Legabasket: la Virtus non molla, vince in volata e porta la Finale a gara 6, le pagelle

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Virtus

Le Finali Scudetto proseguono. La Virtus Bologna vince gara cinque per 84-78 e cancella il primo match point dell’Olimpia. Forse la partita più bella, almeno in termini di spettacolo e cambi di leadership. Primo tempo dominato dai bianconeri, partiti benissimo, anche più che in gara 4. Poi il rientro di Milano, spinta di nuovo fino al -13. Prima di un nuovo break, partito ancora dell’eccessivo nervosismo della Virtus, con cui Milano è sembrata poter mettere le mani sullo Scudetto. Ma lì sono arrivati i protagonisti di Bologna: Teodosic, Hackett e Shengelia, autore della tripla decisiva.

Uno spettacolo vero. Siamo grati di poterne vedere ancora almeno altri 40′.

Virtus Segafredo Bologna

Tessitori: n.e.

Cordinier 7: per la prima volta nella serie si intravedono i lampi che hanno contraddistinto la sua stagione. Trova fiducia in attacco, con più linee di penetrazione al ferro. Schiacciata chiave nel finale.

Mannion 6: Ritrova qualche minuto di campo senza farsi eccessivamente notare.

Belinelli 6,5: in difesa è sempre un’avventura, ma ha il merito di risorgere nell’ultimo quarto quando ormai sembrava notte fonda per la Virtus. Trova il 2+1 che ribalta l’inerzia della partita. La pericolosità offensiva vale un’ampia sufficienza.

Pajola 6: una palla persa sanguinosa apre al primo vantaggio di Milano nella ripresa, ma per il resto ci sono più cose positive, senza toccare i picchi di altre uscite.

Alibegovic 6: 7′ dove si nota poco.

Jaiteh 7,5: Primo tempo dominante. In attacco è su tutti i palloni, prende rimbalzi in attacco, converte sempre. Nel secondo tempo cala, ma chiude a 17+13 e nelle ultime due partite è 14/14 al tiro.

Shengelia 7: A lungo sembra confermare la tendenza che gli vede giocare una grande partita seguita da una mediocre. Ma poi nel finale è decisivo. E mette la tripla che decide la partita.

Hackett 6,5: Primo tempo molto complicato, ma poi lui pure diventa protagonista nel finale, con giocate decisive in entrambe le metà campo.

Sampson 6: decisamente meno impattante rispetto alle altre quattro partite. Ma alla fine in 10′ grossi danni non ne fa.

Weems 6,5: non è ancora il miglior Weems, ma gioca una partita di tutt’altro spessore rispetto alle due di Milano. Grandissimo lavoro su Shields. In attacco ancora fatica a trovare tiri.

Teodosic 6,5: nervosissimo. Al punto che Scariolo preferisce tenerlo più in panchina che in campo. Però poi, quando rientra nel finale, mette una tripla decisiva.

Olimpia Armani Exchange Milano

Melli 7,5: altra partita enorme. Diventa il punto di riferimento offensivo di Milano guadagnando montagne di falli. Ancora a quota 20 punti, non esattamente un’abitudine quest’anno. Il tecnico nel finale grida vendetta.

Grant 6: Non è quello di gara 3 e 4. Ma dà minuti preziosi ancora e un 3+1 che sembrava potesse sparigliare le carte. Si conferma come giocatore affidabile.

Rodriguez 7: Messina deve sempre centellinargli i minuti. Ma nei 23 che passa in campo gioca probabilmente la sua miglior partita della serie. Classe pura nel finale. Losing effort scintillante.

Ricci 5,5: gioca più del solito, entrando nelle rotazioni da subito. Tiene il campo decisamente meglio, ma il pallone da tre non ne vuole sapere di entrare.

Biligha: n.e.

Hall 6,5: cavalcatissimo, sta in campo praticamente sempre. Ovviamente la lucidità non può essere sempre al top. Ma fa un po’ di tutto. Punti, rimbalzi, difesa, assist. Averne.

Baldasso: n.e.

Shields 5: stecca per la prima volta da tempo immemore. 0/9 al tiro, -3 di valutazione. Oggi Weems e Cordinier lo ingabbiano. -11 di plus/minus che per Milano è dato cruciale: nelle ultime due finali non ha mai vinto una partita con Shields in terreno negativo in questa statistica.

Alviti: n.e.

Hines 6,5: raccoglie e converte in maniera egregia quello che la difesa di Bologna gli concede. Ma al netto dei 15 punti segnati, passa una serata dove in difesa impatta meno del solito. E soffre terribilmente Jaiteh.

Bentil 5: 7 minuti, 4 falli. Fuori dalla partita.

Datome 5: uscito completamente dalla serie. La Virtus sembra avergli trovato le contromisure e lui resta ancora sotto i 10′ di utilizzo dopo essere stato importantissimo per tre partite.

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n.fiumi
Classe 1985, bolognese di nascita. Folgorato da Danilovic, ammaliato da Ginobili, tradito da Abdul Gaddy. Incidente che mi ha portato a valutare le cose in maniera più disincantata. Classico esempio di paziente affetto dal "Disease". La vita è troppo breve per vedere brutto basket ma, se non c'è altro, il campionato ungherese resta un'ottima opzione.