La Serbia inizia senza problemi, schiantata l’Angola

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(sito FIBA)

Si apre la FIBA World Cup 2019, match di apertura tra la Serbia di Sasha Djordjevic e l’Angola di Will Voigt. Conclusosi 105-59 in favore dei balcanici.

I serbi iniziano con un quintetto senza Jokic (se lo possono permettere), ma con Marjanovic, gli angolani, invece, mi permetto di dire, iniziano con Morais, Moreira e altri tre. Mondiali che iniziano nel migliore dei modi, ovvero, con un canestro di Boban. Inizio molto coraggioso degli africani che restano a contatto, fin quando non concedono un paio di triple aperte a Bogdanovic e compagni, che scappano via. Nel finale, i biancorossi ci mettono tanta energia e chiudono il quarto con una schiacciata sulla sirena, che sigilla il 20-29 della prima frazione. Da segnalare, il boato del pubblico di Foshan all’ingresso di Nikola Jokic, che, nonostante qualche palla persa iniziale, resta l’idolo incontrastato dei tifosi. Secondo quarto che inizia nel segno delle difese, ma che si trasforma nella seconda metà, la Serbia fa girare la palla in modo clamoroso e sfrutta il primo calo dell’Angola per portarsi sul +20, che diventa +18 al termine del primo tempo, chiuso sul 32-50. Terzo quarto che si apre all’insegna della zona angolana e delle magie sotto forma di passaggi di Jokic. Le energie dei nordafricani sembrano esaurirsi quasi completamente nel secondo tempo, impedendogli di applicare la solita grinta, che è probabilmente l’unico punto di forza della formazione, la Serbia continua a macinare punti e dilaga definitivamente. Partita che perde di significato nell’ultima frazione, si gioca solamente per stabilire il (largo) punteggio finale. Sul tabellone della Foshan Arena alla fine si legge 59-105 per i vice-campioni in carica.

Il momento chiave: il calo d’energie dell’Angola

La Serbia fa la sua partita per 40 minuti, e aspetta, intelligentemente, che gli angolani calino di intensità. Dopo un primo quarto di estrema intensità, e un secondo, per la prima parte, dello stesso livello, l’Angola, inevitabilmente, si spegne e molla la presa. Chiave del match, da annotare anche per i nostri azzurri che dovranno sfruttare questo dettaglio (che un dettaglio non è) per piegare Morais (che ha fatto vedere cose molto buone) e compagnia. Ovviamente, l’enorme superiorità serba avrebbe, in ogni caso, schiacciato gli avversari.

Bogdan Bogdanovic nel riscaldamento pre-gara (sito FIBA)

MVP: Bogdan Bogdanovic (Serbia)

Pochi dubbi sul Most Valuable Player della prima gara di questa FIBA World Cup 2019. Un leader silenzioso, pulizia ed efficienza a livelli stellari, ha fatto 24 punti e probabilmente non ve ne siete nemmeno accorti. Con 8/10 dal campo e 5 triple, ma non solo, l’MVP non può che essere Bogdan Bogdanovic.

WVP: Gerson Domingos (Angola)

Questo premio speciale è assegnato al peggior giocatore dell’incontro, etichetta scomoda da assegnare. La nostra scelta per Serbia-Angola ricade su Gerson Domingos. Molto coraggioso e spavaldo, ma per nulla efficiente. Con 29 minuti è il più utilizzato dei suoi, insieme a Morais, solo 6 punti, frutto quasi esclusivamente di tiri liberi, con 1/9 dal campo, e 0/5 da tre, condito da qualche airball.

 

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