La Fortitudo supera Verona, le pagelle

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Torna al successo la Fortitudo Bologna, che complice lo stop forzato dello scorso weekend contro Avellino non gioiva per una vittoria dallo scorso 16 novembre. 70-67 il finale di una partita schizofrenica contro Verona, approcciata benissimo dagli uomini di Cagnardi (per la prima volta con Aradori a disposizione), ribaltata dalla Tezenis che l’ha presa in mano sul +8 nel terzo quarto e poi di nuovo capovolta da una F difensivamente sul pezzo e brava ad appoggiarsi ai suoi lunghi stranieri nel momento clou. Ancora imbattuto il PalaDozza, dove la sensazione è che passeranno in poche, la vera chiave per inquadrare le prospettive di Fantinelli e compagni sarà la consistenza fuori casa.

Di seguito le pagelle delle due squadre.

FORTITUDO BOLOGNA

Fantinelli 7: Dominante a inizio partita, immarcabile in post basso non solo per i suoi pariruolo. Cala un po’ alla distanza, boccheggiando nel finale, ma le cifre sono sempre da stropicciarsi gli occhi: 13+6+6, sbagliando appena tre tiri dal campo.

Bolpin 6: Grosso lavoro difensivo su Pullen, in attacco non brilla ma è sempre dentro la partita.

Mian 5: Due bombe e nulla più, i 14 minuti sul parquet sono (largamente) il minimo stagionale.

Gabriel 7: Un primo tempo che più brutto non si può, ma nel momento di massima difficoltà risolve con due bombe provvidenziali. Chiude in assoluto crescendo nonostante i 38′ sul parquet, e per un classe ’89 non è scontato.

Freeman 7.5: Se con Gabriel è un po’ come giocare alla roulette, lui a piedi non ti ci lascia proprio mai. 16+9 con un solo tiro sbagliato e pochissimo riposo in panchina, ma il suo impatto va come sempre anche oltre le cifre.

Sabatini 6.5: Trascurato nel primo tempo (solo 3′ in campo) per sperimentare la condizione di altri esterni, nei finali punto a punto c’è sempre. E ancora una volta un paio di zampate decisive portano la sua firma.

Aradori ng: Niente male ripartire subito con una bomba. Ma i suoi 9′ sono chiaramente non giudicabili.

Giordano 6: I 5′ sul parquet nella serata che lo relega teoricamente a settimo esterno sono un attestato di stima per il contributo portato finora.

Panni 6: Continua a faticare, ma coach Cagnardi lo tiene in campo e la preziosissima tripla dell’ultimo quarto può finalmente far cominciare la sua stagione.

Battistini 5: Senza Cusin e il neoacquisto Menalo ci sarebbe ancora più bisogno di lui, ma nelle partite importanti per adesso non tiene il campo.

Coach Devis Cagnardi 7: Non era facile gestire né la rotazione dei troppi esterni né dei troppi pochi lunghi. Gli riesce egregiamente, con Panni e Sabatini che ripagano la sua fiducia e il duo straniero che evidentemente ne aveva per giocare 74 minuti complessivi.

 

VERONA

Pullen 4.5: Disastroso. La difesa F che lo imbriglia alla perfezione, spesso non consentendogli nemmeno tiri forzati. 2/12 dal campo e 4 palle perse.

Palumbo 5: Promosso in quintetto da coach Ramagli, forse per provare ad arginare la fisicità di Fantinelli, ma la mossa non dà i frutti sperati.

Udom 6.5: Lampi importanti e uno dei fautori della rimonta, ma la sua partita è meno scintillante di quanto dica il boxscore (12 con 8 rimbalzi e 5 assist).

Esposito 5.5: Serataccia in attacco (2/13 dal campo), la quantità c’è sempre ma la qualità è troppo poca.

Cannon 5: L’unico a tenere su la baracca nel tremendo avvio di partita, ma da lì in avanti sparisce e difensivamente i lunghi di casa lo spazzano via.

Penna 8: L’avrebbe vinta da solo è esagerato, ma non siamo così lontani. Pungolato dal derby personale di un prodotto Virtus, è letteralmente incontenibile: 20 punti con 4/4 dall’arco e 8/9 dal campo. Probabilmente meritava qualche minuto in più dei 25′ giocati.

Faggian 5.5: Non fa mai canestro, vero, ma ha la personalità per continuare a crederci non rinunciando ai tiri giusti.

Bartoli 5.5: Se è questo, la rotazione di Verona diventa troppo corta per un campionato del genere.

Gazzotti 5.5: Idem come sopra.

Coach Alessandro Ramagli 5.5: Deve interrogarsi sull’approccio (con Palumbo in quintetto per Penna che non dà i frutti sperati) e sul calo finale dopo aver girato la partita, probabilmente figlio anche di rotazioni parecchio più corte. Poi, certo, non ha troppe colpe se gli americani ed Esposito ciccano tutti offensivamente la partita.

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