Mondiali 2019: Giannis spazza via un’Italia incapace di rispondere

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Il secondo test davvero provante di questo avvicinamento al mondiale di Cina è stato fallito completamente dagli azzurri. Se la rimonta subita con la Russia poteva avere le sue attenuanti, la sconfitta con la Grecia per 83-63 ha mostrato quanta distanza ci sia tra i top team e questa Italia che, giova ricordare, era senza Gallinari e Datome.

Il primo quarto mette in chiaro già quale sarà il trend partita: Antetokounmpo al primo attacco di Belinelli al ferro altera la parabola come nessuno al mondo potrebbe fare e la sua sola strapotenza in attacco genera prima canestri per lui e poi tiri aperti per gli altri. Brooks si batte come un leone contro di lui, Hackett prova a improvvisare di pura voglia, ma sono solo loro nel primo tempo a trovare qualcosa per gli azzurri. Calathes compie tre passaggi dietro la schiena, uno più bello dell’altro non solo dal punto di vista spettacolare, ma anche per essenzialità. Già alla prima sirena l’Italia è doppiata e quando non trova soluzioni decenti in attacco si espone al contropiede e al gioco senza palla dei greci che chiudono il primo tempo sul 49-28.

Nel secondo tempo serviva una risposta più d’intensità, livello fisico e applicazione. Se contro Giannis non ci sono armi competenti, provare a difendere con vigore per allungarsi sui ventotto metri sarebbe stato necessario. Gli azzurri vincono il terzo parziale con qualche risposta da parte delle seconde linee, ma poco dopo passata la metà Antetokounmpo, che ancora sul +20 lotta come si fosse due pari, viene tolto con il clima da standing ovation. L’impressione è che la Grecia sia un tipo di avversario molto poco digeribile per gli azzurri che si accoppiano male e soffrono praticamente in ogni situazione. Non c’è margine per cambiare la fine della storia e lo schiaffo vedrà i suoi frutti già domani contro la Serbia in cui non si chiede una vittoria, ma un diverso approccio.

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