Napoli chiude in bellezza, Scafati KO 102-92, le pagelle

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Napoli
Credits IPA agency

Resterà il rimpianto per qualche passo falso inatteso ma la stagione della GeVi Napoli si conclude con un successo nel derby campano per 102-92 che vale il nono posto, simbolica soddisfazione ma con qualcosa da recriminare a pari punti con l’ottava piazza.

Resta, quella della GeVi, un’annata da ricordare per quella Coppa Italia vinta contro ogni pronostico, per il basket mostrato per larghi tratti della stagione e per aver riavvicinato una città a questo sport come non accadeva dai tempi di Mario Maione.

Scafati chiude con l’amaro in bocca, perdere un derby non fa mai piacere ma resta il rammarico, più generale, di una stagione che sarebbe potuta essere molto più ricca di soddisfazioni se non fossero concorse tante vicissitudini e, in alcuni frangenti, non ci si fosse fatti prendere dalla frenesia.

La gara è divertente, fatta di parziali dati e ricevuti, di buone percentuali e di protagonisti inattesi come Gerry Blakes, alla miglior prestazione in gialloblu dal suo arrivo con 17 punti e 5/7 dalla lunga distanza.

La Givova vive, però, sulla voglia di far bene di Gerald Robinson (17) e capitan Rossato (18), migliori per distacco nella truppa di un Boniciolli che ha annunciato il suo addio con un laconico “dicevano che non mi prendevano perchè non allenavo in serie A da 4 anni, ora inventeranno un’altra scusa”.

Napoli ingrana come un diesel ma, una volta presa la testa, non la lascia più, spinta da 6 uomini in doppia cifra, con Zubcic (20) ed Ennis (19) sugli scudi e i vari Sokolowski (14), Pullen (13), Lever (13) e Brown (10) a raccogliere di volta in volta il testimone dei compagni. I partenopei toccano anche il +15 (85-70) al tramonto del terzo quarto ma approcciano l’ultima frazione con leggerezza e rischiano di venire rimontati da una Scafati per la quale, improvvisamente, si riaccendevano le speranze (89-85) con un break di 15-4. Buon per Milicic che Jacob Pullen, fino a quel momento sonnolento e sfaccendato, piazzi 5 punti consecutivi che stroncano definitivamente le velleità avversarie.

In sala stampa il tecnico balcanico chiude con un pizzico di polemica: “Sono state mal tradotte le mie parole e qualcuno ci ha ricamato sopra dicendo che stavo salutando Napoli, io qui sto bene, la società mi ha dato tutto ed ho dovuto soltanto occuparmi di allenare”.

 

GeVi Napoli

Pullen, 6: sfaccendato, a tratti anche irritante per alcune gestioni della palla; nel finale mette in mostra sprazzi di quanto visto in Coppa Italia e mette punti pesantissimi per riportare l’inerzia definitivamente in mano ai suoi.

Zubcic, 7,5: Milicic ne dosa l’impiego con sapienza e lui risponde rispolverando il giocatore che si era guadagnato il premio di MVP del mese di novembre. E che sarebbe stato interessante vedere in atmosfera da playoff.

Ennis, 7,5: stavolta sfodera la sua versione realizzatrice in uscita dalla panchina; attacca bene il pitturato e lucra canestri e falli con continuità. Chiude con 4 assist ma il titolo di miglior assistman del campionato dovrebbe comunque essere suo.

De Nicolao, 6: lanciato in quintetto da Milicic, si fa apprezzare in difesa. Nel quarto periodo fatica a dare energia ai compagni.

Owens, 4: la peggior partita disputata in biancoblu; spesso in ritardo negli aiuti, esce definitivamente dalla partita ad inizio terzo quarto commettendo terzo e quarto fallo in un batter d’occhi.

Brown, 6: produce oltre metà del proprio fatturato a cronometro fermo, protesta e a volte è un po’ confusionario.

Sokolowski, 6,5: solido quando serve, s’infila nelle pieghe della partita cavalcando l’inerzia positiva e limitando i momenti negativi, il tutto dietro le quinte.

Lever, 7: comincia maluccio ma matura come il vino buono con il passare dei minuti, il primo segnale lo dà facendosi notare a rimbalzo offensivo, l’apoteosi arriva con il 3/4 dall’arco.

Mabor, 7: lo stile ai tiri liberi è quantomeno peculiare, quello con cui inchioda il rimbalzo offensivo nel canestro non lascia dubbi; diamante grezzo che dovrà farsi ancora un po’ d’ossa.

Saccoccia, 6,5: entra con sfacciataggine e si guadagna un giro in lunetta che trasforma, con un po’ di velocità d’esecuzione in più potrebbe sbocciare definitivamente.

Ebeling, sv: chiamato a spendersi in difesa, si concentra sul compito assegnatogli nei 5′ in campo senza uscire dallo spartito.

Bamba, ne. 

 

Givova Scafati

Blakes, 7: l’idea di attaccare in penetrazione si può dire che non lo sfiori, tuttavia mette a referto una prestazione super dal perimetro (5/7) e fa accorgere i tifosi gialloblu della sua presenza a roster.

Gentile, 4,5: va bene segnare 10 punti, il problema è tutto il resto fatto di palle perse, scaramucce qua e là che il pubblico sottolinea beccandolo quasi con ferocia, e un fallo antisportivo su Sokolowski tanto inutile quanto pericoloso che manda il polacco addosso ad un povero fotografo.

Mouaha, 6: Boniciolli lo schiera in cerca di piedi rapidi in difesa e lui offre ciò che gli si chiede.

Pinkins, 5,5: si vede solo a sprazzi in fase realizzativa con un più che discreto lavoro in post basso, a rimbalzo è falloso oltre il necessario.

Rossato, 7: il capitano è l’ultimo ad abbandonare la nave e lui lo dimostra guidando anche l’ultimo tentativo di rimonta della Givova. Chiude con 18 punti a referto ed una prova gagliarda su ambo i lati del campo.

Robinson, 6,5: segna 17 punti ma pecca in fase di suggerimento; fatica a trovare corridoi tra le maglie avversarie e si spegne nel finale.

Nunge, 4,5: non sfruttato per le sue caratteristiche, commette presto il secondo fallo che lo toglie mentalmente dalla partita. Quando è richiamato in campo deambula senza meta.

Pini, 5,5: si batte come può ed entra anche nel parziale che riapre per un attimo i giochi, peccato che sia l’unico acuto di una partita anonima.

Gamble, 4,5: del giocatore visto in Virtus si vedono poche, stanche, vestigia, perde più di un duello con il giovane Mabor.

Morvillo, ne.

Sangiovanni, ne.

 

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