Uno dei protagonisti assoluti della prossima stagione di Legabasket sarà Nico Mannion. Il playmaker italiano, dopo aver guidato la Pallacanestro Varese alla salvezza lo scorso anno, ha scelto di rimanere alla corte di Luis Scola per continuare la propria crescita all’interno del progetto biancorosso. Non ancora sceso in campo in queste prime settimane per un problema alla schiena, Nico è apparso nel podcast ‘A cresta alta‘, condotto da Danilo e Federico Gallinari. L’ex Virtus ha parlato delle varie fasi della sua carriera, raccontando anche qualche aneddoto interessante sulla propria vita. Ecco allora alcuni estratti dall’intervista, di cui vi lasciamo il video integrale qui sotto.
Su cosa ha imparato da Steph Curry:
Ho capito perché è il miglior tiratore di sempre. Un conto è vederlo in TV, un altro vederlo segnare 8 o 9 triple ogni due giorni. La cosa che più mi ha aperto gli occhi è stata quando abbiamo avuto una partita la sera tardi e venivamo da un giorno di viaggio. Il giorno successivo ho detto “Vado a tirare” ed erano probabilmente le 10:30 o 11. Avevamo l’aereo alle 13:30. Sono arrivato lì e lui stava sollevando pesi, completamente da solo. Senza allenatori. E la sera precedente aveva giocato 36 minuti. Questo ti dimostra che c’è un motivo perché è uno dei più grandi. Ho potuto osservare la sua etica del lavoro, è sempre uno degli ultimi ad andarsi. Per il resto è super genuino, una persona normale ed è bello stargli intorno.
Sulla sua esperienza da rookie insieme a Draymond Green:
Non è statacosì brutta come pensavo. La peggiore è stata una volta che siamo atterrati a Brooklyn alle 2 o 3 di notte. Draymond Green aveva una chat di gruppo con me e James Wiseman, che eravamo i due rookie. Ci provò a scrivere, ma io ero mezzo addormentato e non avevo visto niente, fino a quando non ci ha chiamato nel gruppo con FaceTime. Ho risposto e lui mi ha detto “Ehi rookie, mi serve che tu vada al negozio qui all’angolo a prendermi questo, questo e quest’altro”. Io gli ho detto che erano le 3, ma lui ha detto che non gli importava. Comunque è un’esperienza che fa bene, perché così conosci gli altri e gli altri conoscono te e ti rispetteranno, non stai facendo quelle cose senza motivo.