NBA quick hits: temi caldi con Bucks, Griffin e Fultz

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Cavaliers

Considerazioni sparse dopo la prima settimana di regular season, anche se ovviamente è impossibile trarre conclusioni. Per quelle servirà almeno metà stagione.

– I Bucks sono 3-0 e stanno già raccogliendo i primi frutti della gestione Budenholzer. La difesa non cerca più di raddoppiare sempre la palla, i big man pensano a contenere, pure a costo di subire le sfuriate degli specialisti dei pull-ups da media e lunga distanza. In attacco sono terzi per punti segnati in catch and shoot, altra rivoluzione rispetto allo scorso anno.  Inoltre sia i Bucks che Giannis hanno ancora tanto margine di miglioramento, basti pensare che sono terzultimi per % di palle perse, e che il greco sta segnando appena 0.8 punti per possesso in transizione, dato decisamente non in linea con le sue abitudini. Antetokounmpo in uno spacing degno di questo nome non lo abbiamo mai visto, una volta adattatosi alla nuova realtà il greco potrà legittimare sul campo lo status di miglior giocatore a Est.

Sui 76ers questa mini tabella spiega benissimo la situazione:

Il lineup di Phila con e senza Fultz

Fultz rimane un talento speciale, anche con una notevole predisposizione allo sforzo nella propria metà campo, ma ad oggi schierarlo con gli starters ha poco senso, perchè le difese lo ignorano: intorno a Simmons ed Embiid c’è bisogno di tiratori, non di gente da cui ci si può staccare per andare a raddoppiare….

Nonostante tutto questo spazio, Fultz rifiuterà il tiro…

Un ruolo da sesto uomo sarebbe ideale per l’ex Washington, che tra l’altro è stato scelto al n.1 per la sua abilità con la palla in mano-

– Mini tabella anche per constatare che i Rockets  rimangono i Rockets, ovvero la ricerca sistematica dell’isolamento per una delle due star

Harden e Paul guidano la classifica NBA di possessi chiusi in isolamento.

–  Tra i numeri destinati a salire invece c’è sicuramente il 97. 3 di defensive rating con cui i Nuggets guidano la lega. Rimane comunque un buon segnale, Malone ha lavorato molto sulla testa dei suoi per migliorare quello che è stato il tendine d’Achille del team negli ultimi anni. Non bisogna dimenticare che ora c’è un Millsap abile e arruolato, e infatti i Nuggets sono tra le migliori anche nei rimbalzi, addirittura primi con l’80% di carambole prese sotto il proprio tabellone.

Blake Griffin ha guidato i Pistons a tre vittorie consecutive, viaggia con medie di 36.3 punti, 11.3 rimbalzi e 5.7 assist dopo questa partitina contro i 76ers.

– Siamo stati facili profeti con Caris LeVert, 24.7 punti e 4 assist per allacciata di scarpe, mostrando tutto il suo repertorio di floater e lay-up.

la mappa di tiro di LeVert nelle prime 3 partite, 65% FG, 40% 3P

Atkinson va da lui nei finali punto a punto, con Detroit è andata male, nel derby con i Knicks invece…

– Anche Nikola Mirotic ha iniziato come un treno (28 e 10), sfruttando alla perfezione gli spazi generati da The Brow. Il suo compito principale rimane quello di mettere punti a referto, ma non dimentichiamo che è un ottimo rimbalzista difensivo e riesce ad aiutare anche nella sua metà campo.

Agli Spurs manca decisamente atletismo, ‘ingrediente’ che avrebbero dovuto fornire i tre infortunati del backcourt. Il risultato per ora è che sono ultimi per efficienza nei tiri nella restricted area (50%), ed ovviano a questa pecca tramite la circolazione di palla (sul podio per assist potenziali e secondari,non male considerando che giocano senza un vero playmaker), che produce una marea di conclusioni pulite dalla media e lunga distanza:

la shot dashboard degli Spurs

 

Zach LaVine si è subito imposto come leader dei Bulls, il suo inizio di regular season sembra quasi troppo bello per essere vero, 32.3 punti con il 61% dal campo , il 45% da tre e l’83% su 8 liberi x game. Viste le tante assenze dei tori, non è da escludere che possa rimanere  oltre i 25 punti a partita.

Per finire, uno sguardo alle medie dei rookies. C’è chi ha iniziato con il piede giusto (i primi 5 scorer sono i primi 5 scelti a Giugno), chi sta faticando (Sexton, Bridges, Robinson che rischia di giocare pochissimo ai Clippers, così come Holiday ai Pacers e Brown ai Wizards ) e chi sta provando ad emergere come Spellman, Kurucs è stato coperto di elogi da staff e compagni per l’intensità che sprigiona sul parquet, mentre Diallo sta scalando posizioni dentro il mediocre supporting cast dei Thunder. Poi c’è Trier, uno che non ha mai avuto problemi nel mettere punti a referto, stranamente undrafted lo scorso Giugno.
Per loro più che per tutti vale il preambolo d’inizio articolo.

 

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