NBA: “Euro-Stop”, l’espolosione del movimento che sta facendo impazzire le difese

Evoluzione Euro Step NBA: dalla 'Euro Decel' di Doncic all'innovativa 'Euro Stop' di Barnes e Edwards.

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Stephon Castle San Antonio

E’ di uso comune per i giocatori NBA fare propri alcuni movimenti che ritengono efficaci nel gioco, così uno specifico gesto che potrebbe essere appannaggio di uno o due giocatori si può rapidamente diffondere nella lega al punto che l’ideatore spesso non fa in tempo ad accorgersene.

Nel corso degli ultimi vent’anni ad esempio l’ “Euro Step” magistralmente eseguito e reso popolare oltreoceano da Manu Ginobili è divenuto presto parte dell’arsenale di quasi tutti i giocatori perimetrali. Oppure il “rip-through” di “Captain” Jarret Jack (la rotazione di braccia durante una partenza in palleggio che crea/cerca contatto con il difensore e che il precedentemente regolamento sanzionava come fallo per la difesa), utilizzato abitualmente da Chris Paul, Kevin Durant e diversi altri finché l’NBA non si è adoperata per eliminarne il vantaggio (…Grazie )

Recentemente sta diventando di tendenza una giocata che si basa sempre sull’Euro Step, un’esitazione estremizzata prima di arrivare al ferro che molti giovani atleti stanno cercando di aggiungere al loro arsenale, come analizzato da John Hollinger di The Athletic

Da Euro Step a Euro Stop

Si potrebbe definire un’evoluzione della comunemente nota “Euro Decel”, quel movimento lento utilizzato abitualmente da Luca Dončić nelle incursioni al ferro,  in cui si rallenta la velocità d’esecuzione per mandare fuori ritmo il difensore e facilitarne il contatto/fallo… l’arrivo del gesto nei parquet NBA è però precedente all’avvento di Luka (pur pescando a piene mani dalla scuola cestista Slava), il primo a utilizzarlo fu infatti Nemanja Bjelica … Sì, davvero. L’ala serba è da tempo fuori dall’NBA e si è ritirato nel marzo 2024, ma la sua eredità vive in un’azione iniziata con lui.

 

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Da allora, appunto, la decelerazione è stata adattata, modificata e migliorata al punto da essere quasi irriconoscibile rispetto a quello originale potremmo addirittura nominarla “Euro stop”.

Non si tratta più dunque solo di un giocatore che rallenta o accelera mentre va a canestro, alla Dončić, ma di un’entrata che si interrompe di colpo nel bel mezzo del terzo tempo, spesso rimanendo in equilibrio precario con una gamba in aria mentre il difensore gli passa accanto.

Il trait d’union che va da Bjelica alla nuova generazione NBA si chiama Harrison Barnes, che ha dapprima subito il movimento da Bjelica nel 2018 in una Dallas-Sacramento per poi andare a lezione dallo stesso giocatore Serbo quando si sono ritrovati compagni ai Kings. L’azione è nata dalla comprensione del gioco di Bjelica che riconoscendo i suoi limiti atletici ha sviluppato una maniera per evitare le stoppate e mandare fuori ritmo il difensore

Nel video vediamo come Barnes, mescola una finta di tiro durante l’entrata rallentata per poi fermarsi sottocanestro con il piede destro a mezz’aria per non commettere passi e subire fallo dall’accorrente Tatum

Oltre che con lo stesso Bjelica, Barnes ha sviluppatola tecnica con l’allora assistente dei Kings Noah LaRoche utilizzandola sempre più spesso nelle ultime due stagioni, incappando dapprima in chiamate di Passi da parte della terna arbitrale ma, col passare del tempo e con l’attenzione che gli stessi direttori di gioco e l’NBA mettono nell’analizzare ogni componente del gioco, si è compreso la correttezza dell’azione ed è quindi stata svincolata.

Diffusione a macchia d’olio

LaRoche è passato poi a Memphis dove in collaborazione con un altro assistant Mike Noyes ha introdotto la tecnica ai giovani Grizzlies come Santi Aldama o in questa stagione al rookie Jaylen Wells e Scottie Pippen Jr.

Mike Noyes si è invece trasferito a San Antonio dove ha potuto lavorare con lo stesso Barnes ma soprattutto con Stephon Castle che ha subito fatto proprio il gesto tecnico diventandone uno dei maggiori utilizzatori.

Se Harrison Barnes è stato appunto uno dei primi ad adottarla, probabilmente quelli che sono maggiormente sotto gli occhi del pubblico oggi sono invece Aaron Gordon dei Denver Nuggets e Anthony ANT Edwards.

All’inizio della stagione 2023-24, Edwards l’ha provata in una partita di preseason a New York, e ha funzionato così bene che l’ha mantenuta nel suo arsenale, anzi portandovi degli aggiustamenti personali, fermandosi già dopo il primo passo ed eseguendo un floater

Aaron Gordon invece è tornato allo “spirito” originale del movimento, utilizzandolo perché a 29anni non può più fare affidamento sull’esplosività vista quando dominava le gare delle schiacciate agli ASG.

Ma L’Euro Stop si sta facendo sempre più largo e vedere un lungo come Evan Mobley proporla qualche giorno prima dell’All-Star Break utilizzando la gamba non dominante come appoggio e lasciano inerme Naz Reid, fa capre quanto questo gesto possa ancora evolversi.

Questo porterà ad un naturale adattamento e delle difese, che troveranno il metodo per contrastarla, cosa succedere a qual punto? La risposta la dà candidamente lo stesso Barnes:

“Quando i lunghi sapranno riconoscere il movimento e non salteranno più, beh allora… ci sarà un Layup comodo comodo ….”

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