Nel campionato NBA gli scambi dei giocatori sono diventati la cosa più imprevedibile, ma quando si avvicina tra trade dead line la situazione si fa bollente.
Mai come quest’anno era stata così avvincente, con scambi pensabili solo su NBA2K. In questo contesto in cui accadono anche le cose più impensabili è il lato umano che spesso viene messo in cantina. Fortunatamente ci sono delle eccezioni come il caso di Brad Stevens, una volta head coach dei Boston Celtics ed ora general manager degli stessi.
Si è parlato molto di Brad Stevens in questo periodo, non in chiave negativa come in altri casi, ma per sottolinearne il buon lavoro che ha fatto nello scambio di Jaden Springer. La guardia classe 2002 è stata inserita in uno scambio tra i Celtics e gli Houston Rockets.
Springer era arrivato a Boston sempre nella trade dead line dello scorso anno e nonostante avesse trovato poco spazio è riuscito a mettersi al dito l’anello da campione NBA. In questa stagione, per via delle assenza, è stato chiamato in causa diverse volte rivelandosi un ottimo 3&D. Dopo la vittoria in casa dei Los Angeles Clippers il clima nello spogliatoio era sereno, ci si preparava al viaggio di ritorno verso Boston e si mangiava qualcosa, ma incombeva la scadenza per gli scambi e Springer sapeva di essere uno dei più accreditati a liberare l’armadietto. Nonostante la partita giocata coi Clippers ha rappresentato il punto più alto della carriera di Springer ai Celtics, gli accordi col GM erano chiari.
Ed è proprio qui che spicca Brad Stevens; il General manager conosceva perfettamente la situazione salariale della propria squadra, sapeva che il contratto di Springer tra stipendio e luxury tax pesava 15 milioni sulle casse della franchigia (una cifra troppo alta se si parla del 12esimo giocatore del tuo roster) e sapeva anche che coi rinnovi di Holiday e White e con Pritchard in versione sesto uomo dell’anno le possibilità che Springer aveva di far valere quei 15 milioni erano ridotte, per queste ragioni il giocatore è stato inserito in uno scambio che gli era già stato comunicato accadesse, evento rarissimo nella NBA.
Nonostante le numerose dichiarazione di affetto da parte dei suoi ex compagni di squadra Springer è finito a Houston da cui poi è stato tagliato, trovandosi in questo momento senza contratto.
La verità è che il gesto di Brad Stevens è lodevole, non sempre le franchigie riescono ad avvisare i giocatori dell’arrivo di una trade, vedi il caso di Doncic che ha scioccato l’intero mondo della pallacanestro, oppure lo stesso Marcus Smart che nonostante venisse considerato una colonna portante dei Celtics è diventato una pedina di scambio, nemmeno tanto appetibile.
Gli ormai ex compagni di squadra di Springer hanno fatto delle dichiarazioni al miele sulla validità, soprattutto difensiva, del giocatore ma adesso sta a lui trovare, anche con un po’ di fortuna, una squadra con cui dimostrare il suo valore.