Mike James: “L’NBA non fa per me, Baskonia esperienza terribile”

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Mike James
Foto di Savino Paolella

Mike James è entrato di diritto nella storia di Eurolega durante la scorsa stagione, superando il record di punti realizzati nella competizione da Vassilis Spanoulis. L’ex CSKA ha scritto il suo nome negli annali come uno dei giocatori più talentuosi che l’Europa abbia mai visto su un campo da basket. Tuttavia, il suo destino non sempre è stato intrecciato con quello del Vecchio Continente, ma anzi molto spesso è passato anche attraverso un rapporto con l’NBA altalenante.

A parlarne è stato lo stesso Mike James a SKWEEK in una lunga intervista, di cui vi lasciamo qui il link per accedere alla versione integrale. L’americano ha giocato per due stagioni totali nella Lega più famosa del mondo, collezionando 49 presenze ma non riuscendo mai a lasciare un vero segno. Secondo James stesso, almeno per le esperienze avute tra Suns, Pelicans e Nets l’NBA non è adatta per giocatori come lui.

Penso che l’NBA mi veda come un rischio. Ogni volta che parlo con loro, non io personalmente ma i miei agenti, sembra che vogliano dire: “Si ma se la cosa non ti va bene, poi ti arrabbi e te ne torni in Europa”. 

Tutti pensano che se non gioco quanto voglio, me ne vado. Tutti credono che io sia diventato più grande del ruolo che mi vogliono dare, ma allo stesso tempo devono mettermi in quel ruolo per poi farmi arrivare a uno più importante. Quindi è una sorta di compromesso.

L’NBA quindi è un campionato incompatibile per un giocatore come Mike James? Arrivato a uno status con pochi pari in Europa, la traslazione in America sembra molto complicata per un talento dalle sue capacità e ambizioni. Tralasciando ovviamente l’età e il momento della sua carriera.

Voglio dire, l’NBA è bela. Ma non è fatta per persone come me. È fatta più per persone alte 2 metri che saltano, difendono e aspettano nell’angolo. 

Se la sua carriera in NBA non è stata fruttuosa come sperava, altrettanto non si può certamente dire di quella in Europa. James ha viaggiato in lungo e in largo, lasciando il segno (in un modo o nell’altro) dovunque è andato. Quando gli si chiede quale sia stata la sua esperienza peggiore, l’americano non ha dubbi: quella con il Baskonia, soprattutto per quanto riguarda l’esperienza di vita nella città.

Ci sono lati positivi e negativi di ognuna. Al Baskonia è stato terribile, Vitoria è il peggio. O meglio, non so se sia davvero il peggio, ma avevo 24-25 anni ed ero un ragazzo solo a Vitoria. Per me non c’era letteralmente niente da fare. È stato il peggio.  

Su quale sia stata la sua esperienza migliore invece, James non ha dubbi sulla città che più ha lasciato un ricordo positivo in lui.

Ho amato Atene perché avevo 26-27 anni ed ero single. E c’era tutto da fare. All’inizio ho fatto anche troppo, sono sorpreso che Giannakopoulos non lo abbia detto. Mi ricordo che venne da me e disse “Mike, stai andando fuori ogni giorno”.

 

 

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