Shabazz Napier: La fidanzata italiana e un futuro da decidere

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Alberto Marzagaglia, nostro amico di Eurodevotion, si era semplicemente innamorato di te quando eri arrivato allo Zenit. Dopo la semifinale di VTB Cup contro il CSKA lui, e noi a ruota, aveva grandissima attesa per la tua prima stagione in EuroLeague. Sappiamo quanto sia stato grave l’infortunio, ma c’è stato dell’altro?

Mi sono rotto il ginocchio, semplice. Non ero in grado di giocare, non ero sano. Mi sono infortunato il 19 settembre e sono tornato al 100% forse a metà agosto! È stato un processo lungo e doloroso.

Coach Messina ha detto che ci sarebbe stata la possibilità di portarti a Milano già a dicembre. Cosa ha ritardato il tuo approdo all’Olimpia?

Non saprei, davvero. Ero in Messico ai Capitanes e non ho parlato con nessuno in particolare. Sono arrivato in Italia con la speranza di raggiungere i Playoffs, e in fin dei conti non ci siamo andati troppo lontani. Peccato.

Il tuo impatto in EuroLeague è stato clamoroso, a maggior ragione se si considera che sei a tutti gli effetti un rookie. Come hai fatto a integrarti così rapidamente?

Penso che pochissimi rendano il giusto riconoscimento a quello che la squadra, anche senza di me, potrebbe fare. Il gruppo è estremamente forte. Io ho solo aggiunto il briciolo di energia di cui questa squadra aveva bisogno per tradurre fisicamente tutte le potenzialità. Quando ho recuperato le partite di inizio anno non ho avuto dubbi sul fatto che sarebbe stato il gruppo più talentuoso di cui avrei fatto parte. Ho ravvivato un motore e una fiducia che facevano fatica a stare accesi per tutta la partita. Questa squadra è da primi posti in EuroLeague, nonostante la classifica abbia parlato un’altra lingua.

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