Nella puntata di giovedì di Backdoor Call con Marco De Benedetto, abbiamo analizzato l’idea e i primi feedback dall’NBA In Season Tournament. Qui le considerazioni di Marco avendolo vissuto agli albori quando già a Las Vegas in Summer League se ne parlava.
Diciamo che l’NBA è sempre rivoluzionaria per tutto quello che riguarda la comunicazione, il modo di trasmettere e le idee. Probabilmente era una bella idea quella di fare i campi dedicati, sulla resa non lo so, ho qualche dubbio.
L’idea dell’In Season Tournament è molto importante per tutto il panorama NBA, tra l’altro visto che siamo sempre autocritici, tante volte anche a ragion veduta sul basket europeo, per una volta è un’idea mutuata dal basket FIBA, dalle varie leghe, tra cui quella italiana. Perché hanno valutato di dover dare un po’ più di sapore e d’interesse al pacchetto delle 82 partite, che per quanto riguarda gli equilibri derivati principalmente dai diritti TV, come sappiamo, è un numero sacro che non può e non dev’essere toccato. Non potendo toccare il numero di partite complessivo, ma dovendo cercare di renderle interessanti e condensate, hanno pensato di renderle più coinvolgenti con una posta in palio.
Credo che l’idea verrà ancora aggiustata e tarata nei prossimi due o tre anni per portarla a pieno regime, ma innanzitutto dico che almeno il primo venerdì, che è stato quello con le partite facenti parte dell’In Season Tournament, è stato un pacchetto di partite interessanti finite all’ultimo tiro o quasi. Vediamo se sarà una cosa che si ripeterà. Il premio in denaro è un qualcosa che può far comodo soprattutto alle non stelle, ma anche agli staff tecnici che ho visto che sono stati giustamente considerati nei premi.
Per chi magari guadagna un po’ meno delle stelle, come i coach, avere un bonus del genere può fare gola ed essere un incentivo in più. Mi piace molto l’idea di Halibruton, dove chi vince possa avere un posto nella griglia playoff di fine regular season.
Chiudo dicendo che, secondo me, quello che potrà essere una cartina di tornasole per questa prima edizione sarà vedere se, per la prima volta in campo neutro, che poi è un campo neutro particolare come Las Vegas, potremo avere i tifosi in trasferta delle squadre convolte un po’ all’europea.
Potrebbe essere un qualcosa per gli americani di poco abituale, ma interessante. Tolte le squadre della California, Las Vegas è un posto non comodissimo, anche se è meta ben conosciuta da tutti gli americani. Vediamo se ci vanno per questa edizione in nome di questa novità.
Ti dico che già da quest’estate, quando ero lì per la Summer League, era già tre mesi che la pompavano alla grande perché, come sempre, quando loro mettono in campo un’idea nuova poi la perseguono con tutti i mezzi a disposizione.