Di fronte a Mario Castelli e sotto la supervisione, dietro le telecamere e i microfoni di Eurosport, del “nostro” Davide Fumagalli, Ettore Messina è stato piacevole protagonista dell’ultimo episodio di Basket Zone. Una chiacchierata sui più vari temi della pallacanestro vissuta dal coach dell’Olimpia Milano, della quale riportiamo alcuni dei passaggi più significativi. In particolare, ecco cosa Messina ha sottolineato del parallelo Olimpia-Virtus con il mondo NBA, il calendario europeo e la pressione dell’ambiente madridista.
Olimpia-Virtus come Lakers-Celtics?
L’NBA approfittò di questa grande rivalità tra Celtics e Lakers per negoziare un nuovo contratto televisivo che fece la prima fortuna della NBA. Parliamo di cose tipo Bird contro Magic Johnson, partite interessantissime, finali combattute. Possiamo avvicinare tutto questo a noi. Le Finals italiane dell’anno scorso, sono state sette partite che tutti gli appassionati in Italia hanno apprezzato per qualità dei giocatori, per impegno, per pathos. Una serie decisa all’ultima partita, palazzetti strapieni.
Calendario da rivedere tra LBA ed Eurolega?
C’è sempre un tema importante affrontare: il numero di giocatori già comprovati è ormai quello, 30-35 giocatori di età mediamente alta che costano molto. L’altro gruppo è formato dalle scommesse e, per definizione, certe volte vanno bene, certe volte vanno male. Si fanno degli errori pur guardando, parlando, informandosi. Credo che l’atletismo sia una questione importante così come è importante da valutare la possibilità di avere giocatori pericolosi al tiro.
Come i social hanno peggiorato la percezione del lavoro di un coach?
Chi ha voglia di romperti invece, è scientifico in questo. Una volta non era così, c’era una componente affettiva verso una squadra, verso un campione, verso un allenatore, verso un cantante, verso un attore ed era una cosa romantica. Adesso è diverso, come quelli che vanno a vedere la Formula 1 e dicono ‘Spero di veder l’incidente, così la giornata non è noiosa’. E nel momento in cui avviene l’inciampo, tecnico o vocale che sia, la reazione social è immediata. Viviamo in un mondo molto più complesso, un mondo in cui c’è l’insoddisfazione generale rispetto a chi è fortunato come me, come Ettore Messina e come un giocatore, rispetto a chi fa il lavoro che ama vivendo bene. È ovvio che nell’insoddisfazione generale di una società dove la distanza tra chi ha qualcosa e può permettersi certe cose e chi fa più fatica è aumentata a dismisura, il livello di tensione aumenta.
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