Diciannovesimo turno che è iniziato con due successi pesanti il sabato, proseguendo poi con una domenica all’insegna dell’equilibrio. Milano passa a Pistoia, al termine di una gara intensa, mentre la Virtus passeggia sui resti di Treviso.
Andiamo a veder come cambia la classifica dopo questa giornata.
16- Happy Casa Brindisi (=)
Brindisi prova a far valere la legge del suo palazzo anche contro Tortona, ma non riesce nell’impresa. Senglin e Bartley non sono nella loro serata migliore e questo lascia ancora più rimpianti ai pugliesi. Brindisi che tira molto bene dal campo, ma non riesce a limitare le scorribande nel pitturato di Ross e Dowe, non certo due clienti semplici da affrontare. In aggiunta, i soli 2 rimbalzi offensivi catturati dai brindisini sono sintomo del dominio nel pitturato (almeno quello difensivo) di Tortona, capace di concedere nulla di più di un solo tiro all’attacco avversario.
15- Nutribullet Treviso (=)
Un’altra, ennesima prova negativa per la truppa di coach Vitucci, che non riesce a impensierire la Virtus. La partita, in sostanza dura 10 minuti, prima di lasciare spazio al dominio bianconero. Si, perché i 9 punti messi a referto nel secondo periodo gridano vendetta per una Treviso che ha poco e nulla dai suoi big. Male Olisevicius e Allen, due che ultimamente avevano tirato la carretta, nessuno si erge a protagonista, quanto meno per cercare di evitare una figuraccia di proporzioni giganti, come il -39 a tabellone.
14- Carpegna Prosciutto Pesaro (=)
Non ci siamo. Ancora una volta Pesaro stecca uno scontro diretto, inguaiandosi sempre di più. Il KO di scafati brucia perché arrivato al termine di una gara che la formazione di Meo Sacchetti ha disputato nella maniera corretta, lottando su ogni pallone. Buone percentuali, lotta a rimbalzo in equilibrio così come le palle perse. Purtroppo Pesaro paga la giocata di Gentile che la spedisce all’inferno.
13- OpenJobMetis Varese (-1)
Se vivi o muori (sportivamente) col tiro da tre punti sai benissimo che in un attimo tutto può cambiare. Ed è esattamente ciò che è accaduto a Trento. Dopo un primo periodo da sogno, i tiratori varesini (Mcdermott escluso) hanno faticato a trovare la via della retina, inceppando di conseguenza tutto l’attacco. Forse provare a fare come Trento, ossia giocare più interno, avrebbe riscritto le sorti finali, ma coach Bialaszewski ha deciso di non tradire la sua filosofia. Nemmeno le prove di Spencer e McDermott sono riuscite a sopperire alla prima “stecca” varesina di Mannion, testardo nel cercare il tiro da fuori in una serata in cui ha faticato molto in questo fondamentale.
12- Banco di Sardegna Sassari (+1)
Successo cercato e voluto per coach Markovic. Il primo da quando siede sulla panchina sassarese. Guidata dal solito Jefferson, ormai una certezza per la Dinamo, e da un ritrovato Charalampopoulos, la compagine isolana f gioca una partita gagliarda. Molto bene le percentuali dal campo, specie dall’arco, coi due sopra citati capaci di segnare 10 delle 17 triple tentate. Positivo il contributo nei pressi del ferro di Gombauld e Diop, che hanno ben limitato i lunghi cremonesi. Unico neo, la differenza canestri rimasta a favore di Cremona anche se mitigato dal fatto di aver preso punti a tutte le dirette concorrenti.
11- Vanoli Basket Cremona (-1)
Piccola crisi per la formazione lombarda, che ha perso tre delle ultime cinque uscite stagionali. Cremona che ha ottime percentuali da dentro e fuori l’arco, ma paga a carissimo prezzo le 14 palle perse, troppe. Inoltre, la vanoli va pochissimo in lunetta: appena 4 i liberi tentati da Lacey e compagni sintomo che c’è stata poca ricerca del fallo, un’arma tattica spesso usata a questi livelli per mettere in difficoltà i giocatori migliori della squadra avversaria. Il KO di Pistoia che è costato la Coppa Italia ha lasciato parecchie scorie nella mente dei giocatori di coach Cavina.