NBA Trade Grades: l’analisi dello scambio fra Russel e Finney-Smith

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Russell
D'Angelo Russell, Los Angeles Lakers

Sono giorni caldi in NBA, dove la chiusura del mercato inizia ad avvicinarsi – con la trade deadline in scadenza il 6 febbraio – mettendo a lavoro i front office di tutta la lega, che hanno ancora qualche settimana a disposizione per capire quali componenti mancano alla propria squadra e quali possono invece essere sacrificate.
I giocatori saranno sull’attenti fino all’ultimo per sapere dove li porterà il nuovo anno, che potrebbe avere in serbo per loro nuove mete o vecchie conoscenze, proprio come accaduto rispettivamente a Dorian Finney-Smith e D’Angelo Russell, protagonisti dell’ultimo scambio avvenuto ieri sera fra Nets e Lakers.

Finney-Smith va, Russell torna

Se ieri pomeriggio aveste chiesto a qualsiasi addetto ai lavori (e forse anche allo stesso Finney-Smith) quale sarebbe stata la prossima meta del giocatore dei Nets, probabilmente quasi tutti avrebbero risposto che l’accordo fra Brooklyn Nets e Memphis Grizzlies sembrava ormai una cosa fatta. I Grizzlies sembravano decisi ad andare fino in fondo per l’acquisto di uno dei migliori 3&D della Lega, così da consolidare una seconda posizione a Ovest dalla quale non hanno nessuna intenzione di schiodarsi.
Nel tardo pomeriggio di ieri però, ecco la notizia bomba da Shams Charania: Dorian Finney-Smith approda a Los Angeles dalla sponda Lakers, in cambio di un grande ritorno in quel di Brooklyn, ovvero quello di D’Angelo Russell, seguito da Maxwell Lewis e tre seconde scelte future.

Assieme a Finney-Smith arriva nella franchigia giallo-viola anche Shake Milton, già al quinto cambio di canotta nel 2024, dopo aver fatto parte dei roster di Minnesota, Detroit, New York e appunto Brooklyn.

Continua invece l’Odissea di D-Lo, già alla sua sesta squadra dal suo arrivo nella Lega come seconda scelta al draft del 2015, che lo aveva portato proprio ai Lakers.

 

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Il futuro dei Brooklyn Nets

Continua la costruzione del futuro dei Brooklyn Nets, che con le tre scelte del secondo round ricevute nella trade portano a 31 il numero totale di scelte nei prossimi sette anni, 15 delle quali sono scelte del primo round del draft.
Come dicevamo prima, Finney-Smith sembrava con tutta certezza un futuro giocatore dei Memphis Grizzlies, i quali avrebbero dovuto cedere ai Nets la loro scelta al primo giro del 2025, oltre a Luke Kennard e e John Konchar.
L’inghippo di questo scambio, però, è che Memphis avrebbe chiesto in cambio la scelta al secondo giro del prossimo draft dei Brooklyn Nets, il cui principale interesse è evidentemente rivolto verso obiettivi temporalmente ben più lontani. Viste le sole dieci posizioni di stanza tra una scelta e l’altra (la scelta dei Grizzlies dovrebbe teoricamente essere la numero 27, mentre quale dei Nets la numero 37) l’organizzazione di Brooklyn ha optato per la soluzione offerta dai Lakers. Questo anche in virtù del fatto che il contratto del buon Russell è ormai in scadenza e quindi i Nets se ne potranno liberare a breve (possibilmente anche prima del 6 febbraio).

Dare un giudizio sulla trade per la sponda Nets non è facilissimo: se Russell, grazie al minutaggio di cui godrà, riuscirà a essere efficace e spettacolare com’era stato nella sua prima volta in maglia Nets (quando si è conquistato la convocazione all’All-Star Game) Brooklyn potrebbe aver guadagnato un asset molto prezioso. In questo caso, i Nets potrebbe appunto pensare di scambiare di nuovo D-Lo, ottenendo in cambio altre future scelte e dimostrando ottima lungimiranza da parte del front office, che in ogni caso sta seguendo una linea coerente con la scelta fatta anche con Dennis Schroder, scambiato con alcune scelte degli Warriors (più altri asset) qualche mese fa.

