La Virtus mette fine alle velleità europee di Milano, le pagelle

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EA7 Emporio Armani Olimpia Milano Segafredo Virtus Bologna - EA7 Emporio Armani Olimpia Milano Turkish Airlines Euroleague 2024-25 Round 33 Bologna, 04/04/2025 Foto MarcoBrondi // CIAMILLO-CASTORIA

È dunque a Bologna per mano della Virtus che si spengono le speranze di Milano di poter conquistare i play-in, mettendo dunque la parola fine al percorso europeo delle italiane.

Partita che si conclude sul 90 a 70 e dominata dai padroni di casa, che giocano con convinzione, cercando di confermare le certezze acquisite nelle ultime due partite dopo quel bruttissimo -36 subito a Belgrado. Arriva così la terza vittoria consecutiva con almeno venti punti di scarso. Olimpia che invece deve far fronte alla quinta sconfitta nelle ultime sei giornate di Euroleague, presentandosi ancora una volta nel momento chiave della stagione tesa, impacciata e tremendamente passiva, lasciando fare agli avversari il bello e cattivo tempo.

Vantaggio virtussino costruito già nel primo quarto, che termina con la Virtus in vantaggio oltre la doppia cifra sul 22 a 9, divario che poteva anche essere maggiore visti i soli due canestri dal campo segnati dall’Olimpia a seguito di un incredibile 2/15 su azione. Bianconeri che invece trovano maggiore continuità offensiva appoggiandosi su un Clyburn da 11 punti nel quarto. Milano già nei primi scampoli di gioco si presenta tesa e molle, riuscendo a colmare parzialmente il margine più grazie alle ingenuità virtussine, che a propri meriti.

La seconda frazione si apre con Shields che sembra voler cambiare registro, attaccando forte il ferro e segnando subito due punti. Invece, dopo due minuti e mezzo Messina è già costretto a chiamare il timeout dopo una bella azione costruita dalla Virtus conclusa da Diouf e che porta i bianconeri sul +15. Quarto che prosegue in realtà in equilibrio, con le squadre che si rispondono colpo su colpo non consentendo agli ospiti di tornare sotto le dieci lunghezze, ma nemmeno ai padroni di casa di allungare, fino al momento determinante nell’ultimo minuto. Prima arriva l’errore di Flaccadori da oltre l’arco dopo un’azione ben costruita, seguito invece dal canestro da tre forzato di un Morgan decisamente ispirato e che porta i suoi compagni a chiudere i primi venti minuti sul 44 a 29.

Terzo quarto che si apre con una palla persa di Mannion immediata e con Akele in grande spolvero a segnare il +17. Con Shields fuori per tutta la seconda parte di gara per un problema inguinale è sostanzialmente già conclusa la partita milanese, con la Virtus che arriva anche a 21 lunghezze di vantaggio portando a spasso la difesa avversaria sempre più passiva. Emblematica della differenza di approccio è la palla rubata da Pajola direttamente dalle mani di FlaccadoriMessina cerca fortune nel quintetto totalmente italiano sul finire del quarto, ma sa più di resa.

Ultimi dieci minuti, infatti, sono un lungo garbage time in cui la Virtus tocca anche il +28. Da segnalare giusto il doppio fallo tra Polonara e Leday, sanzionato rispettivamente con antisportivo e tecnico.

Finisce dunque 90 a 70, con l’Olimpia che saluta l’Europa nel peggiore dei modi, e una Virtus invece che dopo la conferma di Ivanovic da parte della società sembra aver trovato nuova linfa.

Virtus Segafredo Bologna

Cordinier 6: Non cerca di ergersi a protagonista a tutti i costi lasciando il palcoscenico ad altri interpreti più in giornata. Perde qualche pallone di troppo, ma porta comunque a casa una partita di carattere condita da una buona difesa.

Holiday s.v. 3 minuti nel finale

Belinelli 6,5: Nonostante lo 0/3 e qualche difesa da dimenticare, trova comunque il modo di contribuire alla causa con un importante canestro allo scadere del primo quarto e due begli assist per tenere lontana Milano.

Pajola 7: Partita senza particolari acuti, ma con lui in campo la Virtus ha un sergente perfetto nel dettare il ritmo e nel difendere il proprio canestro.

