Legabasket, Cantù con orgoglio relega Sassari al quinto posto: le pagelle

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Foto da Fb Pallacanestro Cantù

Grazie a una magistrale prova di Frank Gaines, l’Acqua San Bernardo conquista una vittoria prestigiosa ma inutile per la classifica. Trascinata dalla guardia americana, Cantù batte 106-101 la Dinamo Sassari nonostante l’assenza importante di Smith per infortunio. Sulla sponda isolana l’head coach ad-interim Casalone tiene a riposo precauzionalmente Jason Burnell, ma non può nulla contro la pigrizia difensiva della sua squadra. Una distrazione lunga quaranta minuti che costa il vantaggio del fattore campo nella serie playoff contro la Reyer Venezia.

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F. Gaines 10: partiamo subito giustificando le cinque palle perse con il numero mastodontico di possessi giostrati. Scrive la seconda miglior prestazione italiana, sfiorando i 44 punti del Forum messi a segno il 31 marzo 2019. In compenso ritocca il numero di liberi segnati in una singola partita di LBA (17), quelli tentati (18) e ritocca l’high della valutazione, chiudendo a quota 46. A Scafati se la ridono, ma un giocatore del genere avrebbe fatto comodo proprio alla Dinamo dopo l’infortunio di Pusica.

D. Thomas 7.5: chiude una stagione complicata con una prova solida (tranne che in lunetta). Non viene rischiato da centro tattico anche con il quintetto piccolo, in compenso è presente a rimbalzo offensivo e non forza la mano da oltre l’arco.

G. Procida 6: il ragazzo ha sicuramente tanta personalità (vedi il tentativo di stoppata su Bilan), deve solo stare attento a non sopravvalutare i suoi mezzi. Tante responsabilità da gestire nel primo tempo, poi viene accantonato nel finale punto a punto. In compenso una stagione nella quale è riuscito a mettere in mostra il suo talento.

M. Leunen 6.5: un’altra gara da collante e di sacrificio, come quando si accoppia a Bilan da numero cinque dei biancazzurri. Un’altra primavera sul groppone ma la solita intelligenza cestistica intatta per il Professore.

A. La Torre 7.5: giusto dedicare al capitano canturino la passerella finale, per quanto amara e indigesta fosse. Nonostante le solite perplessità sulla parabola, infila un pulito 3/3 dall’arco che gli rende più giustizia di quanta non ne abbia avuta nelle rotazioni durante l’anno.

T. Lanzi n.e.

J. Johnson 6: disastroso in penetrazione e in difesa su Spissu, si rifà orchestrando un primo tempo magistrale in regia dove smazza 8 dei 9 assist totali. Anche per lui una stagione con molti alti e bassi, esattamente come quello della squadra.

J. Bayehe 6: sovrasta agevolmente Happ nel primo assaggio di parquet, poi, complice qualche fallo banale, vede il campo con il contagocce. Migliorato sensibilmente sul finale di stagione, un prospetto da seguire anche in virtù del passaporto italiano.

B. Baparapé n.e.

A. Pecchia 8: contro Sassari un feeling sempre speciale, coronato con il career high in valutazione (24). Tabellino immacolato e performance a 360° per il segratese che si sbatte anche in difesa e archivia una stagione contrassegnata da un’ulteriore step di crescita.

I. Radic 5: doveva esserci una battaglia selvaggia battente bandiera croata, invece il neo pivot canturino si scontra con la permalosità arbitrale. Out subito dalla gara non vi fa ritorno, complice il passaggio al quintetto small-ball dei due coach.

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M. Spissu 8: è il più spremuto del roster sassarese, forse per recuperare la migliore condizione in vista dell’imminente playoff. Gioca senza dubbio la miglior partita post-covid, facilitato dalla marcatura permissiva di Johnson. Contro De Nicolao e Clark servirà lottare anche in difesa.

M. Bilan 7: ormai quasi ridondante commentare le sue partite, costellate dai soliti pregi e da qualche neo che proprio non vuole andarsene. Mette fuori gioco Radic ma paradossalmente ciò sposta gli equilibri sugli esterni, e in difesa fa fatica.

K. Treier 7.5: disputa una gara solida ripagando la fiducia del proprio coach, vista l’assenza di Burnell. Per il nativo di Tartu arriva il record offensivo a quota 16 punti e un’iniezione di fiducia importantissima in ottica playoff, dove il suo contributo non dovrà assolutamente mancare.

M. Chessa sv: come da tradizione entra per far rifiatare i compagni senza riuscire a punire dal perimetro. Non riesce più a essere un gregario produttivo e nemmeno affidabile.

F. Kruslin 6: non è la prima volta che Filip cade in proteste esteriormente vivaci. Ma in una gara simile il tecnico che vale il quinto fallo costa un surplus atletico alla squadra di cui si sarebbe volentieri fatto a meno.

E. Happ 5.5: appena nove minuti al “PalaDesio” costellati da una marea di errori ingenui (su tutti i “passi”, che non ti aspetteresti da uno con la sua tecnica). A Pozzecco serve assolutamente un Ethan diverso, tuttavia la condizione atletica è ancora da oliare.

T. Katic 6.5: il suo ruolo da equilibratore viene in discreto soccorso per l’occasione (6 assist all’attivo) ma può ulteriormente aiutare i sardi nella serie playoff contro Venezia. Anche offensivamente il croato comincia a mostrarsi più sciolto.

M. Re n.e.

J. Burnell n.e.

E. Bendzius 6: terza gara stagionale senza triple a referto (dopo lo 0/5 contro Brindisi e Milano), il lituano comincia ad accusare un po’ di stanchezza. A voler vedere il bicchiere mezzo pieno, meglio una giornata storta ora che più avanti.

L. Gandini n.e.

S. Gentile 7: l’ex di turno cerca di dare la scossa ai compagni con la consueta carica agonistica. Purtroppo per lui il minutaggio abbondante gli toglie lucidità nel finale, quando si mangia qualche tiro aperto. Contro Tonut servono più degli attributi già in possesso.

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