Finney-Smith, il presente dei Lakers

Ben più facile invece il giudizio sulla mossa dei Lakers. Come dicevamo prima, Dorian Finney-Smith è oggi uno dei migliori 3&D della Lega, giocatore più che valido su entrambe le metà campo che ad oggi è merce rara in casa Lakers. Oltretutto, Rob Pelinka (GM della franchigia losangelina) è riuscito a portare a casa Finney-Smith senza sacrificare nessuna scelta al primo giro, affare non da poco viste le pretese dei Nets e visto anche che in questa trade il GM dei Lakers è pure riuscito a liberarsi di un contratto pesante come quello di Russell, abbassando il peso della luxury tax.

I Lakers non hanno mai nascosto che la priorità sul mercato fosse quella di trovare un lungo in grado di dare un po’ di respiro a Davis, ma bisogna considerare che Russell al momento era abbastanza lontano dalla sua forma migliore sul fronte offensivo (al 33% dall’arco rispetto al 37% in carriera) e che quindi quella offerta dai Nets era un’ottima occasione per colmare altre lacune presenti nel roster. Russell era una falla nel sistema difensivo dei Lakers e i suoi numeri in attacco non erano più tali da giustificare tutte le lacune nell’altra metà campo, onde per cui Pelinka ha fatto molto bene a non farsi sfuggire questa occasione di scambio.

Già nella partita di Natale coach Reddick aveva fatto i primi esperimenti senza Russell in uscita dalla panchina (aveva perso la titolarità ormai a novembre) dando spazio nel secondo tempo a dei quintetti più difensivi con Christie e Vincent, accompagnati da James, Reaves e Hachimura, in assenza di Davis. I Lakers sono riusciti a portare a casa la partita vincendo di due punti uno dei finali più rocamboleschi degli ultimi natali, dando dei primi buoni segnali a Reddick, che ora potrà contare su un’altra ottima aggiunta.

Le ultime settimane di follia

Le ultime settimane di NBA sono state folli (fra game-winner, risse, sospensioni, giocatori che vogliono andarsene e front office che smentiscono) sembra che le prossime saranno altrettanto scoppiettanti con l’arrivo della trade deadline e poi dell’All-Star Weekend.

Come abbiamo detto prima, rimane ancora poco tempo prima della chiusura del mercato NBA, in cui pare non mancheranno i colpi di scena: da ormai un po’ do tempo va avanti la telenovela di Jimmy Butler, il quale sembrava dovesse essere in partenza verso squadre più indirizzate alla vittoria del Larry O’Brien. Queste voci però sarebbero state smentite da nientepopodimeno che Pat Riley in persona, Presidente dei Miami Heat (terzo miglior front office della Lega, per scoprire qual è il primo clicca qui), secondo cui Jimmy non andrà da nessuna parte. Non ci stupiremmo così tanto se di fronte a un’offerta all’altezza, anche Pat Riley dovesse cedere.

Allo stesso modo, le ultime settimane in NBA sono state incredibili specialmente sul campo.
Solo negli ultimi 4 giorni, abbiamo assistito a due risse e un numero incredibile di finali assurdi. A partire da quello appena visto fra Lakers e Warriors della notte di Natale, passando per i quattro game winner della notte di Santo Stefano, fino al tiro con cui stanotte Cole Anthony ha dato la vittoria allo scadere ai suoi Magic.

 

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 Insomma, nella Lega di basket più bella del mondo sta succedendo di tutto e non siamo nemmeno arrivati a Gennaio. Non vogliamo immaginare cosa c’è in serbo per noi nel nuovo anno, ma sopratutto nel resto di questa stagione.

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