Il caso della notte NBA ci vede analizzare la decisione dei tre fischietti nella sfida tra New York Knicks e Houston Rockets. Un fischio che ha deciso la sfida a favore della franchigia del Texas.
Come sempre in queste circostanza, abbiamo chiesto aiuto al nostro esperto in materia arbitrale, Silvio Corrias, che ci ha aiutato ad analizzare la situazione dubbia, fornendoci una sua spiegazione. Vi ricordiamo che l’ex arbitro di Serie A è presente nella nostra chat premium, e vi invitiamo a seguirlo sulla sua pagina Weref.
JALEN BRUNSON (103-103, 0.0 4Q): corretta la decisione di fischiare fallo sulla preghiera di Holiday oppure si tratta di un contatto da non sanzionare?
La camera non ha un buon angolo, sembra che il contatto ci sia: il tiratore (Holiday, ndr) va indietro e il difensore è in ritardo. Il piede destro di Holiday tocca la gamba di Brunson, mentre il tronco di Brunson va sul tronco di Holyday! Con questa immagine direi “no call”. Vero è che il tiratore resta tiratore finché non torna a terra, ma il contatto è praticamente sulla stop lamp e il tiro è già partito, quindi un eventuale fallo normale a tempo scaduto non può essere sanzionato. In questa situazione di parità, se fosse stato fischiato fallo antisportivo a Brunson, lo stesso sarebbe stato amministrato nel supplementare. In ogni caso, nel contesto, lo considererei un contatto ininfluente.
Al termine della gara, il capo degli arbitri NBA Ed Malloy ha dichiarato che “il contatto con la parte inferiore del corpo fosse illegale”. Malloy che, dopo aver analizzato il replay, ha immediatamente rettificato la sua opinione,:
In diretta si è ritenuto che il contatto con la parte inferiore del corpo fosse illegale. Dopo averlo visto durante la revisione post-partita, il giocatore offensivo è stato in grado di tornare in una posizione di gioco normale sul parquet. Il contatto avvenuto dopo il rilascio della palla è quindi accidentale e marginale rispetto al tentativo di tiro e non avrebbe dovuto essere fischiato.