Clyburn 7,5: Dopo un primo quarto da 11 punti non si spinge oltre, trovando due soli punti nei restanti minuti. Ma quel primo quarto è importantissimo per dare fiducia ai compagni e per permettere alla Virtus di allungare oltre la doppia cifra e concretizzare così quanto di più creato rispetto agli avversari.

Shengelia 7: Presenza costante nella gara con un grande acuto nel secondo quarto. Grazie alla prestazione di Akele non è costretto agli straordinari risultando così efficace senza le ingenuità dovute alla stanchezza.

Hackett 6: Presente nella gara con carattere e difesa. Segna una bella tripla allo scadere dei 24 secondi per il +24 sul finire del terzo quarto.

Morgan 8: Ancora una volta contro Milano è il migliore in campo e un’autentica spina nel fianco. La sua velocità mette in seria difficoltà i pari ruolo avversari e permette alla Virtus di mettere punti in cascina rapidamente.

Polonara 6: Utilizzato da Ivanovic solo nella seconda parte di gara quando ormai questa era già ben indirizzata. Si fa trovare pronto

Diouf 6: Indietro di condizione riesce comunque a mettere a segno buone difese contro un cliente scomodo come Mirotic e a garantire presenza sotto canestro.

Zizic 6,5: Si diverte nel concretizzare la ritrovata circolazione di palla virtussina. Bravo anche a rimbalzo offensivo.

Akele 8: Proposto in quintetto risponde nel migliore dei modi, difendendo come un muro su ogni singolo giocatore avversario e mettendo a segno 10 punti senza errori al tiro e di grande importanza.

Ivanovic 8: Da le giuste motivazioni ai suoi ragazzi, in una partita per niente semplice alla vigilia. La conferma della società e i tagli recenti al roster probabilmente hanno responsabilizzato la squadra, che ancora una volta risponde presente. La scelta di partire con Akele in quintetto paga, sia per la prestazione dell’italiano che per non costringere Shengelia al doppio lavoro. La squadra sembra finalmente tornare a divertirsi nel cercare anche l’extra pass.

EA7 Olimpia Milano

Mannion 4,5: Molle in difesa e altrettanto negativo al tiro. Una bella schiacciata e qualche minuto nel secondo quarto in cui prova a produrre gioco, ma veramente troppo poco per impensierire avversari con tutt’altra energia.

Bortolani 6: Forse poteva essere proposto prima, e non a partita praticamente conclusa. Gioca tutti gli ultimi 15 minuti riuscendo comunque a dire la sua.

Tonut 5: Sistema le cifre nell’ultimo quarto ma prima non trova mai davvero il modo per rendersi pericoloso.

Brooks 4: Gioca 5 minuti senza riuscire a portare niente alla causa.

Leday 6: Distante ancora dall’essere il vero Leday, ma è comunque il migliore dei suoi, e questo fa capire il livello proposto dai compagni. Trova 19 punti tra ingenuità, palle perse ed errori banali. Ma è l’unico tuttavia a dare l’impressione che il risultato gli desse fastidio.

Ricci 6: Offre 10 punti, 6 rimbalzi e una tripla importante. Fatica però da tre contro avversari più in palla.

Flaccadori 4,5: Non trova punti in ben venti minuti di gioco, che potrebbe non essere un problema se avesse offerto qualcos’altro alla causa, cosa che non succede.

Caruso s.v.: Un bel rimbalzo offensivo e un canestro, quando entra in campo, viene poi tenuto a sedere.

Shields 5,5: Non gioca la seconda parte di gara per infortunio, ma nella prima è l’unico a rendersi pericoloso insieme a Leday, ma senza una vera concretezza.

Mirotic 4,5: È il primo a sventolare bandiera bianca, senza portare la minima leadership in una partita in cui era chiamato a fare la differenza.

Diop 5: 10 minuti ma senza particolare convinzione.

Gillespie 4,5: Segna il primo canestro della partita poi sparisce dai radar, come un’entità invisibile sotto le plance

Messina 4: Se Milano, nonostante gli infortuni, si presenta senza il minimo mordente ha sicuramente enormi responsabilità, siccome già nel primo quarto si palesa la differenza di atteggiamento fra le squadre, e non è una questione dunque di stanchezza e rotazioni corte. In attacco le idee sono poche e confuse, e in difesa la passività regna sovrana. Nel terzo quarto prova un quintetto italiano che da l’impressione di voler mettere i titoli di coda anzitempo.

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