“Aspetta. Sono quel tipo di ragazzo?”. Si conclude così l’ufficializzazione del ritiro di Blake Griffin, uno dei giocatori più spettacolari -nel vero senso del termine- degli ultimi dieci anni di NBA. Si conclude con un Griffin che capisce di essere una persona che non avrebbe mai pensato di diventare quando, 15 anni fa, è entrato nella lega. Da quel 2009, anno in cui è stato chiamato con la prima scelta al draft dai Clippers, sono cambiate tantissime cose, una su tutte la nostra concezione del basket. Lo stesso gioco, seppur così diverso, a cui Griffin ha voluto dedicare una non-lettera, siccome non si è mai visto come il tipo di persona che avrebbe fatto una cosa del genere, almeno fino a quando non la ha fatta.
La non-lettera al basket
Griffin non ha potuto fare a meno di esternare le proprie emozioni in un momento così toccante e ha quindi voluto dimostrare la propria gratitudine attraverso un messaggio pubblicato sul proprio account Instagram, all’interno del quale ha voluto ringraziare la propria famiglia in primis, ma anche gli amici, i compagni di squadra, gli allenatori, i fan e gli hater. Esatto, anche gli hater. Mentre nella prima parte della non-lettera ha ricordato tutti i momenti migliori della carriera, nella seconda parte del suo messaggio Griffin ha ripensato anche a tutti i momenti più difficili: le sconfitte, le delusioni, gli infortuni e le numerose operazioni a cui si è dovuto sottoporre.
In maniera molto matura, Griffin si è detto grato di tutte le esperienze che ha vissuto in questo viaggio di 14 anni nella lega e che lo hanno reso così indimenticabile, anche quelle negative.
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Blake Griffin ha vestito per 9 anni la maglia dei Los Angeles Clippers, diventando assieme a Chris Paul il volto di Lob City e consegnandoci alcune delle schiacciate più assurde della storia dell’NBA. Dopo il primo e più importante capitolo della sua carriera ai Clippers, è passato ai Pistons dove ha trascorso 3 stagioni non proprio indimenticabili. Negli ultimi tre anni ha poi vestito la maglia dei Nets prima (i Nets di Durant, Irving e Harden) e dei Celtics poi, rimanendo senza squadra nell’ultima stagione, quando ormai a causa dei tanti infortuni era diventato solo l’ombra dell’atleta incredibile che avevamo visto nei suoi primi anni in NBA.
Lascia quindi la lega uno dei talenti più sfortunati degli ultimi anni, che però di certo non dimenticheremo facilmente grazie a tutte le schiacciate, tutti i poster e tutti gli alley-oop che ci ha regalato.