Motiejunas: “Non l’inizio di Final 4 che volevamo”

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Motiejunas

Annunciata insolitamente tardi da parte di EuroLeague, la conferenza stampa di Dejan Bodiroga – Presidente di EuroLeague Basketball – e Paulius Motiejunas – CEO di EL – è stato il consueto confronto tra la dirigenza della massima competizione europea e la stampa.

Al centro delle questioni poste dai media, Backdoor Podcast compreso, c’è stata chiaramente la gestione della sicurezza nelle prima giornata di gare della Final 4 di Berlino. Oltre alla spiegazione del board sulle recenti vicende, anche altri passaggi della conferenza meritano di essere riproposti integralmente.

MOTIEJUNAS: Non l’inizio di Final 4 che volevamo. Prima dell’apertura dei cancelli alcune persone hanno cercato di penetrare oltre il confine che avevamo stabilito tramite il corpo di polizia. L’unico interesse era garantire la sicurezza di tutti gli altri tifosi all’esterno della Uber Arena, così abbiamo deciso di rinviare l’avvio della prima semifinale. Speriamo che domenica possa essere una giornata più tranquilla, senza problemi di questo genere, e faremo di tutto affinché questo avvenga. Incrociamo le dita per domani…

MOTIEJUNAS: Mai pensato di cambiare il Format della Final 4. Questa p la ciliegina sulla torta di un prodotto che amiamo, non vediamo perché cambiamo ogni anno città, accogliamo tifoserie da tutta Europa in un solo luogo. Possiamo dare l’opportunità anche a città che non hanno una squadra che potrebbe vivere altrimenti un’esperienza del genere.

MOTIEJUNAS: Questa insicurezza non è un bene per i club. Non sanno come rapportarsi con gli sponsor, coi giocatori, ma anche l’anno prossimo sarà così. Stiamo pensando di ampliare la durata delle wild card, da licenze annuali ad accordi dai 2 ai 5 anni. Vogliamo che le società siano sempre più invogliate a costruirsi abbastanza solide per poter ambire a partecipare a una competizione come EuroLeague. Il budget minimo per ogni squadra che voglia partecipare all’annata di EuroLeague è attorno ai €7.000.000, sotto quella soglia è impensabile sostenere tutti i costi che un torneo come il nostro richiede.

BODIROGA: Penso che il Play-In abbia portato solo riscontri positivi, da parte dei tifosi e delle società. Anche l’anno prossimo e probabilmente nel prossimo triennio manterremo questa tipologia di accesso ai PlayOff, ma non è detto che potremo implementare altre cose.

BDP: Giocatori e allenatori stanno ripetendo da diverso tempo quanto sia importante, da parte loro, poter giocare meno partite per innalzare la qualità e il livello della pallacanestro giocata. Perché EuroLeague non ha la forza o la volontà, nel suo piccolo, di prendere una decisione forte in favore di chi la pallacanestro la gioca e non di chi grazie alla pallacanestro guadagna?

MOTIEJUNAS: La pensiamo in maniera completamente differente. Perché siamo sicurissimi, per quello che vediamo, che è nel nostro interesse aumentare il numero di partite. Siamo di gran lunga il migliore prodotto cestistico in Europa, il secondo nel mondo. Perché dovremmo diminuire il numero di partite che fanno registrare record di incassi per le singole squadre? Sarebbe un passo indietro per tutta l’organizzazione e per le singole società, che riceverebbero molti meno soldi. Non solo non vogliamo giocare meno partite, ma vogliamo giocarne ancora di più. Perché il prodotto richiede questo, funziona e permetterebbe di far guadagnare ancora di più a tutti. Non è nostra intenzione denigrare le leghe domestiche e nazionali, ma sono le loro le partite che hanno gli spalti più vuoti. Questo è il simbolo più chiaro di quello che i tifosi vogliono. Se ci fosse modo e tempo di organizzare anche un All-Star Game lo avremmo già fatto. Se volete ci prendiamo una birra e ne parliamo, perché i punti di partenza sono proprio agli antipodi…

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