il greco ama di più ricevere in quella zona, ma osservando anche la shots chart si nota che le percentuali realizzative rimangono simili in prossimità di tutta la zona vicino a canestro. Inoltre, rispetto a Vesely e Hines (che mostrerò a breve), Giorgos non disdegna tiri fuori dall’area e da tre punti (in regular season ha viaggiato con il 37% da oltre l’arco) e quindi risulta efficace non solo vicino, ma anche lontano dal canestro. Capite bene che un giocatore così risulti essere un elemento fondamentale per l’Olympiacos e difatti se torniamo alla tabella degli On/Off notiamo che in sua assenza il rendimento offensivo di squadra cali di ben 9 punti ogni 100 possessi. Anche il Net Rating indica che senza Giorgos i Reds perdono in efficacia, dato che passa da un valore positivo ad uno negativo.
Concludiamo l’analisi offensiva dei giocatori osservando Heat Map e Shots Chart di Jan e Kyle:
I due giocatori sono ovviamente a loro agio in prossimità del canestro, dove prendono la maggior parte delle loro conclusioni. Addirittura Vesely fuori dall’area ha preso pochissimi tiri ed in effetti è difficile ricordarsi un canestro di Jan non concluso con una schiacciata o comunque con un appoggio in prossimità del vetro. Un giocatore con quel range di tiro che nasce come quattro è davvero una rarità al giorno d’oggi. Hines invece ha un po’ più di range, ma i suoi tiri a canestro rimangono pochi se confrontati con i tentativi del ceco e del greco (153 contro 230 e 254).
Sul lato difensivo invece le cose sono leggermente differenti: Hines e Printezis, sempre per motivi differenti, risultano imprescindibili per il sistema difensivo di squadra. Per esempio, il CSKA visto contro il Khimki nei play-off ha faticato anche per la mancanza di Kyle sotto canestro. Vesely invece è senza ombra di dubbio un buonissimo difensore e rim protector, ma non è raro vederlo in panchina nei momenti in cui il Fenerbahce ha bisogno di una difesa asfissiante. A dispetto delle apparenze Jan accetta anche cambi sui piccoli e esegue show difensivi sui blocchi, riuscendo anche ad essere efficace in queste situazioni, ma è anche vero che nel caso in cui la squadra avversaria vada di small ball, Vesely ha senso come centro, ma come ala grande dopo un po’ faticherebbe. Oltretutto Obradovic ha diverse valide alternative al lungo ceco, quindi è normale che in alcuni casi Vesely rimanga in panchina. Ma ciò non deve trarre in inganno: le qualità restano e infatti lui e Hines sono due ottimi lunghi a protezione del ferro:
Entrambi mediano un Block Percentage sopra la media, ma non altissimo: in realtà oltre a questo dato bisognerebbe considerare un altro contributo, ovvero il numero di tiri sporcati agli avversari in prossimità del ferro, senza però stopparli. Tale dato non lo possiamo reperire, ma riprendendo in mano gli On/Off, notiamo che quando Hines è in panchina la percentuale avversaria da due punti avversaria cresce: non è assolutamente un caso. Per Vesely invece diminuisce leggermente mentre è sul pino (meno dell’1%): l’alternanza tra lui, Melli, Thomposon e Duverioglu fornisce una costante ed efficace protezione dell’area e quindi non si notano evidenti differenze nei valori. Per Printezis invece ci sono meno stoppate, ma una più corposa differenza nelle percentuali concesse da due punti: meno appariscente, ma non per questo meno efficace.
Per quanto riguarda i rimbalzi il greco è un dei migliori lunghi per lotte a rimbalzo vinte. Il ceco e l’americano invece hanno dei valori di DR% più bassi della media di lega. Se ci limitassimo a leggere questo dato superficialmente diremmo che i due lunghi non fanno della lotta a rimbalzo un loro mantra: sbagliato. Vesely e Hines sono tra i migliori nell’eseguire tagliafuori: poco male se poi non prendono palla, ma la cattura un loro compagno. Prima di tutto bisogna impedire agli avversari di prendere un rimbalzo in attacco e loro sono maestri nel farlo e a conferma di ciò, se confrontiamo i rimbalzi catturati in difesa di squadra dai soli piccoli e dai soli lunghi, si nota che Fener e CSKA sono tra le minori nel rapporto rimbalzi catturati dai lunghi sui totali.
Tenendo conto che comunque c’è anche la situazione in cui un lungo taglia fuori e il suo compagno di reparto recupera palla, le percentuali mostrate ci dicono che le due squadre rientrano le caso sopracitato. Quindi non lasciamoci ingannare: i due lunghi sono comunque importantissimi nella lotta a rimbalzo.
Insomma, Hines, Printezis e Vesely sono sicuramente giocatori differenti, ma tutti e tre risultano imprescindibili per le rispettive squadre, sia sul lato offensivo, sia su quello difensivo: chi in un modo, chi in un altro, garantiste ciò che serve ai loro compagni per vincere ad ogni allacciata di scarpe.