La pausa delle nazionali ci offre la possibilità di fare una prima riflessione sulla stagione dell’Olimpia Milano, una stagione iniziata fortissimo (con primato in LBA e temporaneamente vissuto anche in Euroleague) ma che sta vivendo un momento di flessione con tre sconfitte consecutive in Europa che hanno un po’ sgonfiato l’entusiasmo. I problemi e i pregi si sono visti ma tramite le nostre pagelle passiamo al setaccio il roster dell’Olimpia Milano.
Melli 7: il grande ritorno e subito da capitano. La leadership si vede e la maestria difensiva è sopraffina. A volta si dimentica un po’ di guardare il canestro ma fa quasi sempre la cosa giusta al momento giusto, e a servizio della squadra. In flessione nell’ultimo periodo.
Grant 4,5: nelle ultime settimane c’è stato qualche segnale incoraggiante ma siamo ancora troppo lontani da quanto necessario. È stato preso per fare da backup al duo Delaney-Rodriguez ma come playmaker si è mostrato fin qui inadatto. Ottimo in difesa ma la totale mancanza offensiva risulta un problema a questo livello, permettendo alle difese di adattarsi.
Rodriguez 6,5: gestito in LBA ma lo stop di Delaney lo ha sovraesposto e senza un backup di peso ha patito la cosa. Quando fa le sue fiammate rimane incontenibile ma è sempre più evidente come giochi meglio con Delaney disponibile. Leader sempre e comunque.
Tarczewski 4: l’ennesima partenza di stagione fallimentare per il gigante buono. Non c’è mai continuità nelle sue prestazioni ed è palese la sfiducia che lo staff ha nelle sue capacità. Lo stop di Mitoglou ha solo evidenziato ulteriormente questa situazione e non è un caso che Milano torni sul mercato per un lungo. Spiace perchè la persona è squisita ma sul campo da basket le risposte sono sempre troppo poche.
Ricci 7: si è perfettamente calato nel ruolo dell’italiano di contorno entrando sempre al 100% sia in Italia che in Europa. Esattamente quello di cui ha bisogno Messina che infatti lo premia spesso e volentieri. Impatto di livello.
Biligha 6: fa il suo quando chiamato in causa, senza infamia e senza lode. Di recente ha preso una tranvata in testa che avrebbe ucciso noi comuni mortali.
Moraschini SV: il caso doping lo rende ingiudicabile, il suo stop però è un peso enorme sul roster. Non a caso la firma di Baldasso.
Hall 7,5: la steal del mercato di Euroleague. Impatto devastante come guardia in grado di difendere 3 ruoli, di tirare da fuori, di andare al ferro (con entrambe le mani) e di creare per gli altri. Lo stop di Delaney lo ha spostato da playmaker dove ha perso efficacia offensiva ma ha chiaramente messo una toppa importante viste le prestazioni di Grant.
Delaney 6: inizio terrificante, poi cresce di partita in partita tornando decisivo. Lo stop nel suo migliore momento è una tegola enorme e ora c’è tutto da rifare. Sempre apprezzabile come abbia modificato il suo gioco adattandosi a un sistema difensivo importante.
Mitoglou 6,5: tassello tattico fondamentale con la sua stazza e la mano da fuori. Capace di chiudere sottocanestro colmando le lacune di Kaleb anche se a volte manca di cattiveria vicino al ferro. Il suo grave infortunio al piede rischia di far saltare tanti equilibri.
Daniels 4,5: doveva essere il tiratore mortifero, e magari lo è anche, ma l’adattamento al basket europeo al momento non sta funzionando. Lo stop a inizio stagione sicuramente non ha aiutato ma troppo spesso Messina non riesce a fare affidamento su di lui. Non sembra esserci molta fiducia.
Shields 7: palesemente il giocatore più forte della squadra, l’attacco a giochi rotti passa da lui ed è capace di segnare sempre, senza rinunciare a una buona prova difensiva. Le difese europee però si stanno adattando e gli piazzano sempre contro il miglior fisico a disposizione. Ma i margini per crescere ci sono ancora.
Alviti SV: sostanzialmente mai visto, ingiudicabile.
Hines 7: una certezza, invecchia come il vino. Leadership dentro e fuori dal campo, capacità difensiva che non cala mai. Ha tremendamente bisogno di un compagno di reparto affidabile anche se la sua gestione fin qui è stata ottima.
Datome 6,5: parliamoci chiaro, i problemi in difesa ci saranno sempre anche perchè le ginocchia non sono più quelle di una volta. Fatica a entrare in condizione ma nella striscia vincente in Europa è fondamentale con il suo tiro da fuori. Nei momenti decisivi ci sarà sempre.