NBA: crescono i positivi alla vigilia della ripresa

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crescono i positivi

Proprio mentre una leggera calma sociale appare all’orizzonte dopo le marce di protesta a favore di George Floyd, nonostante nuovi casi di presunte morti razziali apparentemente da imputare ad eccessiva “foga” delle forze dell’ordine stars and stripes, ecco che prepotente in NBA si affaccia un altro spettro, quello più realistico per ogni giocatore pronto (?) a riprendere l’attività agonistica estiva in quel di Orlando: l’aumento di positivi al Coronavirus. Prima di passare all’elenco attuale, costantemente però da aggiornare visto il propagarsi spaventoso di ulteriori infezioni, sebbene pare asintomatiche, ricordiamo inoltre che è la stessa Florida ed in particolare la Bay Area una delle zone più scoperte e a maggior rischio focolaio, dato l’appeal dei luoghi fulcro per ritrovi giovanili e marittimi.

Altre due superpotenze abdicano?

Dopo aver anticipato il funerale dei Jazz sulle loro speranze residue di scalare le gerarchie a ovest e rincorrere l’anello, causa l’infortunio col quale Bogdanovic si ripresenterà nel 2021, dobbiamo purtroppo confermare le nostre negatività anche su Pacers e Nuggets. L’attivista “sindacale” del comitato giocatori Malcolm Brogdon e il one man show di Denver Nikola Jokic sono infatti finora le uniche superstar di rilievo colpite di recente dal virus, e il loro recupero – bene che sia – li allontanerà probabilmente dai training camp a lungo, per non trasmettere la malattia agli altri convocati, mettendo così in dubbio un credibile stato di forma quando ci sarà da presenziare lo starting lineup. La brutta news sul play è arrivata da Indianapolis, dove l’asso ex Bucks sarà costretto all’auto isolamento e a sottoporsi a costanti test previsti dal protocollo di lega, ovviamente rigidissimo. Se lui e magari pure il rientrante Oladipo dovessero dare forfait, le speranze di lotta in una eastern conference equilibrata e appaiata dietro a Milwaukee sarebbero ridotte al lumicino.

Pacers' Brogdon in quarantine after positive test for virus

Ma mentre la stella Pacers potrebbe aver contratto il Covid marciando a favore di Floyd, pare invece grottesco il contagio procuratosi dal serbo, presente a fianco del numero 1 del tennis Novak Djokovic a Belgrado in un match del Partizan, parlando poi a lungo con Nikola Jankovic, tutti e tre adesso annoverati nel listone dell’epidemia mondiale. Chi si sia ammalato prima è tutto da decifrare, anche se i sospetti sul tennista sono forti, al pari delle polemiche per aver convogliato colleghi e molti supporters all’evento Adria Tour da lui organizzato. Quel che è certo, come per Brogdon, è che il leader Nuggets oltre a posticipare il rientro negli USA, dovrà fermarsi per un po’ mettendo a repentaglio fra l’altro un’invidiabile forma ritrovata (20 kg persi) e i propri servigi per coach Malone, lui invece guarito del tutto.

Le perdite delle franchigie minori

Se Zion sembra lanciato e carico verso questa sua primordiale sebbene stramba edizione playoff, ci sono leader di altre compagini secondarie impegnate nei “pre-turni” che stanno facendo i conti col virus e che mettono perciò in dubbio la bontà di scelte forse un po’ troppo affrettate del gotha NBA, se non altro a livello di allenamenti di gruppo! I Suns difatti sono stati obbligati ad interrompere la practice nella facility interna, dopo che due giocatori anonimi sono risultati positivi agli esami, costringendoli ora al costante monitoraggio da quarantena.

Sacramento Kings' Parker, Hield test positive for coronavirus ...

Oltre all’Arizona, colpita duramente dalla pandemia, la California sponda capitale registra ulteriori casi, fra cui Alex Len e soprattutto Jabari Parker e Buddy Hield, elementi che in un’ipotetica sfida decisiva per entrare nel tabellone principale possono spostare gli equilibri per Sacramento.

Purtroppo si prospettano nuovi rischi da qui in futuro, come è normale che sia, e la ripresa, già falcidiata dalle minacce più o meno velate di boicottaggio da parte di molte star per protesta contro le vicissitudini di Minneapolis e di chi contrario al format, rischia di rimanere un miraggio, che la pandemia tuttora viva e vegeta lascia sempre più a distanza di sicurezza.

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Lucio Di Loreto
Pazzo di NBA sin dalle sfide epiche Lakers/Celtics anni 80! DJ, Byron Scott, Isiah, Kevin Johnson, Vinnie Microonda, John Stockton, Sir Charles, Grant Hill e il Run TMC i miei idoli. Dopo turbolente esperienze scolastiche ho maturato la passione per la scrittura, forse per rivalsa verso le "odiate" professoresse del passato..collaboro infatti da 20 anni su fanzine, blog, pagine FB e siti internet per quel che concerne jazzfusionprog, cinema e sport USA!

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