NBA, Golden State vintage per una notte: ultimo ballo o ciclo finito?

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Credits IPA Agency

Dopo essersi assicurati la qualificazione al play-in, Golden State vuole di più: con 8 vittorie nelle ultime 9 partite, ora nel mirino c’è il sesto posto dei Pelicans, a sole 3 gare di distanza ma probabilmente irraggiungibile.
Il record di 44 vittorie e 35 sconfitte suggerisce altro, ma la verità è che questi Warriors non sono una squadra da play-in qualsiasi e stanotte ce ne hanno dato un’ulteriore prova, sconfiggendo i Lakers di King James (la settimana scorsa LeBron ha raccontato qual è lo schema più difficile da difendere nel basket moderno: il post split proprio dei Golden State Warriors).

Ci siamo quindi chiesti dove possa effettivamente arrivare quest’anno la squadra di Curry e compagni, se abbia effettivamente un’ultima cartuccia in canna oppure se sia solo in un buon periodo di forma, destinato a concludersi con l’inizio dei play-off, o nel loro caso dei play-in.

Curry, Thompson e Green vecchio stile

Nella notte Golden State ha affrontato i Los Angeles Lakers di LeBron James, i quali hanno attualmente un record di 45 vittorie e 34 sconfitte e sono quindi dei diretti contendenti per una posizione migliore in termini di qualificazione ai play-off.
Golden State ha agevolmente sconfitto i Lakers, vincendo la gara per 134 a 120 grazie ad una prova che ha molto ricordato i vecchi tempi per la franchigia di San Francisco: la squadra di coach Kerr ha tirato col 58.8% dal campo e il 64.4% da tre. Oltre alle sei triple di Curry, sono arrivate 5 triple anche da parte di Klay Thompson e Draymond Green, tutte con ottime percentuali dall’arco: Steph ha chiuso con 6/6 da tre, Klay con 5/10 e Dray con 5/7. Uno sprazzo di vintage Warriors quindi, che stanno finalmente riuscendo a dare un po’ di continuità ai risultati positivi per la prima volta in questa stagione.
Come dicevamo, sono a 8 vittorie nelle ultime 9 partite, ma il rischio è quello di essersi svegliati un po’ troppo tardi per poter ambire a posizione più tranquille in termini di qualificazione. Con altre 3 partite di stagione regolare da giocare, per qualificarsi direttamente in zona play-off, gli Warriors dovrebbero vincere tutte le 3 gare rimanenti e sperare contemporaneamente che Pelicans e Suns le perdano tutte, mentre i Kings almeno due. Abbastanza improbabile.

Non una squadra qualsiasi

Anche se gli Warriors si qualificheranno come squadra da play-in, viene difficile credere che qualcuno voglia incrociarli in una serie al meglio delle 7 gare. Lo sanno molto bene i Sacramento Kings, che lo scorso anno si erano qualificati da terza forza ai playoff, ma erano usciti al primo round proprio contro Golden State, grazie ai 50 punti in gara 7 di Steph.

Nonostante ci sia voluto molto tempo in questa stagione, Steve Kerr pare essere riuscito a trovare la formula più adatta per questi Warriors. Fra il pessimo inizio di stagione di Klay e la sospensione di Green, Kerr ha avuto un gran bel da fare per riuscire a trovare la quadra e riuscire a dare un senso a quella che sembra davvero essere l’ultima chance che gli Warriors possono avere per tentare di arrivare fino in fondo.
Obiettivamente parlando, Golden State non è nemmeno lontanamente fra le favorite (forse nemmeno per il passaggio dei play-in), tuttavia conoscendo ciò di cui sono capaci Curry e compagnia bella, è impossibile tagliarli fuori a prescindere. Seppur nel 2022 avessero chiuso al terzo posto la stagione regolare, finendo poi per vincere il titolo contro i favoriti Boston Celtics, anche prima dell’inizio di quella stagione si diceva che gli Warriors fossero oramai finiti (essendosi qualificati solo al play-in l’anno prima), eppure l’epilogo di quella stagione ha visto Steph, Klay e Draymond alzare il loro quarto Larry O’Brien Trophy.

Un pronostico difficile

Proprio per questa ragione è difficile pronosticare come andrà a finire questa stagione per i Golden State Warriors: è difficilissimo capire se il supporting cast di Curry sarà all’altezza e se la quantità di esperienza di cui può godere coach Kerr potrebbe effettivamente fare la differenza per aiutare a ribaltare tutti i pronostici e spingere gli Warriors avanti in questa fase della stagione.
É altrettanto difficile immaginare che gli Warriors il prossimo anno potranno affrontare un’altra stagione travagliata come quella vissuta quest’anno, durante cui più di una volta Curry è sembrato sull’orlo di una crisi di nervi a causa dei compagni, mentre Green e Thompson sono sembrati alla fine dei loro giorni migliori.
Oltretutto nella giornata di ieri Tim Kawakami, giornalista degli Warriors per The Athletic, ha affermato che sembra essere pronta una maxi-offerta a Orlando per Klay Thompson, il quale diventerà free agent la prossima estate.

Quello che è certo intanto è che anche quest’anno Golden State si giocherà la qualificazione ai play-off e se dovesse riuscire a conquistarla poi potrebbe davvero succedere qualsiasi cosa con quella squadra in campo. Curry e co. ce lo hanno già insegnato, anche più di una volta: non bisogna mai sottovalutare il cuore di un campione.

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